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 Home page > Attualità > Cronaca > Diana Blefari si è impiccata in cella, sola da sola

Diana Blefari si è impiccata in cella, sola da sola

La sua ora d’amore era finita da tempo, forse non era mai iniziata. E pensare che ci sono Donne così come si può…

L’avevano detto in molti che prima o poi sarebbe successo, l’aveva detto forse anche lei che non voleva vivere più: "La donna si è impiccata ieri sera, attorno alle 22, 30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate. Secondo quanto si è appreso era in cella da sola, detenuta nel reparto isolamento del carcere Rebibbia femminile. Ad accorgersi quasi subito dell’accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria che avrebbero sciolto con difficoltà i nodi delle lenzuola con cui la neo brigatista si è impiccata in cella e avrebbero provato a rianimarla senza però riuscirvi”. E così la “neobrigatista” Diana Blefari Melazzi si è impiccata nel carcere di Rebibbia a Roma: sola da sola con il suo ergastolo che nessuno gli avrebbe tolto, per avere ucciso Marco Biagi, il 19 marzo 2002, a Bologna, insieme a Nadia Desdemona Lioce e Mario Galesi.

 

5 punte di stella conficcate in testa, come ossessione di vita e rivoluzione, non sono da poco, se una giovane donna con altre e altri si convince che far fuori un nuovo legislatore, un vecchio politico, un ruba galline o sogni, sia giusto e necessario, possa far stare meglio sé stesse e il mondo intorno e nessuna maternità “catartica” le è valsa come terapia o abbrevio di colpa.

Il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni dichiara che il caso di Diana Blefari era notoriamente drammatico, come anche le sue collaboratrici andavano dicendo: “Aveva dei problemi psichici, e un comportamento che in carcere preoccupa. Non aveva rapporto né con le altre detenute né con le mie collaboratrici. Avevo segnalato tempo fa questo suo disagio”.

L’avvocato Caterina Calia, difensore insieme a Spigarelli di Diana Blefari, conferma: “Siamo sotto choc, abbiamo fatto tante battaglie, abbiamo cercato in tutti i modi di far riconoscere il profondo disagio di Diana Blefari Melazzi. Ora è troppo tardi”.

La Corte di Cassazione e il Gup del Tribunale di Roma che avevano confermato l’ergastolo, hanno anche non riconosciuto che Diana Blefari soffrisse una grave patologia psichica e respinto ogni istanza: “Nel 2008 la brigatista in un momento di particolare tensione emotiva aggredì un agente di polizia penitenziaria. Anche in virtù di questo episodio per Blefari venne sollecitata l’ennesima perizia psichiatrica da parte della difesa. Ma il procedimento andò avanti e la brigatista per questo episodio venne rinviata a giudizio dal gup Pierfrancesco De Angelis. Il processo sarebbe dovuto cominciare il 23 novembre prossimo”.

La fine condanna se l’è data da sola, come la fine, da tempo, della sua e altrui esistenza. Chissà che fine hanno fatto quelle maschere grottesche di Berlusconi e Chirac, rinvenute nel covo di via Montecuccoli, era dicembre del 2003.

Credo che con Diana siano 60 i suicidi in carcere nel 2009. Dal sito di ristretti.it.

http://www.oltrelemura.com/Oltrelemura.com2/Ristrettiorizzonti.gif

La sua ora d’amore era finita da tempo, forse non era mai iniziata.

