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Dove sono finiti i rifiuti tossici della Campania? Nei cibi che mangiamo

Ci hanno raccontato che i rifiuti non ci sono più nelle strade della Campania. Ci hanno detto che era tutto finito. Un anno dopo siamo andati ad osservare e abbiamo scoperto balle piene di rifiuti urbani e rifiuti tossici galleggiare nell’acqua. Abbiamo visto la spazzatura delle discariche riversarsi nei canali e nei fiumiciattoli dei campi adiacenti.

In quei campi si coltivano l’olio, il grano e i pomodori che finiscono quotidianamente sulle tavole di milioni di italiani.

Lo smaltimento di rifiuti tossici mescolati alla spazzatura normale è stato reso possibile grazie ad un decreto legge della Presidenza del Consiglio.

Napoli, Italia - 2009. L’emergenza nascosta.

Qui l’intero fotoreportage
.

È il 18 Luglio 2008, a Napoli fa caldo. Molto caldo. La città è ancora in stato di shock: da sei mesi la capitale del sud è asserragliata dai rifiuti.

L’origine della crisi è datata 1994 quando per la prima volta fu istituito il Commissariato per l’emergenza Rifiuti in Campania. Da allora si sono succeduti undici commissari straordinari, due Presidenti di Regione, cinque Presidenti del Consiglio e un fiume di denaro pubblico.

E’ il 18 Luglio, nel Palazzo della Prefettura di Napoli Silvio Berlusconi presiede l’undicesimo Consiglio dei Ministri. Sono passati 58 giorni dal suo insediamento eppure il Premier, accompagnato dal nuovo Commissario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso - che aveva già ricoperto lo stesso incarico dal 10 Ottobre 2006 al 6 Luglio 2007 –, dalla Ministra Prestigiacomo e dal Ministro La Russa, entra trionfante in conferenza stampa. Tutti i giornalisti accreditati, con l’esclusione di soli due – un giornalista de Il Napoli e uno del Manifesto -, si levano in piedi per applaudire al “miracolo”: la "munnezza" non c’è più.

Il Presidente del Consiglio è gongolante e annuncia che “abbiamo concluso prima del termine previsto per fine luglio”. Comincia il suo monologo lungo e "visionario", nel quale ringrazia tutti per ringraziare sé stesso, per riaffermare, se ce ne fosse ancora bisogno, che "meno male che Silvio c’è".

A quel punto la domanda sarebbe stata d’obbligo: "Presidente dove sono finite le 52mila tonnellate che inondavano le discariche di Napoli?" "Dove sono finite le due mila tonnellate di rifiuti pericolosi che, per sua stessa ammissione, erano in strada e necessitavano trattamenti particolari?"

La domanda ce la siamo posta noi, siamo andati nelle discariche di Chiaiano e Ferrandelle e abbiamo ripreso in mano le decretazioni d’urgenza.

Abbiamo scoperto che i rifiuti tossici sono smaltiti insieme ai rifiuti normali grazie alla decretazione d’urgenza e le ecoballe che le contengono si stanno degradando accanto a terreni coltivati.

Lo smaltimento di rifitui tossici insieme ai rfiuti domestici è stato reso possibile grazie al decreto n. 90 del 23 maggio 2008, convertito in legge n. 123 del 14 luglio 2008. Con il presente decreto la Presidenza del Consiglio, in deroga a tutte le norme vigenti in materia, comprese quelle comunitarie, autorizza lo smaltimento nelle nuove discariche anche dei rifiuti pericolosi contraddistinti dai codici CER 19.01.11, 19.01.13, 19.02.05 e 19.12.11

Quali sostanze corrispondono ai suddetti codici?

CER 19.01.11: Ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose

CER 19.01.13: Ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose

CER 19.02.05: Fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose

CER 19.12.11: Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, contenenti sostanze pericolose

In sostanza con il decreto si è autorizzata la possibilità per tutte le aziende campane che operano nel settore metallurgico, delle ceramiche, del legno e della concia di smaltire i propri rifiuti nei normali cassonetti.

Le aziende conciarie sono, spesso, diretta emanazione dei clan della camorra, soprattutto dell’Alleanza di Secondigliano. La camorra ringrazia.

Il decreto consente, inoltre, alle aziende che operano nell’edilizia – settore portante dell’economia cammorristica – di smaltire i residui nelle discariche pubbliche. La camorra ringrazia.

Ci troviamo, quindi, dinanzi ad una deregoulation che ha favorito l’attività dei clan e mettendoli al riparo anche dal reato di smaltimento illegale dei rifiuti.

