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Con Ferrara e Sgarbi in Rai, la maggioranza occupa tutto il palinsesto

Ferrara entra in Rai. Solo Ferrara? E Sgarbi e Costanzo? L’ingresso in Rai, dopo Minzolini, di uomini di provata fede berlusconiana è un fatto casuale? No, non è un fatto casuale, ma una precisa scelta strategica/mediatica. Il cavaliere nel campo della comunicazione politica non lascia mai nulla al caso. Ferrara e company non sono solo un complesso di voci giornalistiche a sostegno del Cavaliere. Sono un sistema informativo politico, in cui ogni trasmissione, ogni giornalista svolge un ruolo funzionale al messaggio politico che di volta in volta si vuole trasmettere. Minzolini gestisce la notizia, Ferrara l’approfondimento politico, Costanzo la cultura, Sgarbi l’intrattenimento politico. Vespa è oramai fuori gioco, potrà essere chiamato a gestire eventi informativi di particolare risonanza. Giletti e Sposini continueranno a gestire l’informazione politica nelle trasmissioni leggere. 

Tale organizzazione opera secondo un preciso modello operativo incentrato la quantità di gente a cui arriva il messaggio, la ripetitività dello stesso, la credibilità di chi trasmette.

L’assetto organizzativo di queste voci è funzionale a questi obiettivi: moltiplicare il numero dei soggetti che ascoltano il messaggio, rendere il messaggio assimilabile, e credibile chi lo trasmette.

E allora il dato che colpisce, è l’aumento delle ore disponibili per le trasmissioni della maggioranza, rispetto a quelle riferibili all’opposizione. E ciò per effetto dell’incremento del numero dei conduttori filogovernativi e del carattere quotidiano delle loro trasmissioni. Sono voci giornaliere, e come tali assommano un numero di ore settimanali maggiori di quelli che vanno in onda ogni sette giorni. Ma più ore significa anche più telespettatori. Coprono inoltre tutta la giornata e arrivano quindi a classi di popolo diverse. Cucuzza e la Danieli parlano alle casalinghe, Minzolini, Ferrara e Vespa nella fascia serale agli operai e agli impiegati, Costanzo e Sgarbi nella fascia pomeridiana ai bambini, ai ragazzi, ai pensionati. Dunque più ore a disposizione, più telespettatori, più classi di utenza dell’utenza.

Un messaggio che il giorno dopo viene dimenticato, non è efficace, non sposta consensi. Per questo è necessario che il messaggio venga introitato e fatto proprio dalle persone. Quindi non basta che il messaggio venga lanciato una volta sola, occorre che esso sia ripetuto perché venga recepito e assimilato dalla gente.

Peraltro la visione giornaliera, determina tra i conduttori e l’utente un feeling che rende credibile tutto ciò che viene trasmesso.

Dunque ripetitività dei messaggi e credibilità dei messaggeri per la sua assimilazione, a questo serve la quotidianità delle trasmissioni.

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