E pensare che ci sono Donne così come si può…

 

http://blufiles.storage.msn.com/y1pS7MEp9St5RN_3zb-cO5ErlvGZxl9StZZS2H-sgzu2eRSmYaVxoXywFeL6OtvUZLCZ2azXIUY9bw

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.201) 1 novembre 2009 19:30

    E pensare che ci sono Donne pronte a piangere su altre donne matricide, infanticide ... Basta che muoiano vittime del suicidio e parte il canto funebre. Altro che cestino, ci vuole un buco nero per tanto buonismo.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.205) 1 novembre 2009 19:46
    Doriana Goracci

    Se questo può indignarla e farla sentire più cattivo e me buona, ho raccolto oggi anche la provocazione della morte di un’estetista a Bologna, trovata nuda nel bagno, strozzata.E ne ho scritto.
    Continuerò forse con Alda Merini, una che si è divertita ad andare col paniere di manicomio in manicomio, a scrivere scenografie per le sue poesie.
    Ho scritto per uomini morti, che non conosceva nessuno e neanche io, come Francesco Mastrogiovanni e altri un po’ meno non famosi, molto meno, ma assai raramente. Preferisco parlare di vita, come quella che hanno dispensato Andrè Gorz e la Signora Dorine , suicidi entrambi, vicini. Se crede se li legga a questo link
    http://www.didaweb.net/fuoriregistr...

    • Di pv21 (---.---.---.80) 2 novembre 2009 11:27

      Decine sono, purtroppo, i suicidi nelle nostre carceri. Perfino 3 guardie carcerarie. Tutte morti anonime, non degne di attenzione e compassione. Quanto vale raccogliere la provocazione della loro morte? Non fanno parte di quella categoria di "eroi solitari" che piace tanto a certe penne della stampa. Non sono brigatisti o anarchici che lottano e cadono vittime della prepotenza delle Istituzioni. La bontà non è buonismo.

  • Di Truman Burbank (---.---.---.231) 1 novembre 2009 23:26

    La notizia è che Diana Blefari è morta in carcere. Dichiarare che è un suicidio è un voler credere ad ogni costo alle versioni ufficiali. Un articolo serio dovrebbe riportare il "suicidio" come un’opinione di quelli che l’hanno trovata, o dei loro superiori.
    A parte questo, ci sono coincidenze da notare. Una è che le donne impegnate nella lotta armata in carcere muoiono con facilità. L’altra coincidenza è che sembra Diana Blefari avesse intenzione di collaborare con gli investigatori. Forse la dichiarazione di voler dichiarare quello che sapeva le è stata fatale.
    Ancora una volta, per quanro riguarda l’omicidio Biagi, le cose vanno bene per le forze dell’ordine e non per i cittadini.
    Poco prima che Biagi morisse uscì un articolo su Panorama che indicava le possibili vittime delle BR, venivano indicati i consulenti dei vari ministeri, in particolare quelli che si occupavano di lavoro. Stranamente per la questura che doveva dare la scorta a Biagi non c’era alcun rischio. In questa curiosa coincidenza Biagi fu assassinato. Le BR, comparse dal nulla pochi mesi prima, sparivano dalla circolazione con gli immediati arresti eseguiti dalle nostre efficientissime forze dell’ordine. E oggi cominciano a sparire i testimoni di quei giorni.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.205) 2 novembre 2009 00:05
    Doriana Goracci

    Hai ragione Truman,ma io non sono mai troppo seria e completa, servono a questo i commenti. poco fà ho aggiunto in altra parte quanto è chiarito da varie agenzie di stampa, senza troppo cercare..."Ieri aveva avuto un colloquio in carcere con alcuni investigatori che risulterebbe non essere stato il primo. Diana Blefari Melazzi aveva fatto capire agli investigatori di essere disposta ad essere sentita su Massimo Papini, romano di 34 anni, attrezzista al cinema, arrestato qualche settimana fa a Castellabate alla Digos di Roma e Bologna, assieme ai colleghi di Salerno con l’accusa di partecipazione alla banda armata Brigate Rosse per il Partito Comunista Combattente.La brigatista, arrestata dopo la scoperta del covo deposito di via Montecuccoli a Roma, avrebbe dovuto essere interrogata in questi giorni ma la condanna definitiva all’ergastolo firmata il 27 ottobre dalla Cassazione per il delitto Biagi aveva determinato uno slittamento dell’atto istruttorio. Alla Blefari Melazzi gli investigatori avrebbero chiesto informazioni circa una serie di contatti con Papini attraverso l’uso di schede telefoniche prepagate in maniera ’dedicata’, ovvero effettuando chiamate dirette a un solo interlocutore per evitare che si potesse risalire all’autore delle chiamate. Una modalita’ - stando all’accusa - tipica dei brigatisti. Papini, tra l’altro, era stato trovato in possesso di programmi di criptazione per computer simili a quelli usati da altri appartenenti alle Br-Pcc. Attraverso i tabulati telefonici gli inquirenti hanno anche ricostruito una serie di spostamenti dai quali e’ emerso il contatto con la Blefari in occasione di attivita’ cosiddette di ’organizzazione’."

