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D’Alema all’Asinara, niente operai solo barca a vela

Noi, come tanti, crediamo che questo governo non sia in grado di arginare la crisi, lo dicemmo un anno fa quando la situazione era diversa e lo ripetiamo ora. La manovra apporta sostanziali, inaccettabili modifiche ai diritti dei lavoratori con l’introduzione della “libertà di licenziare” (già, è il popolo delle libertà), e l’annullamento del TFR. Elementi che assieme al “porcellum sindacale” (definizione di Luca Telese) fanno intravedere un futuro ben poco roseo per i nostri lavoratori.

Se il governo dei lavoratori se ne frega (7 mesi senza ministro allo sviluppo a provarlo) e i sindacati fanno il porcellum, l’opposizione che fa? Solo due giorni fa Massimo D’Alema sbarcava dalla sua barca a vela Ikarus sull’isola dell’Asinara, per passarvi il ferragosto ricevuto con tutti gli onori.

Poco tempo fa il carcere abbandonato dell’Asinara era ancora occupato dai nostri operai, quelli della Vinyls, un tempo celebri e poi dimenticati da tutti. E’ grazie alla loro “fama” se l’isola è poi potuta decollare come meta turistica, come dimostrato dalle visite record dello scorso anno.

Forse spiare le vacanze dei nostri politici è ingiusto. Forse. Però vedere un leader del PD, di quel partito che vorrebbe porsi come catalizzatore delle istanze dei lavoratori, in barca a vela sull’Asinara mentre dall’altro lato del mare, a pochi km, i lavoratori Vinyls aspettano ormai il fallimento… lascia l’amaro in bocca. E’ un’immagine di cattivo gusto, se non di profonda indifferenza, quella che ci viene in mente.

di Michele Azzu

 

Foto: D'Alema sulla sua barca a vela Ikarus

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