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 Home page > Attualità > Cronaca > David Mills condannato a 4 anni e 6 mesi

David Mills condannato a 4 anni e 6 mesi

David Mills, accusato di aver venduto il suo silezio in due processi del Premier (corruzione della Guardia di Finanza e fondi neri All Iberian) è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione in atti giudiziari. Berlusconi, suo ex coimputato, è ora fuori dal processo grazie al Lodo Alfano, ma, dice Di Pietro, <<se c’è un corrotto, c’è anche un corruttore>>.

Alle 15.35 di ieri pomeriggio Nicoletta Gandus, presidente della Corte, ha dato lettura del dispositivo della sentenza di primo grado.

<<In nome del popolo italiano
il Tribunale, visti gli articoli 533, 535 c.p.p. dichiara Mills Thomas David colpevole del reato a lui ascritto [corruzione in atti giudiziari, nda] e lo condanna alla pena di anni 4, mesi 6 di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali. Visto l’articolo 29 c.p. dichiara Mills Thomas David interdetto dai pubblici uffici per la durata di 5 anni. Visti gli articoli 538 e seguenti del c.p.p. condanna Mills Thomas David al risarcimento dei danni in favore della parte civile costituita [la Presidenza del Consiglio, nda], danno che liquida in successivi euro 250.000.>>
 
A cui vanno aggiunti 25.000 euro per le spese di giudizio.
 
David Mills continua a dirsi innocente: <<Sono molto deluso, sentenza priva di logica>>. Il suo legale, Federico Cecconi, spiega che <<la sentenza è appiattita sulla pubblica accusa, perché non c’è prova dell’accordo corruttivo, del flusso finanziario e del collegamento tra le persone>>, come se la confessione scritta di Mills fosse carta straccia. Intanto il Guardian, che evidentemente non conosce bene l’Italia, parla di verdetto <<potenzialmente di serio imbarazzo>> sia per Berlusconi che per Gordon Brown, nel cui governo è ministro la moglie di Mills, Tessa Jowell.

Antonio Di Pietro, che dal suo blog ha già dato la notizia, con tanto di video dal Tribunale, fa notare che <<se Mills è stato condannato in quanto “corrotto” significa che abbiamo anche un “corruttore”>>, nella fattispecie Berlusconi. Se la Corte Costituzionale non annienterà, come Bruno Tinti ha già previsto che faccia su “La Stampa” di lunedì, il codicillo del DDL Giustizia che abolisce la possibilità di considerare una sentenza definitiva elemento di prova in un altro processo, potrà concretamente sperare nella prescrizione, visto che la sua posizione è stata stralciata dal processo che riprenderà a partire da zero solo per lui quando la Corte Costituzionale molto probabilmente boccerà il Lodo Alfano.
 
Le motivazioni della sentenza arriveranno <<entro 90 giorni. Grazie e buongiorno>>.

Commenti all'articolo

  • Di Max Maramaldini (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 09:30

    Che bell’articolo! è ammirabile la mestria delle tue circonlocuzioni, la lucida esposizione, l’irresistibile comunicativa, l’eleganza dello stile, unico e inimitabile. E che logica stringente, che capacità critica, Pigna!
    Ma quello che ti fa più onore è l’originalità della tematica, delle deduzioni, il modo quasi spavaldo con cui riesci ad avventurarti in un sentiero vergine e inesplorato, non ancora avvistato da alcuno. 
    Complinmenti, Pigna. Diventerai un grande giornalista. Forse di uno dei grandi giornali di sinistra (se non chiederanno prima per sottrazione di finanziamento pubblico) 

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 14:49

      Mi spiace contraddirti, ma evidentemente non hai fiuto per i buoni articoli. Questo, ad esempio, l’ho scritto di fretta, appena ho visto che ad un ora dalla sentenza AgoraVox non ne aveva ancora dato notizia. Fra l’altro, non essendomi mai interessato al processo Mills, ho anche sbagliato a trascriere il nome dell’imputato dalla registrazione audio dell’udienza: non si chiama Thomas David Mills, ma Donald David Mills Mc Kenzie.
      Evidentemente la <<logica stringente>> non mi ha aiutato.

  • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 09:42

    Va bèh, mi sposto qui. L’argomento perdono non interessa (eppure quanti fascistoni che subito dopo la liberazione diventarono intransigenti dirigenti comunisti abbiamo perdonato, amici. Io ne so uno che per poterlo diventare denunziò ai nazi tre partigiani. I familiari gli fecero causa, che finì anni fa con una "insufficienza di prove". Un suo strettissimo parente fu poi dirigente del partito, sapete).
    Proviamo ad entrare nella questione. Si parla di cause aventi per oggetto Berlusconi, no?
    Anch’io come voi sono assolutamente convinto che i 407 procedimenti giudiziari intentati contro berlusconi siano il frutto della frenetica attività del satanasso. Lui dice però che sono quello della volontà di una razzapadrona di bloccare la sua attività anticomunista. Sì, lo dice lui, è vero. Però bisogna riconoscere che almeno un indizio a suo favore lo può portare: le sue disavventure giudiziare sono iniziate DOPO la sua discesa in politica. Questo non alleggerisce la sua posizione ai vostri severi occhi?
    Perdonate, amici e compagni. Perdonate. Perdonare è l’arma dei forti. L’odio è quella dei deboli. 