    Mi sono resa conto anche che il tempo passa molto in fretta, oggi 1 novembre 2009, giulio Petrilli Pd , riporta quanto avevo scritto in un appello per Diana a giugno del 2006 http://www.ilcapoluogo.com/e107_plu...

    27 settembre 2006 autonomia proletaria...http://www.autprol.org/public/news/...

    che scherzi della vita eh Truman? Oggi cronaca nera, morti di donne, è salita in cielo anche Natuzza...
    http://www.corriere.it/notizie-ulti...
    /1-A_000057809.shtml

    E’ lecito tutto, anche NON tacere.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.84) 2 novembre 2009 12:06
    Doriana Goracci

    Signor/a Pv, scusi ma a me dà fastidio non sapere come chiamarla...lei continua a volermi fare rientrare nella categoria del buonismo/cattivismo...per di più di penna. E’ da anni che cerco di far emergere in campi "diversi" voci anonime, invisibili che a quanto pare sono care anche a lei. E lei dovrebbe sapere benissimo che internet offre di tutto, anche il super specializzato sito per carcerati, schizzati di mente, mamme in attesa, uomini e donne insoddisfatte...i bar di una volta, molto più freddi e distanti, sembra gratis...in effetti perdiamo molto tempo ed energia, in sfide scritte, risposte ironiche, a volte mi creda anche insulti e a volte testimonianze uniche, altrimenti perse e sommerse, possono nascere anche relazioni e non solo personali.
    Adesso lei ha aggiunto, le ho fornito io il pretesto, con una suicida vera e poco simpatica ad essere "buone".
    Cosa manca, dov’è il conto che non le torna e chi dovrebbe pagarlo? Chi è già morto o chi vive ancora?
    La invito a scrivere, come fanno tant*, anche un commento come ha fatto adesso, le ripeto senza prendere a pretesto, una storia vera di vita e morte, come quella di ieri, che ho sentito non solo come numero di suicidio in carcere.Grazie

  • Di Frankbull (---.---.---.29) 2 novembre 2009 16:39
    Frankbull

    Cara Doriana(scusami la licenza),volevo innanzitutto dirti che il mio articolo su Diana Blefari ha avuto origine dopo aver letto il tuo ! Voglio farti tanto di cappello e complimentarmi per quanto hai scritto nel commento al mio articolo ..... La vita di Diana mi sembra un deserto d’amore, forse ne aveva così tanto inespresso, che non sapeva da che parte cominciare e non aveva mai avuto modo di praticarlo, se non in........ ).Sei riuscita a cogliere lo spirito con cui e per cui l’ho scritto ! In fondo siamo tutti vittime di un copione già scritto !Nel caso dell’isolamento ,esso forse giovava solo a coloro che tenevano a Biagi e non riuscivano a perdonare !
    Ti ringrazio profondamente !

  • Di Truman Burbank (---.---.---.197) 7 novembre 2009 23:20

    Dimenticavo di dire che questo non è il primo "suicidio" nelle persone collegate in qualche modo all’omicidio Biagi. Già anni fa era stato trovato suicidato Michele Landi, il tecnico informatico che indagava sui proclami delle BR.
    Le modalità del "suicidio" erano ancora più anomale di quelle del "suicidio" di Calvi (a Londra).

