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 Home page > Tribuna Libera > Di Pietro, il tempo è scaduto: dimettiti

Di Pietro, il tempo è scaduto: dimettiti

Anche uno come Di Pietro, l’odiato demolitore di Bettino Craxi e del suo partito, alfiere della legalità e dell’etica, subisce la mutazione genetica che contagia tutti i politici di lungo corso e finisce la sua carriera di fondatore e “dominus” di un partito, inventato da sé medesimo, né di destra né di sinistra, amministrato in modo autoritario, con valutazione dei suoi collaboratori assolutamente inadeguata, con poca o nulla trasparenza, finito sotto la lente di ingrandimento della Gabbanelli che ne ha segnato il futuro.

Invece di ritirarsi nei suoi fertili campi molisani e cambiare mestiere, anche lui si sente indispensabile, non si sogna di lasciare la nave che affonda, parla di nuovi metodi di scuola grillina per individuare i candidati, insomma non se ne vuole andare, pur sapendo che almeno metà del suo piccolo partito non lo seguirebbe su una strada di rinnovamento e rifondazione.

Sembra non rendersi conto che un partito spaccato, tra chi desidera una alleanza col Partito Democratico e chi tifa per Grillo non ha futuro e la cosa migliore sarebbe scioglierlo e che ognuno vada per la sua strada. Di Pietro non è riuscito a stabilire solide alleanze, né col PD, né con la cosiddetta sinistra antagonista che tra l’altro è occupata principalmente a dividersi al suo interno e ormai è irrilevante.

Il suo tempo di capo partito è scaduto, se ci fossero le giuste regole invocate da Grillo con due legislature e poi a casa, non sarebbe nemmeno più in Parlamento. Se facesse il corretto gesto di sciogliere il partito e dimettersi, probabilmente avrebbe un futuro di ministro della Giustizia o dell’Interno, che gli sarebbe dovuto dal servizio reso alla nazione come coraggioso magistrato che ha disvelato ignobili ruberie della Casta dirigente politica ai danni della pubblica amministrazione.

Caro Di Pietro, fai lo stesso gesto definitivo che compiesti quando ti togliesti per l’ultima volta la toga al Tribunale di Milano, sciogli il partito, ammetti i tuoi errori e per un po’ usa il tuo trattore rosso. Permettetemi una considerazione finale: Di Pietro in questi ultimi anni è stato massicciamente presente in TV e il suo partito è costantemente diminuito nei sondaggi. La TV fa male, ti omologa ai ladri, a chi ci va, dite di smettere.

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