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 15:15

      Mi dispiace ancora. Non ce l’ho con te, ma se continui a scrivere cose false poi devo sempre dire che hai torto e che le cose stanno in un altro modo. Ringranziando il Cielo, 407 provvedimenti giudiziari sono ancora, persino per Berlusconi, un obbiettivo lontano.

      Per il momento deve accontentarsi di sole 22 iscrizioni a registro nelle procure di un po’ tutta Italia. Anche prima della sua discesa in campo, quando nessuno avrebbe mai sospettato una sua partecipazione diretta in politica: parlo delle indagini che lo hanno riguardato per traffico di stupefacenti (1983, arhiviato), del processo falsa testimonianza (iniziato nel 1989, salvato dall’amnistia, reato commesso) e delle indagini che hanno coinvolto molte società del suo gruppo durante Mani Pulite, anche prima del 1994.

      Sembra che tu abbia oltre che venuplicato il dato vero dei procedimenti a carico di Berlusconi, salvo che tu sia a conoscenza di altre indagini di cui noi non sappiano. Nel qual caso, per favore, tienici informati.

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 16:49

      Non sono cose false, sai. Rileggi il post. Io ho scritto "provrdimenti giudziari", non come dici tu "iscrizioni a registro". I provvedimenti giudiziari di cui sapevo riguardavano anche inchieste su Fininvest e simili. Se t’informi vedrai che non ho detto falsità.
      Poi, scusami tanto, ma non ti paiono esagerate 22 iscrizioni a registro, la gran parte delle queli conclusasi con un nulla di fatto? Quante ne hanno ricevute noti aministratori locali che hanno disastrato città di milioni di abitanti? Quante ne ricevette chi ha guidato la Fiat? Quante olivet? Non ti ricordi, ad es., un informazione di garanzia inviata a b. per mezzo "Corriere" durante un summit internazionale, conclusasi poi con tante scuse? In un paese NORMALE quel masgrtr (e chi ha autorizzato la cosa) e tutta la poco chiara vicenda delle fuga di notizie sarebbe stata "attenzionata", no? Qui niente, si punta tutto su b. Non ti risulta strana la cosa?
       
      Ma io ti ho parlato di perdono. Tu non potresti perdonare berlusconi per quello che reputi abbia fatto? In fondo su questo stesso sito, mi pare sia siano mostrati tutti comprensivi col baffuto maniaci che ha ricevuto una condanna (mi pare in secondo grado, ma fa lo stesso) sempre da una sezione della magistratura, o da chi? Come la pensate? Da una parte ha sempre ragione, dall’altra deve necessariamente aver torto? 

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 17:02

      Ma poi "la logica stringente" di scrivere un articolo ad un’ora dalla sentenza: perché tanta fretta, ti domando? Perchè non valorizzate pure il fatto che nella stessa sentenza l’avv. è stato condannato a risarcire la pres. del Cons. per la somma di 250000 mila euro? Non è che la magsu, dopo aver preso un ennesimo granchietto, è stata costretta a condanare l’avv. per dimostrare di non aver per anni sprecato tempo e denaro appresso a un furbacchione poco accoerto? Lo sai che Mills ha smentito le dichiarazioni che avevano avviata la farsa? 

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 17:21

      Gentile Yuri (posso chiamarti Max?),
      mi spiace di nuovo (a questo punto non più contraddirti, ma già risponderti), ma è necessario chiarire alcune cose una volta per tutte.

      1 - Ho pensato che con <<provvedimenti giudiziari>> intendessi inscrizioni a registro solo perché i provvedimenti giudiziari sono tutti i provedimenti emessi dall’autorità giudiziaria (ordinanze, decreti, sentenze, ecc) per cui, di solito, ne vengono emessi decine per ciascun processo o indagine che sia e, per questo, è quasi impossibile contarli tutti (a proposito, ma hai avuto tu la pazienza di contarli uno ad uno o te lo hanno detto quanti ne ha avuti Berlusconi?). Va poi considerato che i processi che hanno riguardato il Cavaliere sono quasi tutti molto complessi e quindi ne richiedono persino più del normale (dato anche il numero eccessivo, quello sì. di ricorsi che i suoi legali presentano ovunque).

