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Cronache dal sottosuolo. Il corteo del 25 marzo 2023 per la GKN

Si va a Firenze alla manifestazione, il 25 marzo.

Già scritto sul calendario da un mese. Si prepara la bandiera, quella nuova, che quando sventola cangia di colore dal rosso al nero, con la scritta “Le Maleteste” ricamata in oro.

Che emozione, è la prima uscita ufficiale della nostra bandiera in una manifestazione vera e soprattutto importante, quella indetta dal Collettivo di Fabbrica della ex- GKN di Sesto Fiorentino per la ri-partenza dello stabilimento, “per la fabbrica pubblica e socialmente integrata” in mano popolare.

 

 
 

La nostra speranza è che sia una manifestazione con tanta, tantissima gente, perché la lotta di questi operai è futuro, è la lotta più "visionaria" che sia mai esistita. È visionaria perché ha una visione, la visione di un mondo più umano, perché non si tratta solo del loro mondo del lavoro, ma del nostro mondo, di tutte e tutti.

 

Si arriva con largo anticipo a Firenze e si parcheggia vicino alla biblioteca Filippo Buonarroti. “C'è un'aioletta più avanti!”. Va bene, sì. Lungo la recinzione del giardino della biblioteca c’è giusto un muretto basso dove poterci sedere a mangiare un panino, davanti al cancello d'ingresso.

È sabato ed è l’ora di chiudere. Dalla biblioteca escono in un paio, e anche una gentile lo-presumiamo-noi- responsabile, ad avvertire gentilmente della chiusura chi ancora sia presente nel giardino; un paio di minuti e varca il cancello per uscire un anziano senza-fissa-dimora che si tira dietro il carrettino con le sue povere cose che gli devono sapere di casa, e che ritroveremo poi cento metri più in là in un altro giardinetto.

È un attimo e la gentilissima “sempre-presumiamo-responsabile” si avvicina amabilmente verso di noi che intanto continuiamo a rifocillarci "Siete qui per la manifestazione? Mi dispiace che si stia chiudendo altrimenti potevate entrare dentro a mangiare". Due parole scambiate con reciproca cortesia e già la giornata diventa luminosa perché, ci spiega, la biblioteca permette a chi vive per strada di andare da loro a scaldarsi, a riposarsi, a usare i bagno , ricaricare il telefono, e infine con intonazione garbata quanto complice, "Allora ci si vede dopo alla manifestazione, non si può mancare". Incontri/scambi di umanità.

 

Arriviamo al punto convenuto per l’inizio del corteo, c'è ancora poca gente, gli/le operai/e del Collettivo di Fabbrica si stanno ancora preparando, srotolano lo striscione INSORGIAMO che già da solo ti dà la carica, e arriva la bandiera dell'ANPI “Brigata Sinigaglia” che fin dal primo giorno apre tutti i cortei della GKN e che verrà sventolata fino alla fine della manifestazione.

 

Lo striscione del Collettivo di Fabbrica è portato da* operai/e della GKN e operai pensionati uno accanto all'altro a dimostrazione che la lotta è anche di quelli che negli stabilimenti non ci sono più da anni ormai.

 

Nello spezzone riservato al Collettivo viene srotolato anche uno striscione che ci ricorda che Alfredo Cospito sta morendo in galera a causa del 41bis, anzi a causa del volere di questo Stato.

 

Timidamente si affaccia qualche politico, subito intervistato dal TGR, ma si sa, questi durano poco, sono sempre presi da impegni “improrogabili”, e si vedono presto dileguarsi con stampato sul viso un chiaro segno di disagio. 

 

Alle 14.30 si parte, i tamburi iniziano a suonare, si alzano gli striscioni, le bandiere sono sulle aste.

 

 
 
 

Ci si muove lentamente, ci guardiamo indietro e il corteo inizia ad ingrossarsi. Ci sono gli studenti medi che sbeffeggiano il PD con un coretto a dir poco molto efficace. I ragazzi e le ragazze di Extinction Rebellion con le loro bandiere verdi, con il simbolo del movimento su pezzi di stoffa, appuntato con spille da balia. Le bandiere di Libera. Lo striscione di Mondeggi bene comune, Genuino Clandestino, Rimaflow, i gruppi di Bolognae dell’Appennino che dicono no ad una nuova autostrada, sfilano i CALP del porto di Genova, ci sono i giovanissimi di Fridays for Future avvolti nelle loro bandiere, una piccola ma sventolatissima bandiera dell'associazione LEA Berta Càceres, poi bandiere anarchiche, dei No Tav, una moltitudine di gruppi di sinistra di cui si perde il conto, tutti rigorosamente con bandiere dov’è il rosso a dominare, e poi fazzoletti dell'ANPI, le insegne dei sindacati autonomi i più svariati, qualche bandiera sparuta CGIL ma sono quelli di “Democrazia e Lavoro”, e naturalmente niente CISL e UIL come se la lotta non fosse anche loro.

 
 
La bandiera storica de LE MALETESTE
 

Stare in mezzo a tutto questo è una fantastica ubriacatura, ma che non sballa il cervello, anzi lo fa funzionare bene. La facce sorridenti, il coro di OOOOCCUPIAMOLAAAA FINO A CHE CE NE SARA', CHE FATICA CHE TI CHIEEEDO, OGGI DEVI SCIOPERA'.... che continua a loop, ma che non è solo coro, oggi diventa il sentimento più diffuso.

 

E si procede, come un enorme serpente, come un tappeto volante, tra le case di Firenze. Non si passa silenziosi, ma colorati dai fumogeni ora verdi, ora viola ora rossi , persino rosablù, e si urla insieme uniti “Siamo tutti GKN!”, perché è così, è vero, siamo tutti GKN e loro, gli operai, lo sanno, sono i primi che lo hanno capito, sono quelli che vedono lontano, sono i visionari, quelli che il futuro già ce l'hanno davanti agli occhi.

 
 
 
 

Dalle finestre si affacciano persone di tutte le età e le etnie, e tanti anziani che applaudono; in segno di partecipazione espongono anche loro drappi rossi. Una signora ben vestita dietro a un vetro della sua finestra tiene in mano il manifesto “INSORGIAMO” e, con il suo chignon che spicca sul maglioncino color-glicine, saluta festosa i manifestanti che passano.

 

Ancora avanti, ancora cori!

 

Ogni sigla, ogni associazione, ogni vertenza, ognun* con i propri simboli ma tutt* tes* verso il futuro che questi operai ci stanno da tempo prospettando, con la parola d'ordine di CONVERGERE che accomuna, come mai s’era visto prima d'ora.

 
 
 

 

Non importa in quant* saremo stat* (tant*, comunque, 15-20 mila…), importa che questa lotta abbia risvegliato le coscienze perché loro, gli/le operai/e dalla GKN ce lo stanno ripetendo da tempo, dopo ben 20 mesi di occupazione della loro fabbrica e dopo 6 mesi senza stipendio né tredicesima: noi tutt* insieme siamo la VERA CLASSE DIRIGENTE di questo assurdo paese.

 

#insorgiamo

 
 

IL COLLETTIVO AUTOGESTITO "LE MALETESTE"

27 marzo 2023

Foto e video: LE MALETESTE

Questo articolo è stato pubblicato qui

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