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Dell’Utri, Lombardo and sex make Silvio a scared boy

Precisazione e aggiornamento sull’articolo di ieri, in particolare sul perchè Dell’Utri-Lombardo.

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Giorno 17 maggio il senatore Marcello Dell’Utri (ricordiamo: condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, diventati poi 2 di libertà vigilata e interdizione perpetua dai pubblici uffici) si lagna di un papi ormai insensibile alle sue (e dei suoi) istanze, “giovani – dice – interessati a una carriera politica. Anche dispostissimi a cominciare dal gradino più basso, di consigliere provinciale o circoscrizionale, o da un ruolo nel partito» e ai quali don B. sembrerebbe «non riconosce il loro ruolo» usandoli come mera «manovalanza per attaccare manifesti o allestire gazebo». E’ chiaro, Marcello: «Lo sfregio resta».
Cosa succede? Per così poco? Che siano i giovani del servizio sociale al quale il senatore avrebbe prestato i suoi servigi?

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Ultima settimana: terremoto in Sicilia, Lombardo t’azzera la giunta, giura guerra e chiede chiarezza. Ammonisce il sultano: sto con chi ci sta, pescassi pure dal Pd: patti chiari o indipendenza. Indipendenza, nientemeno. Martedì sera. E la cosa, a parte noi de L’89, è passata sottotraccia: che oggigiorno si possa chiedere l’autodeterminazione dai salotti tv? Bocca ci aveva avvisati: c’abitueremo (abitueranno) ai cretini. Dunque: alzata di tacchi e cambio di senso per il governator siculo. Che già aveva deciso, e non è poco, di sbattere la porta e salire in macchina con Storace.
Cosa succede? Dopo i milioni regalati a Catania (nel 2000 è vice sindaco, nel 2003 presidente della provincia) s’accusa lo stato di poca attenzione rispetto alla questione Sicilia? O che?



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Passo indietro, 13 maggio. In seguito all’ennesimo (e peraltro, parrebbe, superfluo) voto di fiducia (e ripeto, voto di fiducia. Superfluo. Parrebbe. Pensateci e mi direte) passa il disegno di legge sulla sicurezza. Che, roboato dalle polemiche (sacrosante) che lo connoterebbero di una matrice razzista, contiene al proprio interni altri, svariati provvedimenti, che, appunto, gli hanno recato il nome di pacchetto, sicurezza. Tra questi, il ripristino dei poteri del procuratore nazionale antimafia e l’inasprimento del 41-bis sulla detenzione dei boss mafiosi.

Per ciò che sappiamo, e ci è dato sapere, sono dati. Meri dati. Comunque vi invitiamo anche alla lettura di questo articolo di Antimafia2000 A Giovanni Falcone. Brusca: ”Riina mi disse chi era il terminale della Trattativa” del 23 maggio.

Nel frattempo, godiamoci i prossimi, sereni, giorni di B. Non abbiamo mai affrontato, in pieno, quel suo affaraccio (pare) sessuaiolo. Ma con questa, da domani, goccioloni freddi di sudore su quella testa rovente e bitumata. Fonte L’Espresso, per penna dei buoni Gomez e Lillo. E per gola ignota. C’è tanto di intercettazione, foto da 1 milione mai pubblicate e replica ad un Ghedini arm’in braccio: Buon divertimento!

Jet privati, gioielli in regalo, gettone di presenza e shopping offerto. Così 50 ragazze sono state radunate per il Capodanno di Villa Certosa. Dove il Cavaliere le ha intrattenute tra politica, canti e balli. [...]
Ragazze tra i venti e i trent’anni, in mezzo alle quali – è accaduto, cinque mesi fa, per il Capodanno 2009 – si ritrovano a volte anche minorenni, come la pupilla del premier Noemi Letizia e la sua amica del cuore, Roberta. Con loro Berlusconi dà il meglio di sé. Fa battute, si spreca in gentilezze e galanterie. A ognuna consegna un kit di doni: due braccialetti in onice a forma di tartaruga (simbolo di villa Certosa) per caviglie e braccia; un anello d’argento; il ciondolo a forma di farfalla, segno ormai nemmeno troppo segreto delle amiche del premier; un anello e un sottile braccialetto d’oro. Tutti monili estratti da un sacchetto che il Cavaliere fa tintinnare.

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