Il territorio campano è, per l’ennessima volta, violentato. Ferito a morte dagli stessi politici che gridano alla tutela della cittadinanza.

Ma dove sono finiti quei rifiuti? L’emergenza è davvero finita?

Un anno dopo siamo andati in una delle discariche individuate attraverso la decretazione d’urgenza: Ferrandelle. Il Governo ha individuato sette siti campani atti allo smaltimento dei rifiuti: uno a Napoli (Chiaiano), uno a Salerno (Serre), tre in provincia d’Avellino (Sant’Arcangelo Trimonte, Savignano Irpino e Andretta) e due in provincia di Caserta (Ferrandelle e Cava Mastroianni). La discarica di Ferrandelle/Santa Maria la Fossa è la più grande ed quella destinata ad accogliere la maggior parte dei rifiuti. Proprio qui, nella più grande centro di produzione agricola della Campania, in un territorio già martoriato dai casalesi, il governo decide di scaricare i rifiuti che nessuno vuole più.

La prima tappa è una piccola discarica ai bordi della strada provinciale, una discarica che era lì prima dell’emergenza rifiuti e che ora è completamente piena. Ci fermiamo accanto a degli immigrati del Burkina Faso che raccolgono frutta in un campo confinante. Chiediamo cosa stanno raccogliendo, cosa ci fanno lì. Dopo i primi minuti il nostro interlocutore si scioglie e ci dice: “Sono stato licenziato. Al nord facevo l’operaio. Poi è arrivata la crisi e mi sono ritrovato senza lavoro”. Ci fermiamo a lungo, li guardiamo ripetere i movimenti, sempre uguali, al ritmo di musica: “E’ bella, è la musica del nostro paese". Scattiamo qualche foto e dopo esserci salutati ripartiamo con una musica più "locale" che ci permette di non dare troppo nell’occhio.


Vista da qui, quella piccola discarica sembra perfetta, non un bottiglia di plastica fuori posto, non un foglio che vola via. Il campo dove lavora il nostro amico non sembra a rischio. Sono le angolature che le telecamere e le macchine fotografiche prediligono. Ma per capire l’emergenza rifiuti bisogna andare un po’ più in là: a Ferrandelle/Santa Maria la Fossa. 

Alla discarica si giunge agevolmente ma se si vuole vederla più da vicino basta percorrere stradine di campagna a piedi o in macchina per trovarsi a pochi metri dai rifiuti.
Giunti a Santa Maria la Fossa ci incamminiamo verso l’entrata principale. Siamo subito avvicinati da due uomini senza segni di riconoscimento che ci “invitano” ad andare prima che arrivino i “mlari”. Nessuno dei tre campani presenti in macchina capisce cosa ci volessero dire, poi si accende la lampadina nelle nostre teste: “i militari”. Gettiamo un occhio fuori e non vediamo macchine della polizia o dei carabinieri arrivare, ma capiamo che forse è meglio cambiare "punto d’osservazione". La decretazione d’urgenza ha stabilito che le discariche sono siti di interesse strategico militare, chi entra rischia una reclusione fino a cinque anni

 

Aggiriamo la discarica e ci troviamo a pochi metri dalle recinzioni. Davanti a noi, accanto ai cartelli che ci informano che quella montagna di rfiuti è un sito militare, cumuli di eternit e spazzatura abbandonati illegalmente.

E per completare la visione, tra l’eternit illegale e la munnezza legalizzata corre un fiumiciattolo che porta acqua alle coltivazioni intorno. Mentre scattiamo le foto si avvicina un agricoltore della zona, gli chiediamo cosa coltivi, lui ci spiega che si tratta d’olio e fieramente ci dice che è anche usato dalle grandi imprese, ma appena finisce di risponderci vede la macchina fotografica che cercavamo di nascondere e ci dà le spalle scomparendo tra le piante. 

Olio misto ad eternit e fanghi chimici pronto per essere imbottigliato e mangiato dagli italiani
.

Pensiamo di aver visto tutto e invece decidiamo di proseguire alle spalle della discarica di Ferrandelle. Santa Maria la Fossa e Ferrandelle sono separate da meno di 500 metri. Come il Vesuvio e il monte Somma, così, queste due sommità di spazzatura si guardano da vicino, si scrutano.

Un via vai di camion ci incuriosisce e notiamo che stanno costruendo una strada che dovrà congiungere la due “montagne”. Vorremmo vedere i piani originali e capire se era previsto che le due aree fossero riunite in un unico sito ma quando chiediamo i documenti ci viene risposto che "è un sito d’interesse militare".

