• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Coronavirus, mostro invisibile

Coronavirus, mostro invisibile

Non bisogna essere per forza scienziati per analizzare con serietà e raziocinio il fenomeno della pandemia che, non solo uccide, ma costringe milioni di persone ad una pessima qualità della vita, che sta già generando intolleranze fisiche gravi, soprattutto psichiche.

 E’ veramente logorante vivere nella incessante paura di finire intubati per poter continuare a respirare o, peggio ancora, per carenza di posti della terapia intensiva, soffocare fino alla morte senza poter vedere nemmeno i propri parenti. La prima convinzione di cui sarebbe utile liberarsi è quella di un evento voluto e creato in laboratorio allo scopo di danneggiare un popolo o una economia. In tal caso però gli autori avrebbero avuto a disposizione le conoscenze scientifiche per creare l’antidoto o il vaccino e sarebbero stati facilmente individuati. Certamente è possibile pensare che tra i numerosi ricercatori, virologi, studiosi, in istituti di ricerca privati e pubblici di tutto il mondo vi possa essere qualche pazzo che intenzionalmente abbia scatenato questa pandemia, ma che ci sia una “Spectra” o un “dottor Stranamore” è impossibile da dimostrare.

Ciò che, invece, appare molto chiara è la totale impreparazione di tutti i paesi contagiati dal coronavirus a fronteggiare un evento che era largamente probabile, figlio di una globalizzazione esagerata che diffonde, in tempi rapidissimi, merci, uomini, malattie, insetti nocivi, e virus.

Essendo ben noto a tutti che i virus sono mutageni, ossia sono in continua evoluzione, questo fatto meritava più impegno, sia preventivo che terapeutico, perché dobbiamo tenere conto che da quando la selezione naturale (i più forti sopravvivevano) è stata interrotta per sempre dall’uso di antibiotici, vaccini, farmaci per ogni tipo di malattia, il nostro sistema immunitario reagisce con meno efficacia agli insulti patogeni a cui bisogna aggiungere la pervasiva presenza di inquinanti chimici nell’aria, nell’acqua, nei cibi. Si parla anche del coronavirus come una risposta della natura al mondo sovraffollato e inquinato e non sono pochi gli individui che vedrebbero con favore la scomparsa di qualche miliardo di persone, naturalmente sono ricchi ben organizzati e difesi, protetti da farmaci più avanzati e autosufficienti per energia e cibo, residenti o in grado di trasferirsi in quei luoghi che saranno risparmiati dal riscaldamento globale che renderà invivibile mezzo pianeta.

Paolo De Gregorio

Foto di Miroslava Chrienova da Pixabay 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità