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Davis, l’uomo e la Coppa

Dal 21 novembre si terranno a Malaga le finali di Coppa Davis, ma quale è l’origine di questa antica competizione tennistica? La Coppa Davis è infatti quasi coeva ai grandi tornei dello Slam (Australian Open 1905, Roland Garros 1891, US Open 1881, Wimbledon 1877), essendo nata nel 1900.

All’origine della competizione sta un uomo e la sua idea di tennis come sport in grado di unire uomini e nazioni, come sport profondamente educativo e “sportivo” nel senso etico del termine: Dwight Filley Davis, ed è a lui che dedichiamo il “Ritratto”.

Davis nacque a St. Louis in Missouri, il 9 luglio 1879, membro di una famiglia alto borghese, con alle spalle una tradizione di amministratori locali, dato che il nonno era stato sindaco della città dal 1858 al 1861 e un cugino lo fu dal 1863 al 1864.

Studiò legge ad Harvard e come ogni buon borghese praticava sport, non per emergere ma per pura passione. Scelse il tennis. Contrariamente a quanto si possa pensare il tennis, nato in Inghilterra nel 1874 da un errore di pronuncia (nella pallacorda e nel jeu de paume francese, prima di servire si gridava “tenez!”, che gli inglesi pronunciavano “tennis”) non era un gioco d’élite. O meglio lo era quello sui campi d’erba e terra battuta, ma veniva praticato anche per strada: in fondo bastavano due racchette e una pallina (e una qualsiasi cosa potesse essere tesa per fare da rete). Diciamo che c’era lo street tennis e il lawn-tennis. Ecco, quello praticato dal giovane Davis era il lawn tennis. Detto questo, il tennis dall’Inghilterra si era presto diffuso in USA che, nel 1881 avevano dato vita al loro campionato (l’odierno US Open allora US Championship). Di tennis si parlava nei circoli e in giornali sportivi. I tennisti statunitensi soffrivano, in un certo senso, una sorta di complesso d’inferiorità, rispetto ai colleghi britannici ed erano generalmente considerati meno raffinati nei colpi e meno tecnicamente variegati. Venendo allo specifico di Davis, egli raggiunse per 2 volte la finale singolare dello US Open (1898 e 1899), vincendo però per tre volte il torneo in doppio con Holcombe Ward, altro studente di Harvard (loro, insieme a Malcom Whitman erano i signori dei campi da tennis dell’Università). A Davis e Ward si deve anche l’invenzione del servizio in “kick” detto anche “American twist serve”, un servizio in slice top-spin che con un alto rimbalzo piega verso il rovescio di un destrimane, costringendo l’avversario a una risposta in salto oppure assai dietro la linea di fondo. Il giovane Davis, conscio comunque del livello tennistico statunitense, avendo attraversato il paese per i campionati universitari del 1899, campionato che vinse, volle organizzare una competizione con i cugini britannici, anche per porre fine a quello snobismo che caratterizzava il tennis inglese e mostrare come lo sport potesse unire e far cooperare uomini e paesi. L’idea fu quella di una competizione a squadre: ciascuna squadra era composta da 3 giocatori e la partita comprendeva 5 match, di cui un doppio, disciplina nella quale è importantissimo il gioco di squadra, laddove nel singolare sono le doti tecniche del singolo a emergere con più evidenza. Si può dire, con buona approssimazione che, allo stato attuale del tennis, doppio e singolare siano quasi sport differenti, nei movimenti e nei colpi, tanto che è diventato estremamente raro vedere giocatori capaci di raggiungere la top 10 in entrambe le discipline (di recente ci è riuscito lo svedese Jonas Bjorkman, nr. 1 nel doppio e nr. 4 nel singolare). Davis pensava che con 3 giocatori (dalla seconda edizione divennero 4, ora sono 5) e un match di doppio si mettesse alla prova la profondità e l’ampiezza di una squadra (che doveva saper giocare il doppio e il singolare, perché, anche nel tennis, non si vince mai da soli). Dietro Davis ovviamente stava tutto il movimento tennistico americano e l’idea di un uomo fondatore è per lo più un mito, ma diciamo che fu l’alfiere e il promotore della competizione che si tenne il 9 febbraio 1900 al Longwood Cricket Club di Boston in Massachusetts, contro una rappresentativa di atleti britannici e venne detta International Lawn Tennis Challenge (invero un primo tentativo di organizzazione infruttuoso fu fatto dagli inglesi nel 1898 per un torneo a Newcastle). La squadra USA, composta da Davis (C), Ward e Whitman, vinse con sorpresa la competizione battendo i britannici (Black, Gore e Roper-Barrett) per 3 partite a 0. Il trofeo era ed è una coppa d’argento sterling massiccio, costata all’epoca 1000 dollari, comprata dallo stesso Davis da Shreve, Crump & Low a Boston. Per la sua forma, tale trofeo viene detto famosamente “l’Insalatiera”. Il trofeo divenne presto poi noto come Coppa Davis (appunto perché ideato e pagato da Davis stesso), si estese già nel 1905 a Francia, Australasia (Australia e Nuova Zelanda che avevano una sola rappresentativa), Belgio e Austria e subì varie modificazioni di formato, fino ad arrivare quello dei giorni nostri, con 148 paesi partecipanti e gruppi di qualificazione, seguiti da una fase finale (senza punti ATP dal 2015). Davis (ottimo doppista mancino e gran palleggiatore da fondo) fu capitano delle prima due edizioni (la seconda nel 1902) vincendole entrambe, in doppio con Ward fu secondo classificato a Wimbledon nel 1901 e fece parte del team olimpico USA alle Olimpiadi del 1904, venendo eliminato al secondo turno nel singolare e ai quarti nel doppio (con Ralph McKittrick). 

Fu rinominata “Coppa Davis”, anche perché Dwight Davis, una volta diventato avvocato (non praticò mai la professione), fece carriera politica e amministrativa e divenne un personaggio di spicco della politica statunitense. Dapprima si fece notare come commissario dei parchi pubblici a St. Louis (1911-1915): durante il suo mandato, ampliò le strutture sportive e creò i primi campi da tennis municipali negli Stati Uniti. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si arruolò nella Guardia Nazionale del Missouri, ottenendo il grado di Maggiore e svolgendo la mansione di “aiutante”, che era l’ufficiale in seconda che si occupava di logistica e affari amministrativi, della 35a divisione fanteria (impegnata nelle campagne della Mosa e della Lorena), venendo insignito della Distinguished Service Cross e restando nell’esercito come Colonnello dei riservisti al termine del conflitto. La carriera militare fu di beneficio a quella politica e Davis fu Assistente Segretario alla guerra dal 1923 al 1925, sotto il presidente Calvin Coolidge, e successivamente Segretario alla Guerra dal 1925 al 1929, durante il secondo mandato presidenziale. Con il successore di Coolidge, Herbert Hoover, fu Governatore Generale delle Filippine (1929-1932), guidando quindi l’esecutivo coloniale statunitense. Nel 1942 fu anche direttore degli Specialisti dell’Esercito, una organizzazione civile che affiancava l’esercito americano in operazioni di coordinamento tramite una rete di professionisti (ragionieri, chimici, ingegneri, addetti alla logistica, avvocati linguisti e musicisti –Glenn Miller ne fece parte-). Davis ne fu il primo e unico direttore, dato che il corpo, creato nel febbraio del 1942, venne presto assorbito dalla Riserva già alla fine di quell’anno. 

Davis si spense nel novembre del 1945 a Washington DC, ma il suo nome vive imperituro tra tutti gli appassionati di sport.

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