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 Home page > Tribuna Libera > Priorità Wikipedia

Priorità Wikipedia

Che il disegno di legge – Norme in materia di intercettazioni telefoniche sia odiosamente liberticida, non v’è alcun dubbio.

Essere intenti a preparare una tesi di laurea in una giornata come quella odierna, con l’oscuramento per protesta della pagina di Wikipedia in italiano, non è stato semplice.

Ma le innumerevoli denunce che si sprecavano in rete, i messaggi di decine di amici che condividevano il comunicato degli utenti wikipedia come se si sentissero privati del diritto alla vita, non è stato un grande spettacolo. In primo luogo, se la rivoluzione non era un pranzo di gala, oggigiorno è quantomeno ridicolo inneggiare alla rivoluzione premendo “share” su un social network. Wikipedia, non v’è dubbio, è uno strumento fantastico. Ma di certo non indispensabile. Siamo la generazione che abbatte dittatori e assedia Wall Street comunicando attraverso Twitter. Ci tolgono wikipedia nella nostra lingua madre, e siamo perduti. Neanche la forza di scorgere qualche link di google in più. Una sana ricerca in biblioteca, neanche parlarne. E mi ci metto dentro pure io: una tesi come quella che sto svolgendo, senza internet? Non saprei neppure da dove cominciare.

A Barletta quattro operaie sono morte per il crollo di uno stabile, dove lavoravano per meno di 4 euro all’ora. Per la mia generazione che twitta, posta, prende aerei come se fossero autobus e vuole cambiare il mondo, ciò è irrilevante. O per lo meno, infinitamente meno interessante e lesivo dei nostri diritto rispetto alla chiusura di wikipedia in italiano. Che, diciamolo chiaramente, è solo una scorciatoia che ci ha irrimediabilmente impigrito, che ha irrimediabilmente danneggiato il nostro potenziale investigativo e privato del piacere della scoperta.

Prima di inneggiare alla rivoluzione e promettere di abbattere lo stato attuale delle cose, cerchiamo di capire quali sono le nostre priorità. Ne gioverebbe il mondo e, particolarmente, la nostra generazione. Alla quale, nonostante tutto, credo ancora.

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