      2 - Non si può dire che 22 iscrizioni a registro siano troppe, o troppo poche. Sono quelle che è necessario fare quando si riceve una notizia di reato. E che lo sarà almeno fino a quando l’azione penale rimarrà obbligatoria. Fra l’altro non è il politico più processato: Di Pietro, ad esempio, ne ha avuto 33 processi (oltre alle indagini poi archiviate, vedi il vilipendio a Napolitano), con la differenza che è stato sempre assolto. Ma non parliamo di Di Pietro, ora. Era solo un esempio.

      3 - Non è chiaro a quale a quale fuga di notizie ti rifersica, non riportando alcun riferimento temporale. Temo che ti stia riferendo ad un invito a comparire del 31 novembre 1994 che gli venne notificato telefonicamente dai carabinieri. Il giorno dopo il Corriere diede la notizia (riportando solo due capi d’imputazione su tre, perché la sera prima Berlusconi riagganciò la cornetta prima che i carabinieri avessero modo di leggergli il terzo). Da allora il Cavaliere grida alla violazione del segreto istruttorio, che fra l’altro non esiste.

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 17:24

      Errore di battitura: la telefonata l’ha ricevuta il 21 novembre 1994.

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 17:39

      Mi pare che la condana al risarcimento ti sia sfuggita, non importa.
      I 407 "casi di interessamento" li hanno contati isuoi legali, naturalmente, ed è un numero che gira su (quasi) tutti igiornali. Mi posso pure essere sbagliato, saranno 421, 420, ma che importa?

      Poi, sulle inchieste di prima del ’93, mi pare tu abbia detto qualche inesattezza. Così, proprio per non parlare su quello che uno può "ricordare", ho preso qualcosa al volo su Wikipedia:

      Traffico di droga
      [modifica]

      Nel 1983 dopo essere stato fermato in autostrada da una pattuglia di carabinieri, Berlusconi fu trovato in possesso di "materiale ambiguo" e, nell’ambito di un’inchiesta su un traffico di droga, furono messi sotto controllo i suoi telefoni. L’indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.

      RILEGGI: L’indagine non accertò nulla di penalmente rilevante.

       

      Falsa testimonianza [modifica]

      Nel corso di un processo penale per diffamazione, avviato da una querela di Berlusconi per via di un articolo comparso sulla rivista Epoca nel 1987, il querelante riferì all’Autorità giudiziaria, sotto giuramento, di non aver corrisposto alcunché a Licio Gelli all’atto di iscriversi alla sua Loggia massonica, la P2, nel 1981.[6]

      I giornalisti imputati, tutti assolti, a loro volta presentarono un esposto presso la Pretura di Verona contro Berlusconi, affinché nei confronti di quest’ultimo fosse avviato un procedimento penale per falsa testimonianza.

      Il 22 luglio del 1989 il pretore Gabriele Nigro firmò una sentenza istruttoria di non doversi procedere perché il
      fatto non costituisce reato
      .

      RILEGGI: NIGRO dichiarò che il fatto non costituisce reato!

      Tale decisione veniva impugnata presso la Sezione istruttoria della Corte d’Appello di Venezia la quale nel 1990, essendo stata varata un’amnistia nei primi mesi di quello stesso anno, dichiarava il reato contestato a Berlusconi estinto a causa del suddetto provvedimento parlamentare.[7]

      Tale decisione è stata poi confermata dalla Corte di Cassazione nel 1991[senza fonte].
      leggI anche questo sopra! 

      POI fu varata l’amnistia, ma il fatto non costitiva reato!

       

       

      Tangenti alla Guardia di finanza [modifica]

      Silvio Berlusconi è stato accusato di concorso in corruzione, reato che sarebbe stato perpetrato mediante il versamento di alcune tangenti ad ufficiali della Guardia di Finanza impegnati in verifiche fiscali presso quattro aziende dell’imprenditore milanese. Gli episodi contestati sarebbero risaliti, secondo quanto prospettato dall’accusa, al 1989 (tangente per Videotime), al 1991 (Mondadori), al 1992 (Mediolanum) e al 1994 (Tele+).

      Il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi, che aveva ricevuto un invito a comparire presso la Procura di Milano per il 22 novembre 1994 davanti al PM Antonio Di Pietro [8], è datato 14 ottobre 1995.[9]

      In primo grado il processo, cominciato il 17 gennaio 1996[10

      LEGGI PURE QUESTO: l’invito a comparire è del 22 novembre 1994.

       CHI dice falsità?

       

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 25 febbraio 2009 18:00

      Ma ora che rileggo bene, vedo da te scritto: "del processo falsa testimonianza (iniziato nel 1989, salvato dall’amnistia, reato commesso)". Wikipedia dice invece che NIGRO dichiarò DI NON DOVERSI PROCEDERE. Chi te l’ha suggerito che il reato era stao "commesso"? Lo vedi che ti ingannano? Qui non si tratta più di disiformazione, lo sai che sei passibile (anche tu, si proprio tu) di querela? E, se, condannato diventeresti un pregiudicato anche tu? Oh, sto a scherzà, s’intende. Ma è per farti capire per quanto poco si possa incappare neri rigori della legge. E poi pe uscinne, sò ccazzi, speciaLMENTE SE CHI TE DEVE GIUDICà CIà L’OCCHI STRABBBICHI e pènne tutto da na parte!

    • Di Federico Pignalberi (---.---.---.179) 25 febbraio 2009 18:19

      Apprezzo la fonte imparziale a cui ti ispiri. Bene. Ti rispondo ancora l’ultima volta, sempre per non far passare notizie false.

      Intanto che l’inchiesta per traffico di stupefacenti sia stata archiviata l’ho già scritto io (come ho scritto anche della condanna al risarcimento dei danni alla Presidenza del Consiglio). Non mi copiare.

      La falsa testimonianza è stata accertata in appello. Cito dalla sentenza: <<Le dichiarazioni dell’imputato non corrispondono a verità [...] Ne consegue quindi che il Berlusconi ha dichiarato il falso [... e] compiutamente realizzato gli estremi obbiettivi e subbiettivi del delitto di falsa testimonianza>>.

      E’ Wikipedia che sbaglia. Perché mai Berlusconi avrebbe dovuto ricorrere in Cassazione contro una sentenza che dichiarava il reato estinto per intervenuta amnistia? L’unica risposta credibile è che Berlusconi fosse innocente e volesse l’assoluzione nel merito. Infatti non ha mai ricorso in cassazione contro quella sentenza, divenuta definitiva nel 1991.

      Quanto all’invito a comparire, poi, è naturale che fosse per il 22 novembre. Berlusconi avrebbe dovuto presentarsi dai giudici il 22, infatti lo hanno avvertito la sera prima.

      Tanti saluti.



    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 26 febbraio 2009 07:52

      Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. è inutile.
      Comunque ti faccio una previsione: sono sicuro da tutto questo impegno che ci metti non ne ricaverai un bel nulla. I post disponibili sono già assegnati.
      E poi se va tutto come sembra procedere, fra qualche tempo inizierà pure la bonifica.

    • Di Yuri Sacrestanelli (---.---.---.16) 26 febbraio 2009 08:12

      Oddio, non ce la faccio a chiudere. Con voi mi sto divertendo troppo, trascurando i miei studi.

      Voglio comunque darti un esempio VERO di condanna per diffazione (e poi chiudo, spero), con conseguente obbligo di risarcimento, leggi:
       

      Il giudice unico del tribunale civile di Torino - Maria Francesca Christillin -, con la sentenza n. 1125 ha condannato per “diffamazione” Marco Travaglio.

      In relazione ad un articolo scritto dallo stesso, e apparso in data 16 luglio 2006 su l’Unità.

      Ciò che rileva sono le motivazioni della sentenza (qui potete leggere l’articolo incriminato e l’articolazione della condanna).

      Ecco le motivazioni:

      “Ritiene il giudicante che nelle frasi riportate siano ravvisabili gli estremi della diffamazione. Le osservazioni fatte dal giornalista, infatti: 1) consistono in attacchi personali a Confalonieri; 2) sconfinano nella contumelia, non potendosi dubitare della portata ingiuriosa di un’affermazione nella quale si dice ad un oggetto che, non avendo pudore, deve sputarsi in faccia al mattino quando si guarda allo specchio e che da un pezzo ha “perso la faccia” se mai ne ha avuta una; 3) sono “gratuite” in quanto non hanno alcuna utilità specifica per rafforzare il pensiero critico di Travaglio nei confronti delle condotte di Confalonieri. Il giornalista, infatti, è legittimato a criticare anche aspramente i comportamenti di un soggetto, ma non può esprimere con termini ingiuriosi la propria opinione nei confronti della persona“.

      Inoltre, il giudice ha considerato “sussistenti gli estremi di diffamazione in danno al Confalonieri”; e - cosa importantissima - ha valutato come “non veritieri” gli illeciti attribuiti da Travaglio a Mediaset. Scrivendo:

      “Dalla documentazione prodotta dalle parti non risulta che i legali rappresentanti di Mediaset abbiano subito condanne (definitive) per i reati elencati da Travaglio nel suo articolo“.

      Sempre Travaglio, aggiunge il magistrato:

      “Ha elencato le “nefandezze” di Mediaset in termini di “certezza“, senza cioè specificare che si trattava di ipotesi di accusa non (ancora) accertate. Tali notizie devono ritenersi non conformi al principio di “verità” e pertanto devono ritenersi sussistenti gli estremi della diffamazione”.

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