Decidiamo di incamminarci ancora di pìù, passando attravero campi di pomodori e canali di irrigazione. Giunti più vicini la scoperta più sconvolgente: cumuli di ecoballe lasciati a marcire al sole. Fa caldo, molto caldo. La puzza è fortissima. Si propaga, si attacca alle narici, entra nei polmoni e non se ne va. I vestiti si impregnano di quell’odore fortissimo.

Notiamo una delle vasche di raccolta rifiuti completamente piena d’acqua con un canale di scolo che riversa nel terreno e i rifiuti che galleggiano nell’acqua.

Guardiamo questi enormi cumuli di ecoballe completamente aperte, con la spazzatura in bella mostra che fuoriesce e cade nell’acqua. Quelle ecoballe non potranno mai essere bruciate dall’inceneritore di Acerra – altra opera completata tra squilli di tromba e annunci ma sulla quale restano molti dubbi – e saranno abbandonate lì per anni fino a essere riassorbite dal terreno.

Guardando tutta quell’acqua mi sono ricordato che è circa un mese che non piove, ma l’acqua è ancora tutta lì. Mi chiedo cosa succederà a ottobre e novembre quando le piogge torrenziali paralizzano il Sud.

L’acqua è scesa nel terreno come si può notare dall’angolo in basso a sinistra e non si è ancora riassorbita.

Ecco dov’è finita l’emergenza rifiuti: nelle campagne, nei cibi, con l’aggiunta legale di sostanze tossiche.

Le 52.000 tonnellate sono tutte qui. Come una montagna maleodorante e nociva. Ma sono, anche, disperse lungo le strade dei paesi di provincia, nei luoghi in cui gli occhi delle telecamere hanno poca voglia di arrivare.


Chi ne parlerà? Quale giornalista? Quelli che erano a Napoli ad applaudire al miracolo?

Così mentre rientriamo avvistiamo un fuoco, uno dei tanti. Decidiamo di sterzare un’ultima volta e correre dietro la colonna di fumo. Le persone cercano di spegnerlo, chiediamo chi è stato ad appiccare il fuoco. Nessuno parla. Tutti in silenzio, muti davanti a cumuli di eternit che bruciano, con i bambini fermi a guardare lo spettacolo delle fiamme. Bambini che non sanno, non capiscono che i loro polmoni si riempiono di sostanze cancerogene. Chiedo se hanno chiamato i vigili: nessuna risposta. 




Facciamo le ultime foto, sta calando il sole, andiamo via… Ho visto tanto. Troppo. In un anno ho visto Chiaiano e Ferrandelle, i cumuli di munnezza e il puzzo delle discariche. Mi sento preso in giro, come davanti a un trucco di David Copperfield che pretende di essere vero. Un trucco di magia che ci hanno raccontato essere verità.

Commenti all'articolo

  • Di Vale (---.---.---.114) 28 ottobre 2009 10:06

    Grazie per questo articolo e per esserti interessato alla terra nella quale vivo.
    Non ci sono molte parole da dire....

  • Di piero (---.---.---.107) 28 ottobre 2009 13:03

    Ottimo esempio di giornalismo dalla Terra dei fuochi, capace di consumare la suola delle scarpe per andare a vedere le cose di persona, e di strappare con immagini e parole il sipario dei comunicati stampa ufficiali del Governo.

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 28 ottobre 2009 13:49
    Rocco Pellegrini

     Bene Francesco ma mi domando e la libera stampa? Possibile che nessuno senta il dovere di fare un’inchiesta che come hai dimostrato è tanto semplice da fare? Agoravox.it pungola il cavallo legato, perchè di questo si tratta, e copre un vuoto che ormai urla, urla... E’ un onore comunque essere li vicini a padre Zanottelli che queste cose le ha denunciate nelle sue interviste video e dare testimonianza alle cose per come stanno.

  • Di cogitoergovomito (---.---.---.139) 28 ottobre 2009 15:42

    Ineccepibile, direttò.

  • Di Maria (---.---.---.57) 28 ottobre 2009 17:45

    BRAVO. Ellamiseria! C’è ancora qualcuno che, in questa nostra disgraziatissima Italia, non fa informazione limitandosi a copincollare i comunicati stampa. Un pezzo così dovrebbe essere la regola: è diventato purtroppo l’eccezione. Dati i tempi, chapeau

  • Di Andrea (---.---.---.68) 28 ottobre 2009 18:41

    Ottimo articolo, non c’è che dire.
    Continuate così (voi)..per il resto.. no comment.
    I napoletani (ma tutta l’Italia credo) dovrebbero incazzarsi veramente e farsi sentire..che scandalo.

