• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Da Berlusconi a Monti, ovvero dalla padella alla brace

Da Berlusconi a Monti, ovvero dalla padella alla brace

Confessiamo che con l'arrivo del governo dei tecnici ci eravamo tutti un po' entusiasmati. Finalmente il porno governo berlusconiano era caduto: niente più corna e cucù negli incontri internazionali, niente più barzellette da avanspettacolo, niente più serate "eleganti" ad Arcore con carrettate di escort scaricate in villa ogni week end dai vari Tarantino e Minetti, niente più Lavitola e faccendieri vari, niente più Scilipoti e responsabili vari, niente più ministro Tremonti che si faceva pagare lo stipendio in contanti e se andava via con la valigetta piena di pezzi da 500 come uno spallone qualsiasi, niente più strizzatine d'occhio agli evasori, niente più parlamentari amici degli amici. Le finestre erano state spalancate e l'odore acre e pecoreccio del berlusconismo era stato spazzato via. Così pensavamo.

E così, privi di anticorpi verso il governo dei tecnici, abbiamo creduto alle lacrime della ministra Fornero: liberista sì, ma "compassionevole" come si dice negli Usa, con un cuore grande così come si dice dalle nostre parti. Abbiamo creduto alla tripletta rigore-sviluppo-equità e ci siamo predisposti di buon grado al rigore aspettando fiduciosi l'equità e lo sviluppo. Non abbiamo creduto agli economisti, anche 'liberal', che ci avvertivano che con finanziarie da decine di miliardi all'anno non ci poteva essere sviluppo ma solo altre finanziarie. Abbiamo finto di non vedere l'aumento dello spread fino a 500 e oltre e abbiamo gioito con malcelata soddisfazione quando lo spread è diminuito di qualche decina di punti, immaginando la faccia dei vari Belpietro, Feltri e Sallusti che puntavano al tanto peggio tanto meglio. Siamo disinvoltamente passati sopra agli apprezzamenti entusiasti di Marchionne per il nuovo corso. Ci siamo sentiti rassicurati per le dichiarazioni di un Calderoli qualunque che diceva che questo è un governo di sinistra. Ci siamo beati delle immagini tv che ci facevano vedere Monti trattare alla pari con Merkel e Sarkozy, passando disinvoltamente dall'inglese al francese al tedesco e viceversa, e non ci siamo più vergognati di essere italiani. Abbiamo creduto che "il basta con il posto fisso" fosse un principio che dovese valere anche per chi lo proclamava (ma poi abbiamo saputo che la figlia della signora Fornero ... ). Abbiamo fatto finta di non vedere e abbiamo creduto, al di là di ogni ragionevole dubbio.

E adesso, dopo l'ubriacatura iniziale, ci ritroviamo a dover fare i conti con noi stessi. Dopo le pensioni l'art. 18, dopo l'art. 18 le spese militari. E dopo le spese militari cos'altro? Monti l'alternativa a Berlusconi o Monti continuatore di Berlusconi con altro stile? Vale la seconda, come direbbe il comico Corrado Guzzanti. Neanche la sobrietà ci è rimasta. "Chi si laurea a 28 anni è uno sfigato", "Il posto fisso è monotono", "Gli F35 servono al Paese", "Promettere il posto fisso è un'illusione", "Gli italiani sono fermi come struttura mentale al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà", "L'articolo 18 non è un tabù". Una raffica di provocazioni beffarde e irresponsabili da parte di un governo ex sobrio. Berlusconi ci prendeva per il naso, questi ci prendono per i fondelli. Non solo il danno, ma anche le beffe. E mentre mastichiamo amaro ci accorgiamo che poco per volta, quasi impercettibilmente, l'uomo di Arcore sta tornando in campo, l'uomo di Bruxelles si è conquistato la fiducia della maggioranza degli italiani e l'abominevole uomo delle nevi di stanza a Gemonio sta guadagnando nei sondaggi.

Impareremo una volta per tutte la lezione?

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.205) 13 febbraio 2012 14:09

    Con tutte le riserve (e l’astio) che posso avere per Monti, se l’Italia rivolesse davvero Berlusconi vorrebbe dire che se lo meritano: e si meritano la crisi, e l’uscita dall’Europa a cui non appartiene piu’. Quindi stiamo attenti a cosa ci auguriamo.

  • Di paolo (---.---.---.239) 13 febbraio 2012 14:24

    I conti con noi stessi ,caro articolista ,avremmo dovuto farli comunque dal momento che si siamo permessi il lusso e (quattro risate ) di permetterci una leadership composta dal duo Berlusconi e Bossi che avrebbero affossato la Germania in meno di un mese .

    Adesso è giunto il momento di pagare il conto e la bacchetta magica non ce l’ha nessuno ,tanto meno Monti .
    Perciò zitti e march ! in colonna a due per due come sturmtruppen ,senza fiatare e sperando che questo popolo di deficenti non pensi a far rientrare dalla finestra chi è stato messo alla porta dal mondo per eccesso di performance tragicomiche .

    • Di (---.---.---.46) 14 febbraio 2012 08:27

      Non sono molto d’accordo che dobbiamo accettare la "cura" Monti senza fiatare. Si può lottare contro il liberismo del governo attuale senza per questo ricadere nel populismo del governo defunto. Bruno Carchedi

  • Di Nicola Spinella (---.---.---.21) 13 febbraio 2012 14:29
    Nicola Spinella

    Vincerà, certo che vincerà...OH SE VINCERA’ il nanofolle...


    vedrete.
    é tutto programmato: impopolarità del Governo Monti, un po’ di populismo berlusconiano, Angelino Alfano che già impazza su Rainews24...
    E IL PDL che rivince, con la complicità di una sinistra inesistente e frammentata.
    Non son mai stato comunista, ma rimpiango Bertinotti.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares