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E in Brasile si dedica una giornata all’orgoglio eterosessuale

Il comune di São Paulo ha istituito, pochi giorni fa, il Giorno dell’Orgoglio Eterosessuale in contrapposizione al giorno dell’Orgoglio Gay. Sarà sotto Natale, nella terza domenica di dicembre.

Il progetto di legge, ideato dall’assessore “evangelico”, Carlos Apolinário, è stato sostenuto dal partito conservatore (Dem) di cui fa parte anche il sindaco della città Gilberto Kassab, oltre che dai partiti di centrodestra, come il Psdb del governatore di San Paolo, Geraldo Alckmin

Nonostante il Brasile sia il paese con il maggior numero di cattolici al mondo gode anche del primato di ospitare la più grande parade omosessuale che ogni anno acccoglie oltre tre milioni di persone, finanziata negli ultimi anni quasi esclusivamente con fondi pubblici.

Da qualche tempo è scontro aperto fra gli evangelici e il movimento gay. Notevoli sono state recentemente le polemiche legate ai manifesti affissi sul viale principale della città che “ospitavano” 12 modelli “a malapena” vestiti con lo stile di santi cattolici, progettati da un gruppo di prevenzione dell’HIVAldilà dell'episodio la Chiesa brasiliana si è strenuamente opposta nell'ultimo periodo alla legalizzazione dei rapporti tra persone dello stesso sesso e il movimento cristiano evangelico rappresenta ormai una forza politica importante del paese. I diritti degli omosessuali sono un nodo dell'agenda politica brasiliana.
 
E il contrasto si è acuito notevolmente negli uiltimi mesi che hanno visto, prima (il 6 maggio scorso) il riconoscimento da parte della Corte Suprema degli stessi diritti fra coppie etero e omosessuali (adozioni incluse) e successivamente la celebrazione del primo matrimonio gay (28 giugno) fra sono un parrucchiere e un commerciante di Jacareì (provincia di San Paolo).
 
Il Brasile si è collocato così fra i poochi paesi dell’America Latina, insieme ad Argentina e Uruguay (e da poco anche Città del Messico) a mettere omosessuali ed eterosessuali sullo stesso piano economico e sociale delle coppie sposate.
 
Nonostante ciò la comunità LGBT continua a sentirsi minacciata da una società che continua a essere fortemente machista. Atti di violenza contro persone omosessuali e transessuali sono frequenti. Non sono rari i casi di uccisioni di persone per ragioni di omofobia e le forti pressioni da parte degli ambienti cristiani fondamentalisti - importanti anche per l'equilibrio politico, oltre che sociale del paese - certamente non aiutano a rasserenare gli animi.

Commenti all'articolo

  • Di Porcu Silvana (---.---.---.243) 5 agosto 2011 17:04

    Da una chiesa brasiliana che scomunica i medici che fanno abortire, per salvarle la vita, una bambina incinta di due gemelli a causa di una violenza sessuale cosa ci si può aspettare?
    E’ sempre triste constatare una chiesa mondiale forte con i deboli e debole con i forti. 
     I tanti preti e suore che testimoniano con la loro vita e le loro opere il messaggio cristiano dovrebbero unirsi e fare uno scisma per non essere confusi con le gerarchie che di cristiano non hanno un bel niente.
    Se avessero voluto acquistare un minimo di credibilità avrebbero scomunicato un bel pò di parlamentari che hanno la faccia tosta di definirsi cristiani.

  • Di (---.---.---.67) 6 agosto 2011 03:11

    Penso sia opportuno riflettere sul senso di questi eventi: gli omosessuali, come prima le donne e le persone di colore, appartengono ad una minoranza denigrata e perseguitata perchè giudicata moralmente riprovevole. In questo caso la rivendicazione dell’ orgoglio afferma che in questa condizione non c’è nulla da condannare. Ciò non toglie che, come esseri umani, non possano essere immuni da errori e colpe. Che gli eterosessuali vogliano rivendicare il proprio orgoglio fa un pò sorridere in quanto nessuno li ha mai discriminati in quanto tali.
    Chi vuole continuare il dialogo è invitato al sito https://sites.google.com/s​ite/rispostaalleobiezioni/

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