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.199) 29 ottobre 2009 09:25
      Francesco Piccinini

      Cercheremo di continuare così... Ma per farlo ci vuole il contributo di tutti i cittdini che continuini a raccontare le loro storie.... Speriamo che a Napoli impariamo ad essere un po’ più rivoluzionari del resto d’Italia. Ieri un’amica mi diceva una frase che condivido: "In Italia siamo ottimi restitenti ma non siamo per nulla rivoluzionari".
      Ci ho pensato e un po’ è vero...
      A presto
      Francesco

  • Di alride (---.---.---.229) 28 ottobre 2009 19:04

    Bravo Francesco!

  • Di pv21 (---.---.---.213) 28 ottobre 2009 19:56

    Il governo delle disgrazie (altrui). Emergenza rifiuti in Campania. Emergenza terremoto in Abruzzo. Emergenza alluvione a Messina. Eppure il G8- realtà contro reality è stato un’impresa epocale, un miracolo. E’ la solita storia degli Untori della parola e di tanti che sono Travolti dalle informazioni. Un governo ricordato solo per le disgrazie che hanno colpito tanti cittadini. Va bene così? (se cerchi => http://forum.wineuropa.it )

  • Di l’incarcerato (---.---.---.147) 29 ottobre 2009 02:05

    Ma questo è un vero e proprio scoop giornalistico! Tra l’altro con una descrizione quasi romanzata.

    Spero che adesso se ne occupino anche quei cosidetti giornali di opposizone, quelli per intenderci che hanno promosso la manifestazione per la libertà di stampa. Vediamo se dimostrano di non autocensurarsi.

    Complimenti a Francesco!

  • Di Falco (---.---.---.253) 29 ottobre 2009 09:16

    Aprendo questo link inviatomi da un’amico, la prima cosa che mi appare e uno spot che dice, "COMPLIMENTI SEI IL NOSTRO 1000.000ESIMO VISITATORE, HAI VINTO UN’AUDI A3". immagino che anche voi lo abbiate visto,
    ovviamente sappiamo tutti che si tratta di una presa per il culo a fini di lucro. Il messaggio e palesemente sensazionalista come l’articolo che e stato pubblicato. Fatevi qualche domanda, almeno questo ve lo dovete...

  • Di Falco (---.---.---.253) 29 ottobre 2009 09:57

    A me da l’idea che l’articolo sensazionalista, (che poi tale non è in quanto e solo un pastone di foto e notizie vecchie prese quà e là con un copia incolla), sia soltanto un veicolo come tanti per indurci ad entrare in un sito che propina messaggi pubblicitari "strapagati" a contatto, (penso che sappiate cosa significa). Unico scopo (di lucro) dell’esistenza di questi siti. Possibile che ciò non sia ancora recepito?

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 29 ottobre 2009 11:41
      Francesco Piccinini

      Non capisco perché tanto livore. L’articolo non è evidentemente un copia incolla perché ci sono stato di persona in quei luoghi e ci sono dichiarazioni raccolte in loco. I lettori sanno che non ho l’abitudine di fare pezzi che sono copia incolla ma libero di credere che sia così. Rispondo solo con i fatti. 
      Lo scopo di lucro di AgoraVox? Be’ forse è la prima volta che vieni su AV e non sai che è un sito fatto da 1500 cittadini che vi scrivono e che è una Fondazione indipendente di utilità sociale e senza scopo di lucro.
      Infine ti invito ad informarti meglio i messaggi pubblicitari "strapagati" ci fanno intascare 300 euro al mese...
      In generale sulla rete non ci sono pubblicità "strapagate" anzi il valore delle pubblcità è bassissimo.
      Rimango basito da tanto livore...

  • Di luciano murolo (---.---.---.143) 29 ottobre 2009 11:23

    E no, Piccinini, non puoi fare così. Ero così contento.Adesso mi viene il freddo addosso e non posso neppure mangiare qualcosa per bloccare i brividi, perchè chissà che c’è nella farina con cui è fatto il mio pane o nella mela annurca cresciuta nelle pianure contaminate del giuglianese.Non puoi fare così: ci condanni all’anoressia .Berlusconi salva la patria e tu la "scarrupi". No,non si può fare così. Mi dedicherò a "Paperissima".

