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“Denunciare un problema è il primo passo per vederlo risolto”, nasce Uribu!

Le auto non si fermano sulle strisce? I marciapiedi sono infestati dalle cacche non raccolte? Il vicino si piazza sotto casa vostra intonando un concerto di clacson? Niente paura: si sono inventati un nuovo posto dove sputtanare disagi e disservizi, si chiama Uribu.

Un social network nuovo, destinato a far parlare di sé, che ha come obiettivo quello di rendere noti disagi, disservizi e ingiustizie grandi e piccole: si tratta di Uribu, una piattaforma web - presto anche per smartphone - attraverso la quale si possono segnalare soprusi e disservizi quotidiani e condividerli con tutto il mondo in pochi istanti. Niente più scuse, quindi: “Se fino a ieri - scrivono i giovani ideatori dell’iniziativa - potevi pensare ‘eh, ma che vuoi farci, è sempre così che va il mondo’, ora avete in mano uno strumento di cambiamento, perché le segnalazioni saranno una voce forte per sollevarsi senza paure contro tutti i soprusi che viviamo nella quotidianità”.

A mettere in piedi il progetto sono quattro ragazzi di età compresa tra i 17 e i 23 anni: la generazione web mette così le proprie capacità al servizio della collettività con l’obbiettivo condivisibile di risolvere piccoli e grandi disagi con l’arma della condivisione. “Il passaparola permetterà agli utenti di Uribu di portare a conoscenza del grande pubblico tutte quelle ingiustizie che accadono ogni giorno in ogni parte d’Italia – spiegano ancora gli autori del sito - sotto questa pressione mediatica, le aziende private e la pubblica amministrazione si vedranno costrette ad attivarsi per fornire motivazioni del loro comportamento e di conseguenza a risolvere i problemi posti dai cittadini. Per agevolare il confronto tra istituzioni, aziende e utenti abbiamo messo a disposizione account speciali per la pubblica amministrazione e le grandi aziende, che potranno tenere sotto controllo le segnalazioni di loro interesse e avranno a disposizione uno spazio dove potranno interagire pubblicamente con l’utente che effettua la segnalazione e tutti quelli che avranno partecipato alla discussione. Uribu non è soltanto uno strumento di denuncia, ma il nostro auspicio è che serva da leva per la coordinazione tra utente e fornitore di servizi e fare in modo che il problema possa così essere risolto”.

In tutto ciò diventa centrale il ruolo di condivisione delle proprie segnalazioni e delle altre presenti sul sito nei principali social network. Il progetto, quindi, è rintracciabile anche su Facebook e Twitter.

Commenti all'articolo

  • Di Geri Steve (---.---.---.46) 16 febbraio 2012 01:53
    CUI PRODEST ?


    A leggere sembra una gran bella cosa, ma...

    Ci sono gia’ diverse associazioni di consumatori che sembrano proprio costruite dai produttori per orientare i consumatori e fare marketing.

    URIBU non sara’ mica una di queste?

    Se si va sul sito non si trova nessuna pagina del tipo: "chi siamo".
    Chi sono quei quattro ragazzi (che secondo altri sarebbero invece cinque) e chi li ha finanziati?

    Mi sembra di capire che URIBU rilanci in grande delle segnalazioni che pero’ rimangono anonime.
    Non e’ uno strumento pericolosissimo, che permette di costruire campagne di opinione?

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