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Dal PNRR pioggia di soldi alle chiese (e per raccomandazione?)

Il Ministero dell’interno ha un proprio patrimonio: Il Fondo edifici di culto (Fec). La missione del Fondo è quella di assicurare la tutela, la valorizzazione, la conservazione e il restauro dei beni. Il patrimonio del Fondo edifici di culto è composto da beni culturali, artistici e naturalistici tra i quali circa 840 chiese di interesse storico-artistico distribuite in tutta Italia, che sono quindi patrimonio dello Stato Italiano.

Nell’ambito del cosiddetto PNRR, il piano dell’Italia utile ad accedere ai fondi Next Generation Eu (sovvenzioni e prestiti, non “regali”), non si è persa l’occasione per richiedere 250 milioni di euro proprio per tutelare tale immenso patrimonio. Fin qui nulla di particolarmente strano, ma dal Ministero della Cultura pare siano stati “inseriti” nel PNRR ulteriori 240 milioni di euro per la sicurezza sismica di beni che non risultano essere del patrimonio Fec, ma di quello della Chiesa cattolica.

Tale solerzia di elargizioni clericali, per quanto la mangiatoia sia larga, però non accontenta tutti. E si fa sentire addirittura il “campanilismo”. Già diverse diocesi si lamentano per le scarse o nulle elargizioni (!!). I vescovi romagnoli hanno espresso «preoccupazione» per il mancato inserimento delle loro richieste relative a edifici, gelosi delle troppe attenzioni verso le diocesi emiliane.

Si sono appellati al nuovo presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi. Hanno trovato i senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini, Antonio Barboni ed Enrico Aimi a sostenerli, con una interrogazione al ministro della Cultura Dario Franceschini. Copione simile in Veneto: qui per le chiese del veneziano sono stati stanziati milioni di euro, mentre nulla per quelle padovane.

Verrebbe da chiedere al ministro Franceschini quando tali beni siano stati eventualmente ceduti dalla Chiesa allo Stato italiano ed a che prezzo, se non fossimo certi di sapere che per il governo tra i più clericali di sempre, non esiste alcuna separazione tra Stato e Chiesa, neppure immobiliare…

Roberto Vuilleumier

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

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