  • Di antimo (---.---.---.212) 29 ottobre 2009 12:25

    la verità è proprio questa; anch’io da Campano, anche attento a queste questioni, leggo la trama oscura che sta dietro a tutto quello che avete raccontato. Quello che ancor di più mi sconforta è che qui non è mai neanche iniziata quella unica operazione che avrebbe avuto un senso: chiarire quali siano i diritti e i doveri di ogni cittadino ed ottenere che essi siano riconosciuti e rispettati. Tanto per fare un esempio e per tornare allo specifico dei rifiuti urbani, ricordo quanto previsto nel citato DL 90; all’art 11 si parla di raccolta differenziata e si individuano degli obiettivi percentuali da raggiungere pena il pagamento di sovrattasse da parte del cittadino. Al 31/12/2009 il minimo di differenziata da raggiungere è del 35%; a Napoli dove vivo siamo praticamente fermi da due anni al 19% e quel che fa davvero paura è che nessuna Amministrazione abbia fatto nulla per definire un piano operativo degno di questo nome. Non una comunicazione, una iniziativa.
    Una goccia nell’oceano?
    Così può apparire; mi pare però che anche questo sottenda alla trama oscura di cui parlavo prima.

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 29 ottobre 2009 12:32
      Francesco Piccinini

      Sconforta anche a me. E sconforta anche che dietro i proclami non c’è stata una richiesta alla popolazione di partecipare. E’ assurdo, anche perché "ce sta chi ce penza’" come cantava Pino Daniele. Non c’è mai un’assunzione di responsabilità delle proprie responsabilità in quanto cittadini.

  • Di eptor10 (---.---.---.238) 29 ottobre 2009 13:09

    L’emergenza rifiuti in Campania rientra in quelle macchinazioni portate avanti nel corso degli ultimi anni, come le navi radioattive affondate nel Mediterraneo e le bombe terroristiche e mafiose fatte esplodere in tutta Italia.
    Anche l’emergenza rifiuti è una strage di Stato, perchè vede la partecipazione tutta dei poteri in Italia (camorra, politica, economia, servizi segreti ecc.) e ha condannato e sta condannando alla morte la nostra gente.

    Bell’articolo Francè. Ne uscissero così ogni giorno e su tutti i giornali.

    Un saluto

  • Di ortika49 (---.---.---.97) 29 ottobre 2009 17:38

    Bravo! E quando sentiamo dire che il nano a Napoli ha fatto il miracolo dei rifiuti, sbattiamoglielo sotto il naso!!!!!!!!!!

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 29 ottobre 2009 17:44
      Francesco Piccinini

      Grazie. Penso che sbattere in faccia la realtà ai politci sia un gesti di cittadinanza importante perché l’Italia che viviamo non è quella che loro vivono

    • Di nissen37 (---.---.---.49) 30 ottobre 2009 01:37

      Di questo non commentiamo : ma sappiamo che 1 milione ( un milione ) di balle di monnezza furono stipate nella villa ,vicino Napoli, del cammorrista SCHIANONE noto come SANDOKAN.Voci dicono che vi persistono.Che ne sapete? Grazie e buon lavoro e grati della vs. certa notizia.nissen37 e compagnia numerosa assai.

  • Di falco (---.---.---.243) 30 ottobre 2009 07:58

    Risposta a Francesco Piccinini, se volete, un esule di lusso. Uno dei molti talenti italiani che trovano all’estero la loro consacrazione. Qual è la tragedia italiana? Quando penso all’Italia penso solo alla luce di questo paese. Sopra gli uomini, i tetti. Chissà che non riesca a scendere più in basso, a illuminarci... Ma i suoi figli crescono qui Sì. Perché penso che questo Paese strano, disordinato moralmente e mentalmente, con politici tristi e insieme seri, miscuglio di cose oscene e dignitose, luce bellissima e strade sporche, sia un Paese creativo. Pericolosamente vitale. Mi dà tristezza questo miscuglio di ingenuità e volgarità. Come quando si parla di secessione: il problema è posto con volgarità, le soluzioni sono ingenue. La politica non si fa con le emozioni. È vero, sono di destra. Sono aperto ai diritti allo studio, alla cultura, al lavoro: in questo senso sono di destra. Quando uscirà qualcosa di positivo su questo paese dalla sua penna? E giusto denunciare disservizi, tanto quanto lo e esaltare i meriti delle persone che a questo paese danno il merito che viene riconosciuto da secoli nel mondo, e non parlo delle grandi menti eccelse, ma anche del vicino di casa che fa l’infermiere con scienza e coscienza ma di cui non ne parla nessuno perchè non fa sensazione.
    Grazie. Grazie a lei ed a quelli come lei che amano ed infangano il nostro paese e che per fortuna hanno la viltà di andare a vivere all’estero...

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.199) 30 ottobre 2009 09:55
      Francesco Piccinini

       Dopo l’attacco ad AgoraVox ora un attacco personale. Ok, incasso pure questo. Sì sono un esiliato di lusso ma un esiliato che sta lavorando per tornare a casa e migliorare le cose e per casa non intendo la mia Napoli ma Scampia... 

      http://www.lsdi.it/2009/09/29/da-pa...