    Ma la memoria storica in Italia è sempre stata fuori moda.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.32) 8 novembre 2009 00:17
    Doriana Goracci

    Ringrazio con questo messaggio anche Frankbull, non vorrei che difettasse la mia di memoria con i nomi, non proprio storica, sono andata spesso a senso, a braccio, motivo per cui non sempre è lontano, quello che lo è temporalmente e viceversa. Qualunque condizione di contenimento, non riesco neanche ad immaginarla, tanto è disperante, e qualunque messaggio, come ormai si sa ne ha dati anche Diana all’unica persona che amava a modo suo, provenga da mura di oppressione, va ascoltato, anche se ci si sperde nel capire chi sia, e perchè è dentro, la persona che sembra e magari lo è, fuori di testa, come si dice comunemente. E il silenzio lo ripeto, quando non è una volontà, è mortale.

  • Di pv21 (---.---.---.71) 8 novembre 2009 17:21

    Cosa manca o cosa c’è di troppo? A parte la mia, mancano le voci (commenti) di soggetti non interessati a mettere in dubbio la versione "ufficiale" di quanto è accaduto. Per chi qui commenta nulla sarebbe cambiato (prepotenza, dubbi, ecc) se la Blefari fosse morta cadendo dalle scale. Non ho la pretesa di essere giornalista o scrittore. Non riesco a pormi domande del tipo: "Cosa manca, dov’è il conto che non le torna e chi dovrebbe pagarlo? Chi è già morto o chi vive ancora?" Ho però il sospetto che per certi buonisti ci siano suicidi degni di menzione e suicidi destinati all’anonimato. Come e perchè accade? Sicuramente la Sua risposta non corrisponde alla mia. E questo francamente ... mi basta.

  • Di Doriana Goracci (---.---.---.20) 8 novembre 2009 18:09
    Doriana Goracci

    Signor pv21 e già mi è difficile ripetere questo pseudonimo, lei ha aperto i commenti così "E pensare che ci sono Donne pronte a piangere su altre donne matricide, infanticide ... Basta che muoiano vittime del suicidio e parte il canto funebre. Altro che cestino, ci vuole un buco nero per tanto buonismo." E la sua credo che non immagino, era una vera provocazione, magari in tempi secolari di femminicidio. Ma le ho risposto come faccio adesso, di solito lo faccio sempre e in ogni caso, non sono una giornalista ma scrittrice si, al pari di lei, quindi non attacco un quadretto della mia opinione in bacheca, offro uno spunto come i tanti che leggo e qualunque contributo, anche di parte, è qualcosa, un segnale.Non sono dubbi quelli che che lei mi pone e ci pone, perchè non stiamo su posta privata, sono supposizioni, ipotesi e poi tesi che ri-concludono mettendo in causa i buonismi, di parte. Ha stabilito che chi approda in questo spazio e potrebbe essere anche un altro dove ho scritto le stesse cose, non metterebbe mai mano alla versione ufficiale se si fosse suicidata magari una guardia carceraria o personale di una qualche casa di cura per malati mentali o magari di un Cie, insomma un anonimo solo alei caro. Allora le spiego meglio, io non sono per niente interessata al commento di chi si mantiene fuori dalle mura, guardandole con "equilibrio", a me interessa chi ci entra dentro le mura. Dandosi il caso che pure avendo provato, non posso entrare in un carcere e neanche in un Cie, perchè non rappresento nè parente, nè associazione, nè tantomeno partito alcuno, già questo mi rende invise quelle Mura. E il suo anonimato, sia pure per un commento, mi conferma quanto ho scritto. Spero che prima o poi Agoravox pubblichi un articolo che ho scritto molto recentemente, è la denuncia di un operatore sanitario, precisa. Ci vuole un po’ di coraggio caro signore ad essere anche anonimi, continuando a mantenersi tali nel disprezzo di chi ci vive al fianco, piaccia o non piaccia. E la mia risposta ovviamente non le piacerà ma mi firmo e mi assumo la responsabilità di ciò che scrivo, non solo negli articoli.Lo so che le basta ...e le avanza.

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