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Come funziona il nuovo sistema a colori

Le zone a colori saranno decise combinando insieme l’incidenza dei casi e i tassi di occupazione ospedaliera.

di Lorenzo Ruffino

Il Governo guidato da Mario Draghi ha approvato, nella giornata di giovedì 22 luglio, un decreto legge che modifica i parametri che regolano i criteri di determinazione delle “zone colorate”, dalle quali dipendono le restrizioni che si applicano a ogni regione.

Questa modifica va a semplificare il sistema di monitoraggio precedente, eliminando l’analisi del rischio e basandosi esclusivamente sulla combinazione dell’incidenza settimanale ogni 100.000 abitanti e dell’occupazione delle terapie intensive e delle aree mediche rilevanti.

I nuovi criteri, nello specifico, sono i seguenti:

Zona bianca

  • incidenza inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti
  • incidenza superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, ma terapie intensive occupate per meno del 10% o aree mediche rilevanti occupate per meno del 15%

Zona gialla

  • incidenza tra 50 e 150 casi ogni 100.000 abitanti e terapie intensive occupate per più del 10% e aree mediche rilevanti per più del 15%
  • incidenza superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti, ma terapie intensive occupate tra il 10 e il 20% o aree mediche rilevanti occupate tra il 15 e il 30%

Zona arancione

  • incidenza superiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti e se le aree mediche rilevanti sono occupate a più del 40% e le terapie intensive sono tra il 20 e il 30% o se le terapie intensive sono oltre il 30% e le aree mediche rilevanti tra il 30% e il 40%. 

Zona rossa

  • incidenza superiore ai 150 casi ogni 100.000 abitanti e tassi di occupazione superiori al 30% per le terapie intensive e al 40% per le aree mediche rilevanti

 

Va considerato che al momento le regole vigenti nella zona bianca e in quella gialla sono pressoché identiche, ma è possibile che vengano riviste. La principale differenza è l’utilizzo della mascherina all’aperto in zona gialla. Per le zone arancioni e rosse rimangono invece le regole che si sono applicate da marzo in poi. 

Per il calcolo dell’incidenza settimanale e il numero di pazienti in ospedale vengono utilizzati i dati forniti dalla Protezione Civile, mentre per il numero di posti letto disponibili si utilizzano quelli forniti da Agenas

Questo articolo è stato pubblicato qui

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