• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Con Fusion: ad Alghero si conclude l’April Jazz 2012

Con Fusion: ad Alghero si conclude l’April Jazz 2012

Grande prova del Jazz Campano con il trio diretto da Dario Deidda. Provate a chiedere a una formazione Jazz poco prima di andare in ribalta, quale sarà il programma dei brani eseguiti. Nel caso di professionisti, faranno finta di non aver compreso il banale quesito o magari in un impeto caritatevole abbozzeranno un sorriso e proveranno a estrarre in poche battute l’essenza della loro musica. Fortuna vuole che i tre campioni nei quali m’imbatto, quando ancora stanno ultimando la cena a un tavolo riservato, oltre ad essere grandi musicisti, abbondino di un’empatia tutta “sudista”.

Così Dario Deidda, Julian Oliver Mazzariello e Alessandro Paternesi, venerdì 27 aprile al Poco Loco di Alghero per l’epilogo di April Jazz 2012 producono una serata culto. “Eseguiamo standard di ampio respiro: difficile collocarli fisicamente in una forma. Solo alcuni brani originari di altri autori come Sting, li proponiamo con arrangiamenti particolari” - mi spiega sorridente Alessandro Paternesi. Marchigiano di origine, il drummer del trio sarà un mattatore alla batteria. Il suo stile, impeccabile e preciso sia in jam vibranti sia in melodie dolci (“Moon River”) è accompagnato da una partecipazione fisica e visuale intensa. Con la capigliatura da “scapigliato” come lo presenterà al pubblico il più austero Deidda, mi ricorda l’Horacio El Negro Hernandez dei tempi migliori.

“Un ringraziamento a Massimiliano (Saba direttore artistico al Poco Loco – ndr) per il coraggio di organizzare ancora un po’ di musica. In Italia non ce la passiamo molto bene ma non è il caso di ripeterlo ancora…”. Così attacca alla ribalta il bassista salernitano con sangue sardo negli avi. Contaminazioni e sperimentazioni che riuniscono un repertorio variegato e degno delle migliori produzioni orchestrali d’assieme caratterizzano lo show. L’utilizzo dell’antico basso semiacustico, utilizzato da Deidda (hollowbody bass) conferisce originalità al trio che consolida l’assetto armonico nel sodalizio musicale avviato già da diversi mesi.

E’ Roma il punto d’incontro usuale dei tre player che si trovano spesso anche nella costiera salernitana. Il Moro, storico locale di Cava dei Tirreni è un po’ la culla dell’asso “straniero”, Julian Oliver Mazzariello. Originario di Londra, trasferitosi a Cava (dove è nato il papà) da quindici anni, il giovane pianista, pupillo di Lucio Dalla, ha dato prova del suo talento mondiale. Cambiando passo con autorevole disinvoltura nelle sonate più impegnative e diverse: irruente in “Evidence” di Thelonius Monk, soffuso nel penetrante “Smile” di Chaplin, avvolgente e virtuoso con “Seven Days” di Sting. Un preludio pieno di applausi (ai primi tavoli sono presenti anche eccellenti colleghi jazzisti isolani) al prossimo impegno sardo del pianista: il duo con Enrico Rava, in programma venerdì 4 maggio a Cagliari nella quindicesima edizione del festival “Forma e poesia nel Jazz”. Dalla Sardegna delle mille contraddizioni non manca il contributo forte e chiaro alla giornata mondiale del Jazz fissata dall’Unesco per il 30 aprile.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares