Contraddizioni di un cittadino italiano modello
Il cittadino italiano modello è quello che segue fedelmente l’Agenda 2030 dell'ONU sul clima, che crede ciecamente a qualsiasi comunicato dell’OMS, che si informa esclusivamente sulla stampa Mainstream e che si conforma a qualsiasi cosa viene imposta dall’alto.
Incapace di pensare con la propria testa, comunica con gli altri prevalentemente con whatsapp e i social e questo anche se il suo interlocutore si trova a meno di un metro da lui.
È capace di assorbire un quantitativo impressionante di informazioni attraverso i post sui social e i video di qualche minuto su youtube, ma non legge mai libri (sempre che gli capiti di leggerne) che vadano oltre un centinaio di pagine (e sarebbero già troppe!) e comunque che non siano scritti da autori troppo impegnativi e/o impegnati perché essere poi portati a dover elaborare un concetto proprio risulta ormai un’impresa davvero impervia per non dire impossibile.
Il lessico a cui ricorre è estremamente ridotto, usa costantemente anglicismi e/o espressioni anglosassoni di cui spesso non conosce manco il significato, ma che lo rendono maggiormente interessante ai più.
Non sa praticamente più scrivere a mano (a parte forse la firma) e non riesce a fare due conti mentalmente manco quelli di livello elementare.
Sa a malapena che la capitale d’Italia è Roma, ma se gli chiedi dove si trovano certe città, regioni o nazioni, sorge in lui soltanto una patetica confusione che denota un’ignoranza pressoché abissale sull’argomento.
Se poi ti azzardi a cercare di approfondire con lui altri temi di cultura generale, salvati cielo perché come risposte ti arrivano soltanto dei “non so” a raffica.
Del funzionamento delle istituzioni sa poco o nulla e quando va a votare (sempre che lo faccia), sceglie i suoi candidati a casaccio e in modo istintivo o al massimo per tradizione di famiglia o per l’apparenza (l’adagio “l’apparenza inganna” ovviamente gli è del tutto sconosciuto) che ha chi si presenta.
Ha uno stipendio modesto, compra tutto a rate, paga sempre le tasse senza batter ciglio, non cucina mai perché è solito riscaldare tutti i surgelati che acquista, beve bibite gassate e acqua in bottiglie esclusivamente in pet di scarsa qualità, tutti gli alimenti li compera al supermercato, tutti rigorosamente sigillati in confezioni di plastica e/o chiusi dentro scatole dai mille colori.
Ha messo un sacco di piante nel suo appartamento di 50 mq perché dice di amare il verde ma poi rimane indifferente al fatto che hanno raso al suolo tutti gli alberi dei viali sotto casa e che quelli dei parchi sono perlopiù malati o rinsecchiti dall’incuria delle ditte appaltatrici e dallo smog.
Quando d’estate fa un caldo torrido, essendo la sua abitazione circondata da cemento e asfalto, fa andare il condizionatore a mille giorno e notte (alla faccia dell’aumento esponenziale del consumo energetico globale e dell’inquinamento) e anche quando si sposta in auto, anche solo per percorrere qualche centinaio di metri, il motore deve restare sempre acceso perché altrimenti, poverino, come farebbe a respirare senza il climatizzatore funzionante a pompa all’interno del mezzo?
Dovevano essere davvero eroiche le generazioni precedenti che riuscivano a percorrere migliaia di chilometri stipate in utilitarie prive di qualsiasi strumentazione del genere!
La sua macchina è ovviamente un SUV, 100% elettrico (manco a dirlo!), composto da circa 2000 pezzi prevalentemente di plastica non riciclabile (e quindi da incenerire per produrre energia e ovviamente inquinare ulteriormente l’ambiente), da vernici tossiche (perché trattate con un’infinità di elementi chimici pericolosi per la salute e l’ambiente) e il cui motore ha richiesto ingenti operazioni di impiego di materie prime sempre più rare, quasi impossibili da smaltire e con un dispendio di energie e un inquinamento da urlo.
Tutto questo in nome del “climate change” (in inglese fa più “chic”) e dell’Agenda ONU 2030 sul clima, ma poi quando si tratta di percorrere distanze importanti anziché ricorrere al treno, preferisce farlo con l’aereo, perché è un mezzo più veloce e più comodo.
Poi però è il primo a scatenarsi sui social contro le scie chimiche, che va a manifestare con gli ecologisti della domenica in difesa del clima e che è pronto a mangiare cibi in laboratorio (ovviamente prodotti sempre inquinando l’ambiente e con l’aggiunta di additivi chimici a iosa) e/o insetti (tanto a cosa servono, non sapendo nemmeno che sono gli unici e i migliori spazzini che abbia mai generato il nostro ecosistema, di cui garantiscono l’equilibrio armonioso?).
Non pensa (sarebbe chiedergli troppo), gli sfuggono il significato di termini quali “rispetto”, “equilibrio” e “umiltà” perché ormai tutto il suo mondo si riduce alla miseria esistenziale del suo essere insignificante asservito ad un patetico conformismo che ne fa il servo esemplare di qualsiasi regime di stampo totalitario.
E purtroppo è quello oggi dominante in Occidente, non soltanto in Italia.
Yvan Rettore
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