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Dentro WikiLeaks: la Task Force 373 e le operazioni segrete

Dopo essermi imbattuto in un articolo che descrive una delle tante azioni belliche venute alla luce dopo la pubblicazione del Afghan War Diary, ho deciso di rintracciare l’avvenimento negli indecifrabili reports pubblicati da WikiLeaks, sforzandomi di decifrare il gergo militare e scoprendo l’incredibile importanza dei documenti in questione, nascosta dietro l’apparente osticità. Ecco quindi svelate le discutibili operazioni della Task Force 373.

Un articolo del Washington Post datato 23 agosto 2010 (Facing Afghan mistrust, al-Qaeda fighters take limited role in insurgency, di Craig Whitlock) descrive brevemente in un paragrafo una delle tante azioni di guerra raccontate dagli indecifrabili rapporti pubblicati da WikiLeaks.
 

Other al-Qaeda leaders are similarly invisible figures. One report describes a botched June 2007 attempt to capture or kill Abu Laith al-Libi, a senior al-Qaeda military commander. U.S. Special Forces missed their target, instead accidentally killing seven children in a religious school in Paktika province

Nell’intento di catturare o assassinare Abu Laith al-Libi, comandante di Al Qaeda, le forze speciali statunitensi avrebbero accidentalmente ucciso sette bambini in una scuola religiosa nella provincia di Paktika. Deciso a risalire alla fonte primaria, ho incominciato a spulciare nel Kabul War Diary, verificando l’eventuale accessibilità dei dossier caricati da WIkiLeaks per una persona comune. La ricerca non è stata vana, e neppure troppo complicata: partendo dalle coordinate temporali indicate dall’articolo, WikiLeaks ci fornisce grafici riportanti le morti avvenute in Afghanistan giorno per giorno. Ebbene, in giugno 2007 le morti registrate sono state le seguenti:

Dato che per ogni giornata i reports possono essere varie decine, mi è bastato dare un’occhiata al numero di vittime civili per poter fare un buon repulisti. L’azione bellica in questione ha visto la morte di 7 ragazzini, si presume quindi che, nella data in questione, il numero di morti civili sia uguale o superiore a sette. Durante il mese di giugno solamente 5 giorni possono soddisfare tale requisito: come mostrato dalla linea bianca del grafico (killed civilians, con y il numero di decessi ed i giorni), solamente le date del 15, 16, 17, 22 e 23 giugno 2007 hanno raggiunto un tale numero di morti innocenti. Non mi è dunque troppo difficoltoso giungere al report dell’azione bellica citata dall’articolo del Washington Post:

Ho evidenziato in giallo il numero identificativo del report, la data, il numero di civili uccisi (i 7 ragazzi di cui si parla nell’articolo) e l’obiettivo della missione: come volevasi dimostrare, quest’ultimo era: O/O SOTF conducts kinetic strike followed with HAF raid to kill/capture ABU LAYTH AL LIBI on NAI 2.

Il nome dell’obiettivo, Abu Layth al Libi, dimostra che il report in questione è davvero quello giusto. Decifrarne il lungo contenuto, però, rimane impresa assai ardua, perlomeno per chi non ha mai familiarizzato con il gergo militare d’oltreoceano (salvo qualche film o videogioco). Scopro quindi ricercando in rete tra the war logs dal sito del guardian all-acronyms che:

O/O = Order of OperationsSOTF = Special Operations Task Force, HAF = Helicopter Assault Force, NAI = NATO Analog Interface.

Il report (invito a visitare il link di riferimento) ci racconta che l’operazione, condotta dalla Task Force 373 (TF-373) dotata di HIMARS (High Mobility Artillery Rocket System) è segreta NOFORN (not releasable to foreign nationals), ossia non rilasciabile agli alleati della coalizione. Il risultato della stessa è di 6 nemici caduti (EKIA, Enemies Killed In Action), 7 civili uccisi (NC KIA, No Combat Killd In Action) e 7 detenuti. Il fallimento della missione è chiaro, così come è chiaro che gli uomini della Task Force 373 fanno fuoco per primi verso un edificio che si pensava il nascondiglio del capo taliban, uccidendo 7 bambini che stavano all’interno. Nel rapporto si legge che “An elder who was at the Mosque stated that the children were held against their will and were intentionally kept inside”, ossia che un anziano (?) affermò che i giovani erano trattenuti nell’edificio contro la loro volontà, insieme alla reazione della popolazione locale:

– the people think it is good that bad men were killed

– the people regret the loss of life among the children

Investigando nel web mi accorgo che azioni simili, e mantenute segrete fino alla pubblicazione dei reports da parte di WikiLeaks, sono state più volte portate a termine dagli uomini della tristemente famosa Task Force 373oggetto persino dell’enciclopedia online Wikipedia. Il commando segreto sarebbe stato impiegato in missioni volte a catturare/eliminare capi talebani e il numero di quest’ultime sarebbe addirittura aumentato durante l’amministrazione Obama. Il successo di alcune missioni non può però nascondere i fatali errori che anno accompagnato le azioni di questi uomini, come la morte di civili e l’aumento del risentimento afghano (si veda il decimo paragrafo del seguente articolo del New York Times).

Questa ed altre azioni dal tragico esito firmate Task Force 373 sono riportate da Rawa News, in un articolo firmato Nick Davies.

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