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Donne arrampicatrici: Tamara Lunger

"L'arrampicatore-arrampicatrice, è chi, spinto dall' ambizione, cerca in ogni modo di elevare la propria posizione sociale per interesse economico e prestigio personale, arrivista con pochi scrupoli" e basta.

Non viente in mente, viceversa, che ci si possa arrampicare, per scopi sociali, come Tamara Lunger, ad esempio, sulle pareti montuose, o addirittura solo in una palestra d'allenamento: "Sono così felice che non abbiamo mollato nonostante tutti gli ostacoli e che siamo riusciti a venire qui in Pakistan a dare il via al progetto @climbingforareason".
Dall' Ansa: "L'alpinista altoatesina Tamara Lunger  in questi giorni si trova in Pakistan per avviare l'iniziativa d'inclusione per insegnare alle ragazze l'arrampicata."Vedere queste ragazze così timide che ora dopo ora guadagnano sempre più fiducia in se stesse ed esprimono liberamente il loro entusiasmo è un'emozione indescrivibile", aggiunge la 35enne che ricorda anche la tragica morte del suo compagno di cordata Juan Pablo "JP" Mohr, morto lo scorso inverno sul K2. "Fa da contrappeso al dolore rinnovato per JP, che dovrebbe essere qui con noi. Ci siamo trovati qui per questa cosa molto bella e ce la metteremo tutta per creare che duri e regali gioia, passione e magari un futuro promettente".
"Se si vuol chiamarlo sport, [l’alpinismo] è certo lo sport più nobile di tutti. Non ci sono premi né compensi in denaro; non c’è la folla che applaude; non c’è il giro con il mazzo di fiori, dopo la vittoria.” scriveva Dino Buzzati
 
Consideriamo l’alpinismo come un’opportunità per esprimere noi stessi fuori dalla giungla delle città che la burocrazia dilagante, il sistema paralizzante delle garanzie sociali e l’intolleranzaborghese rendono sempre più simili a prigioni.” scrive Reinhold Messner

Da Montagna.tv: "Il progetto Climbing for a Reason, a cui ha aderito Mohr con la sua fondazione, ha lo scopo di costruire pareti di arrampicata artificiale nelle scuole o in luoghi pubblici di piccoli centri, creare falesie, dare vita a laboratori per imparare ad arrampicare in sicurezza, donando anche tutte le attrezzature necessarie. L’obiettivo è dare un’occasione di futuro grazie all’arrampicata alle nuove generazioni.In Pakistan Juan Pablo aveva scelto la cittadina di Shigrl, posta sulle sponde dell’omonimo fiume e punto di passaggio di molte spedizioni per il K2, per costruirci una parete d’arrampicata per aiutare la comunità a sviluppare il potenziale di quel luogo. Il progetto è orientato soprattutto alle ragazze, spesso escluse per ragioni culturali della pratica da questo sport."

Nei giorni scorsi l'alpinista Tamara Lunger aveva scritto in un altro post che "ogni momento difficile e di dolore può portare con se anche qualcosa di bello e in questo caso è questo: abbiamo deciso di prendere il testimone e portare avanti il progetto a cui JP teneva tanto va avanti in suo onore e memoria, il progetto era di insegnare ad arrampicare ai bambini pakistani, nella Shigar Valley, certamente per farli divertire ma anche per garantirgli un futuro partendo dalle risorse della loro terra. Il progetto si chiama climbing for a reason! Bello, giusto?"

 
Bello e giusto, si. Grazie Tamara che esempio che sei, per le donne e per gli uomini. Scrive su FB il 21.7.2021: "Il mio percorso di donna, di essere e sentirmi donna, è stato particolare e difficile! Vedere queste donne insieme al fiume, mi fa capire che una delle cose più importanti del nostro progetto di insegnamento dell’arrampicata, è proprio l’inclusione delle ragazze...é diventato una parte molto importante nella mia vita: condividere, imparare e apprezzare ❤️ "

Doriana Goracci

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