      Ripeto non capisco perché tanto livore, prima verso AgoraVox, ora verso me.

    • Di Francesco Raiola (---.---.---.123) 30 ottobre 2009 10:26
      Francesco Raiola

      Caro Falco, non capisco. Una volta il giornalismo era il watch dog del potere. Oggi invece dovrebbe esserne la dama di compagnia secondo lei? In più il suo attacco ha sbagliato mira, dato che AgoraVox è un giornale italiano e letto soprattutto in Italia. Quale immagine all’estero, mi perdoni? Cosa dovrebbe fare il giornalismo? Che c’entrano la destra e la sinistra? Se c’è una stortura la racconto che sia a destra o a sinistra. Che senso ha poi l’attacco personale? E’ andato via? Ma come fa a giudicare le scelte di vita di una persona che non conosce? Siamo esuli, sì, da un paese che non è in grado di dare un lavoro, cosa che ci è permessa all’estero, perché lei lo sa, bisogna pur vivere cercando di non farsi mantenere da mamma e papà; ma forse nel paese del nepotismo questa cosa passa in secondo piano. Siamo esuli, esiliati forzati (si ricordi questa parola "Forzati") e non siamo gli unici, ha ragione, ma la sua osservazione è puntata al dito e non alla luna.
      Di lusso poi. Delegittimare, come fanno con Saviano ("Ha fatto i soldi"). Ma quale lusso per dio! Quale? ma che glielo spiegom a fare, a lei non interessa capire, perché se veramente fosse interessato avrebbe chiesto spiegazioni, non attaccato.
      E poi veramente crede che non amiamo l’Italia (cavolo a furia di ripetere la storia dei comunisti e degli antiitaliani qualcuno ci crede veramente!), veramente crede che non avremmo preferito rimanere a Napoli (e come ha detto Francesco stiamo lavorando proprio per questo). Veramente denunciare le storture è il vero male dell’Italia più che le storture stesse. Non capisco veramente.

      Cordiali saluti un esule di lusso che si è sentito colpito in prima persona, sia perché lavoro e vivo ogni giorno fianco a fianco a quest’esule di lusso, sia come italiano costretto ad emigrare.

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.3) 30 ottobre 2009 11:45
      Rocco Pellegrini

       falco si vergogni di quel che ha detto. Evidentemente lei appartiene alla razza di delinquenti che pensa che sia opportuno di parlare di Napoli per Zi’ Teresa, Marechiaro, il golfo incantato ed altre cartoline un pò passate ed abusate del genere, semmai riproposte da Apicella. Dunque lei disprezza Saviano perchè ha osato parlare di camorra che, come è noto non esiste, oppure Piccinini perchè semplicemente ha fatto un’inchiesta o peggio perchè ha avuto l’ardire di andare a trovarsi un lavoro all’estero visto che a Napoli e, purtroppo, in gran parte d’Italia è così difficile trovarlo. Sono i sepolcri imbiancati come lei il male dell’Italia e di Napoli, i bacchettoni che cercano di dipingere le sporcizie come fosse prati fioriti primaverili, quelli come lei che preferiscono tacere la realtà e a vergogna di Napoli, l’asservimento di tanta gente al crimine organizzato. Eppure se ne faccia una ragione, vedrà che le cose cambieranno.
       E tu, Francesco, non preoccuparti di questa gentaccia che ammorba il paese del sole: essere insultati da loro è un onore, vuol dire che si sta facendo qualcosa di utile e significativo

  • Di staffChiaiaNOdiscarica (---.---.---.133) 30 ottobre 2009 10:28

    Spesso la gente non ha vo­glia di vedere e se la prende di più con chi mostra che con chi è artefice di tutto questo scempio.

    Bravo Francesco, avanti cosi!

  • Di paolo praolini (---.---.---.239) 30 ottobre 2009 12:37

    Francesco,
    gran bell’articolo che scoperchia il pentolone di nefandezze che ’i Governatori’ hanno dato al paese convincendolo del termine della crisi sistemica campana in termini ambientali.
    Ma quello che più mi fa imbestialire è il comportamento accondiscendente dei media campani e nazionali.
    Tutti tacciono nessuno delle testate importanti come hai fatto, tu si è sporcato le scarpe con quei liquami fuoriusciti dalle ’Ecoballe’ per testimoniare quanto ci viene precluso dagli ’organi governativi democratici’.
    Questo non può che dartene merito facendoti testimone di verità e confermare il valore giornalistico di questo articolo e dell’autore che continuano a contraddistinguere Agoravox come fuori dallo stonato coro dei media ancora una volta ipnotizzati dagli slogan del Gorverno.
    Grazie ancora!

