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Dipendenze d’azzardo

Vi farebbe piacere apprendere la notizia che il Governo Italiano, stanzi la bella cifra di 61 miliardi di euro a sostegno delle fasce deboli della cittadinanza? Vi farebbe piacere ricevere una regalia una tantum di 1.200 euro senza dover fare nulla? Immagino di sì. Ovvio. Le cifre sopra riportate, sono cifre autentiche. Peccato però, che non indichino ciò che ho appena descritto. Sono purtroppo i dati, relativi all’anno 2010, di una nuova e potente malattia che fa parte delle dipendenze. Come il fumo, l’alcool e le droghe. Questi dati infatti, sono relativi a ciò che è stato speso dai cittadini italiani - sempre nel 2010 - per i giochi istantanei: gratta e vinci, win for life, video poker e compagnia briscola. I 1200 euro pro capite in un anno, sono i dati statistici che hanno stabilito come, fra i milioni di cittadini in età da gioco istantaneo, una cifra ragguardevole sia stata sperperata nel gioco d’azzardo istituzionalizzato.

Per poter rendersi conto meglio della situazione, è molto formativa una capatina presso tabaccai o Bar a qualsiasi ora del giorno. O ancor più, una mezz’ora passata all’interno di uno dei tanti centri Bingo dislocati sul territorio. Ci sono persone che passano la giornata nelle fumose sale Bingo, a giocare piccole fortune quotidianamente. Il tempo di un giro completo di gioco è davvero breve. Ingenti le somme incassate. Dai gestori. Numero dopo numero, si tenta la “Fortuna” sapendo già in partenza di spendere comunque una parte dei propri averi al solo scopo di affrontare una remota possibilità: fare la vincita che cambierà la vita.

In realtà, la vita cambia. Peccato però che non cambi così come si speri. Nella stragrande maggioranza dei cittadini giocatori infatti, il cambiamento palese è quello riconducibile ad una vera e propria dipendenza dal gioco. Questa volta col beneplacito dello Stato. Che di quei 61 miliardi di euro giocati nel 2010, ha incassato la ragguardevole somma di circa 10 miliardi.

I dati tendono a salire verticosamente. Un po' per la sensazione di crisi economica galoppante, un po' perché per decenni in Italia il gioco d’azzardo è stato bandito dalla legalità, le nuove strategie di gioco hanno avviluppato quasi tutti, come una condanna.

C’è da notare fra l’altro, che da un po' di tempo gira in televisione una campagna dedicata al “gioco consapevole”. Una presa per i fondelli in piena regola. Una trovata per cautelarsi da eventuali denunce per “impoverimento da gioco d’azzardo di Stato”. Dalla TV arriva l’ammonimento: gioca con cautela. Ma questo non fa che rafforzare il desiderio di tentar la fortuna, perché si sa che l’umanità se posta di fronte ad una limitazione, renderà illimitata quella stessa azione che sembra si desideri bloccare.

Così, pur con dati statistici di una povertà che sta abbattendo l’economia privata del Paese, ecco nuovi giochi istantanei. Ecco le sale Bingo arricchirsi di nuove macchinine mangia soldi. Ecco che le estrazioni del lotto triplicano e quelle del Superenalotto diventano in pratica quotidiane.

Peccato. Peccato tutto questo sperpero di denaro se si pensa che, le stesse cifre giocate ogni anno, potrebbero essere reindirizzate verso progetti utili alla Comunità. Eppure, intervistando un buon numero di persone, alla domanda “verserebbe una quota di 10 euro mensili per creare un fondo finanziario privato che serva a sostenere le necessità delle fasce deboli”? La risposta, implacabile è “No di certo”! per la maggior parte delle persone cui è stata posta la domanda.

E allora... Che il gioco sia con voi, visto che la dipendenza è ormai stata creata. Giocare con cautela, si sa, è impossibile. Come dire ad un accanito fumatore di limitarsi a 5 sigarette al giorno. Ma siamo proprio sicuri che l’unica via di speranza sia il gioco e la lotteria? E questi dati, per certi versi aberranti, sono il sintomo di una inversione della tendenza al risparmio, in special modo in periodi di crisi economica ed innalzamento vertiginoso di Tasse, imposte e rincari?

Un consiglio per tutti: cercate di vincere i soldi che non giocherete. Metteteli da parte. E appena metterete insieme una certa somma, andate in gioielleria e compratevi un bel monile d’oro. Oppure, fate quel viaggio che attendete di fare da una vita. Il gioco d’altronde, può attendere.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.118) 19 gennaio 2011 23:17

    Lo stato biscazziere che incentiva la sfida alla sorte .Crea l’illusione e distrugge intere famiglie che entrano in un tunnel di disperazione . Giochi la sestina ,dove metti numeri che rappresentano i momenti più significativi della tua vita ,e poi sei costretto a continuare a giocarli perchè se dovessero uscire e tu non lo hai fatto entreresti in una disperazione che ti consumerebbe per il resto della vita.

    Lo stato biscazziere intuisce questa tua debolezza e che fa ? intensifica le giocate da una a tre volte la settimana , poi sarà tutti i giorni, e magari due volte al giorno.
    Lo stato biscazziere non conosce la pietà ,appena vede un pò di stanchezza si inventa un nuovo concorso , ti invita alla cabala ,conta sulla tua ignoranza con i numeri che esprime il calcolo delle probabilità . Sa che per molti il gioco è una dipendenza , una malattia e cerca di lucrarci sopra il più possibile .Dietro a tutto questo c’è la sintesi di un’etica ed una morale che poi ritrovi nella politica ,nella carriera facile vendendosi anche l’anima ,nei soldi fatti col bunga bunga .
    E sarebbe già abbastanza se non avessi anche parecchi dubbi sulla regolarità con la quale il tutto avviene . Credo che anche in questo campo molto poco sia lasciato al caso .
     

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