Cyber sorveglianza: l’Unione europea nel mirino della NSA

Sullo scandalo del Prism, il sistema segreto di cyber sorveglianza, progettato dalla National Security Agency (NSA) statunitense scoppiato lo scorso aprile, se n'è parlato tanto e gran parte delle informazioni che sono trapelate non sono altro che il risultato delle rivelazioni di Edward Snowden, che tuttavia lasciano ancora parecchi interrogativi.

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In una scala da 1 ("grande interesse") a 5 ("scarso interesse") il monitoraggio dell’Unione europea da parte della della US Intelligence Agency NSA si posiziona al 3° posto. Questo secondo la rivista tedesca Der Spiegel dopo aver consultato i documenti dell’ex consulente degli Stati Uniti rifugiato in Russia.

Da inizio giugno Snowden ha pubblicato numerosi documenti che dimostrano che l'intelligence USA monitorato quasi tutto il traffico Internet in tutto il mondo. In particolare le questioni di politica estera dell'Unione europea, il commercio internazionale e la stabilità economica sono tra gli obiettivi prioritari di controllo da parte della NSA.

Mentre, sempre secondo il Der Spiegel, le questioni legate alle nuove tecnologie, ai problemi di sicurezza alimentare e di energia, verrebbero classificate a livello 5.

Tra i paesi interessati dal programma di sorveglianza della NSA, la Germania si trova allo stesso livello di “interesse” della Francia e del Giappone, soprattutto per le questioni riguardanti la politica estera, la stabilità economica e rischi di finanza, che sono classificati nella priorità 3.

Nel mirino anche Italia e Spagna, mentre fuori dai confini europei l’NSA avrebbe interessi nel monitoare i movimenti di Cina, Russia, Iran, Pakistan, Corea del Nord e in Afghanistan. Poco rilevanti sarebbero invece paesi come la Cambogia, il Laos e il Vaticano così come la maggior parte dei paesi europei, come la Finlandia, Croazia, Danimarca, e la Repubblica ceca.

Foto logo: frederic.jacobs/Flickr