  • Di silvio pellico (---.---.---.38) 30 ottobre 2009 18:43

    Grazie per questo articolo che non vedremo mai da nessuna parte. GRAZIE

  • Di (---.---.---.68) 30 ottobre 2009 20:08

    Ciao a tutti,

    Prima di tutto: grazie! 

    Grazie di permettere che quante più persone possibili vengano a contatto con un fenomeno la cui particolarità è la sporporzione enorme tra il danno subito dall’ambiente e dai cittadini rispetto alla reale consapevolezza di questi ultimi.

    Mi accingo a scrivere un "post" abbastanza lungo, di quelli che solitamente vengono evitati, quindi ringrazio anticipatamente chi avrà la voglia di leggerlo tutto!

    Prima che uscisse il libro Gomorra io ero completamente all’oscuro di tutto questo; per me l’emergenza rifiuti rilevava solo per i fatto che i sacchetti erano superiori per volume rispetto ai cassonetti e alle discariche.

    Come sempre in questi casi, sconvolto ma attratto, ho scelto, maturando in me una vera e propria ricerca della verità, di approfondire ciò che Saviano, nel libro, ha semplicemente accennato.

    Dall’uscita del libro ad oggi, posso dire di aver reale percezione di quanto è avvenuto nelle province di Napoli e Caserta attorno alla parola RIFIUTI e di quanto stia ancora avvenendo.

    Alla luce di questa mia consapevolezza, beh signori miei, qui è il caso di dire che la situazione è di ben altre dimensioni, e di ben altra portata rispetto a quanto l’opinione pubblica crede di conoscere.

    Questa consapevolezza manca addirittura a molta parte delle persone direttamente interessate da questo inquinamento, e sto parlando degli abitanti delle due province.

    Il mio approfondimento si è mosso a più livelli:

    atti giudiziari, articoli da internet, caratterizzazione dei terreni, studi ospedalieri.....etc, ma in particolare, una volta ottenute e ricostruite una serie di innumerevoli informazioni, ho studiato lo stesso fenomeno dall’"alto" (da google earth).

    Dopo tutto questo percorso mi son reso conto che il problema non è "quel campo è contaminato o quell’altro no"... il punto è che se fosse possibile fotografare lo strato di inquinamento che giace sulla falda acquifera si capirebbe che è coinvolto il 90% del suolo sul quale abitano e/o coltivano di cittadini di Napoli e Caserta.

    La gravità maggiore è concentrata sotto terra, in particolare:

    La Zona che da Acerra si estende fino a Maddaloni (includendo Calabricito e i resti degli scavi di Suessola) ad oggi è verde, coltivata, "pascolata", insomma dall’esterno sembra perfetta, ma:
    intere cave sono state riempite esclusivamente di materiale industiale altamente tossico ed anche radioattivo, il 99% del terreno dei campi è stato travasato altrove per dare spazio ad abnormi interramenti di rifiuti di cui sopra, per poi essere coperti con un piccolissimo strato di terreno.

    L’intera area attraversata dall’Asse Nola - Villa Literno è interessata dallo stesso fenomeno di cui sopra, in più gli sversamenti di rifiuti interessano anche gli scavi degli innumerevoli cantieri edili in essere. In pratica a breve, famiglie intere abiteranno in fabbricati costruiti su ex discariche abusive, nonchè sui rifiuti tossici tra le fondamenta.

    La zona che va da Villaricca fino a Villa Literno ha la massima concentrazione di discariche ufficiali e non sul terreno, meta per anni di bidoni tossici e radioattivi, al pari delle navi affondate in Calabria.

    Ho citato solo alcuni "agglomerati" di rifiuti, ma la cosa fondamentale è che questa realtà è INVISIBILE. Però, produce effetti catastrofici: ovviamente la mortalità in questi comuni è fulminante, e pensare che negli anni 90, quando le prime pecore di Acerra si ammalavano, dissero che le pecore morivano per lo smog prodotto dai veicoli: un’offesa alla dignità umana almeno quanto qualche dichiarazione sulla discarica di Pianura :"lì costruiremo un campo da golf".

    Che la nostra dignità non sia sepolta nel silenzio sotto terra con un rifiuto tossico!

    Passaparola

  • Di virginia (---.---.---.55) 31 ottobre 2009 09:45

    Fra Picci, mi inserisco anch’io anche se un po’ in ritardo nel flusso dei commenti. La prima cosa che mi viene in mente, oltre a un "bravissimo" per quello che hai scritto, è che i lettori, non soltanto i nostri, non sanno più che cosa sia il buon giornalismo. Abituati cone sono (siamo?) ad un’informazione che o attacca con insulti o si acqueta sullo status quo, senza creare dubbi e anche angosce, non siamo (sono) più in grado di capire che cosa sia il buon giornalismo. Il giornalismo di denuncia,, di coloro che vanno e consumano le proprie suole, sul "campo", che non ha oaura di "guardare" (la maggior parte "vede" soltanto e scivola via.)
    E’ così, ma non devi dolertene, noi si vuole continuare su questa strada.
    A proposito:ricordo che molti mesi fa, circa 6, qualcuno dell’Opposizione in un dialogo disse che "la spazzatura di Napoli era stata nascosta sotto il tappeto". Mi fare fosse Massimo D’Alema.

    • Di Pietro Orsatti (---.---.---.29) 31 ottobre 2009 10:11

      Come volevasi dimostrare. Consiglio alle persone che ancora credono alla "versione ufficial" di prendere l’auto, andare in provincia di Caserta, farsi un giretto semplicemente per strada nei paesi di Mondragone, Casale di principe, etc, poi allungare il passo e andare fino Ferrandelle. E’ semplicemente quello che ha fatto Francesco, è andato a vedere per poter testimoniare. Non stiamo parlando di una remota località in Somalia, stiamo parlando, di casa nostra. Qui non c’entra nulla la politica. Qui c’entra tutta la politica. Da Bassolino passando per Prodi e poi Berlusconi e Bertolaso e i tanti ras locali, di un colore o un altro...

      p.s. (Francè il pezzo è buono e poi con le foto.... ma è meglio il mio ;))) tiè)

  • Di Enzo (---.---.---.4) 3 novembre 2009 22:10

    Complimenti per l’articolo e le foto e grazie per le verità che ci hai permesso di rammentare, servire la verità è senso civico puro, non molliamo, ognuno di noi in qualunque parte della nostra amata patria viva e sopravviva, può fare la sua parte basta solo volerlo.
    E’ di questa volontà che abbiamo tutti bisogno, non si può essere neutrali di fronte al massacro delle nostre terre, se si tace si acconsente, è giunta l’ora di urlare tutto il nostro disperato amore per la nostra terra !
    Grazie ancora Francesco,
    buona lotta a tutti
    Enzo , un calabrese cristiano 

    • Di simona (---.---.---.2) 5 novembre 2009 09:58

      sconvolgente quello che ci hai detto ....grazie per il tuo impegno ....per la tua voglia di verità ....anche se non sembra non sei solo ...ci sono tante pesone che avrebbero voglia di lottare e voglia di cambiare la realtà di questo nostro martoriato paese ma nn sa dove rivolgersi ...... e denunce come queste supportate da prove tangibili e riferimenti precisi sono sicuramente un motivo in più per cercare di ritrovare la voglia e la volontà di combattere contro un potere arrogante e manzognero.........bravo!!

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 13 novembre 2009 16:29
      Francesco Piccinini

      Grazie per il sostegno. Soprattutto ora che metterò on line la seconda parte

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.123) 13 novembre 2009 16:30
      Francesco Piccinini

      Grazie Enzo... Non molleremo... Non molliamo,
      come diceva Peppino Impastato:
      Siamo in Italia e non aspettano altro che il nostro disimpegno, il rientro alla vita privata. Voglio richiamare la vostra attenzione.

  • Di maurizio carena (---.---.---.230) 5 novembre 2009 15:54

     Anche se in ritardo ci tenevo a farti, per quel poco che valgono, i miei complimenti per l’inchiesta.

     saluti.

  • Di lino (---.---.---.56) 5 novembre 2009 17:27

    avete contattato la redazione di ANNO ZERO per dedicare una puntata A DOVE SONO ANDATI A FINIRE I RIFIUTI TOSSICI DELLA CAMPANIA e far vedere le vostre fotografie?

    non ne possiamo piu di escort e trans vogliamo fatti che ci riguardano e sopratutto far sapere chi ci governa.!!!!!!!!!

  • Di Massimo Famularo (---.---.---.246) 8 novembre 2009 20:04
    Massimo Famularo

    Grazie.
    Ottimo esempio.
    Speriamo possa essere di stimolo per un giudizio più sensato da parte di lettori ed elettori.

  • Di (---.---.---.224) 7 ottobre 2013 02:51

    Bellissimo articolo, complimenti.
    Una domanda mi viene spontanea: dato che all’epoca lo stato di emergenza rifiuti in Campania fu dichiarato concluso, questa legge è tutt’ora in vigolre?

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