• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Cronaca > Diaz: condanne ai vertici della polizia. Giustizia è fatta?

Diaz: condanne ai vertici della polizia. Giustizia è fatta?

Ci sono voluti 11 anni, finalmente la Corte di Cassazione, riunitasi il 5 luglio, ha confermato le condanne inflitte ai vertici della polizia per il pestaggio di 60 ragazzi e per l’arresto di altri 93 nella scuola Diaz durante il G8 a Genova nel 2001.

La sentenza comporterà la pena accessoria di interdizione dai pubblici uffici dando il via libera ai procedimenti disciplinari congelati in attesa della pena definitiva. Confermate dunque le decisioni della Corte d’Appello di Genova del 2010 che prevedono per i 25 imputati un totale di 85 anni di pena. Convalidate in particolare le condanne a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia; a 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8, oggi capo del reparto analisi dell'Aisi. Tre anni e 8 mesi sono stati invece inflitti a Gilberto Caldarozzi, attuale capo servizio centrale operativo. Ridotta la condanna, inizialmente di 5 anni, per l’ex dirigente del reparto mobile di Roma a causa della prescrizione del reato di lesioni. Intervenuta sull’argomento anche il Ministro Cancellieri: “La sentenza della Corte di Cassazione di oggi va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura. Il ministero dell'Interno ottempererà a quanto disposto dalla Suprema Corte. La sentenza mette la parola fine a una vicenda dolorosa che ha segnato tante vite umane in questi undici anni. Questo non significa che ora si debba dimenticare. Il caso della Diaz deve restare nella memoria»

Prescritte invece le condanne a 3 anni per i caposquadra della mobile di Roma responsabili del pestaggio, Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri, Vincenzo Compagnone, questo farà venir meno la pena accessoria. Ridotte da 3 anni e 8 mesi a 3 anni e 5 mesi le condanne per Massimo Nucera e Maurizio Panzieri colpevoli della simulazione dell'accoltellamento.

Scontate le dichiarazione di Manganelli, capo del dipartimento di Pubblica Sicurezza, che non poteva astenersi dal rilasciare dichiarazioni: "L'Istituzione accoglie la sentenza della magistratura con il massimo dovuto rispetto e ribadisce l'impegno a proseguire nel costante miglioramento del percorso formativo relativo al complesso campo dell'ordine e della sicurezza pubblica. Esprime apprezzamento e orgoglio per la maturità, l'onestà, la dedizione e l'entusiasmo con cui quotidianamente il paese viene servito dalle donne e dagli uomini delle forze di polizia"

Nessuno andrà in carcere, ma c’è chi ha voluto festeggiare, ieri a Roma, con un concerto organizzato nell'ambito della campagna «10X100 anni di carcere», una sentenza storica, mai prima d’ora c’erano state tante condanne per rappresentanti delle forze dell’ordine di così alto grado. 

Anche il padre di Carlo Giuliani, il giovane che perse la vita durante gli scontri del G8, ha dichiarato: "Una notizia positiva. Succede di rado, ma quando accade bisogna accoglierla con soddisfazione. Vuol dire che in questo Paese c'è ancora un barlume di giustizia. Ora speriamo che ci siano altre pagine di questo genere. Cercheremo in tutti i modi di ottenere verità e giustizia anche sull'assassinio di Carlo».

Tra i pochi commenti rilasciati dalla politica troviamo quelli di Nichi Vendola presidente di Sel: "La nube tossica che per 11 anni ha coperto la mattanza alla Diaz si è dissolta. La Cassazione ci dice, con sentenza definitiva che a Genova nel luglio 2001 i tutori della legge si trasformarono in carnefici di ragazzini. Per me, lo dico con viva emozione, è un raggio di verità e giustizia che illumina una pagina buia della storia italiana».

Adesso sarà possibile per le vittime avviare i procedimenti per il risarcimento nel quale verranno coinvolti anche gli imputati con reati prescritti. Tutto sembra avere le sembianze della vittoria ma la Sentenza lascia in bocca il sapore della sconfitta. Sono molti a non condividere la generale soddisfazione che ha accompagnato il verdetto della Corte Suprema. Amnesty International ha rilasciato un comunicato dove specifica "che i fallimenti e le omissioni dello stato nel rendere pienamente giustizia alle vittime delle violenze del G8 di Genova sono di tale entità che queste condanne lasciano comunque l'amaro in bocca: arrivano tardi, con pene che non riflettono la gravità dei crimini accertati - e che in buona parte non verranno eseguite a causa della prescrizione - e a seguito di attività investigative difficili ed ostacolate da agenti e dirigenti di polizia che avrebbero dovuto sentire il dovere di contribuire all'accertamento di fatti tanto gravi. Soprattutto, queste condanne coinvolgono un numero molto piccolo di coloro che parteciparono alle violenze ed alle attività criminali volte a nascondere i reati compiuti”.

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares