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Colombia, la pace e le elezioni del 2018

In Colombia il Fast Track (Via Rapida), procedimento legislativo speciale, doveva permettere che tutte leggi che riguardavano la realizzazione della pace venissero approvate in tempi brevissimi. Il Fast Track è scaduto il 30 novembre scorso. 

 

Ancora Fischia il Vento-FRANCESCO CECCHINI

Nei dodici mesi della sua durata il Congresso della Repubblica colombiana ha solo approvato 11 norme, cioè 6 atti legislativi, 2 leggi statutarie, 2 leggi organiche e 2 leggi ordinarie. Molto poco quindi, solo 11 delle 27 leggi necessarie per realizzare la pace sono state approvate. Il saldo è negativo e il Congresso non si è dimostrato all’altezza del momento storico che vive la Colombia. Le mancate riforme politiche, politica e agraria, hanno mancato le opportunità di rendere la politica più trasparente, di migliorare la qualità della democrazia e di superare la povertà nelle campagne. La Corte Costituzionale e il Senato hanno modificato la Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) mettendo in serio rischio le garanzie di verità e di giustizia. Secondo l’interpretazione della Corte la JEP serve per giudicare solo i guerriglieri delle FARC-EP e non per esaminare le responsabilità di tutti gli attori del conflitto armato. Alla sentenza emessa dalla Corte Costituzionale si sono poi aggiunte le modifiche che il Senato ha fatto del documento, tra i cui aspetti più controversi è l’impossibilità dei difensori dei diritti umani di far parte della JEP.

Circoscrizioni speciali di pace transitorie restano sospese. La legge che doveva creare 16 nuovi seggi nella Camera dei rappresentanti per lo stesso numero di regioni colpite dalla violenza, inteso solo per le persone che rappresentano le organizzazioni delle vittime, i contadini o i leader sociali di quella specifica regione, è sospeso a causa ella discussione legale e politica a causa dell’interpretazione che il segretario del Senato ha dato alla formazione del quorum, 50 o 51 voti. La conclusione è che, attualmente, circa Il 55 % degli impegni presi dal governo colombiano nell’accordo definitivo di pace con le FARC-EP, firmato il 24 novembre 2016 sono rimaste nella carta. In questa situazione sarà vitale che nelle elezioni del marzo 2018 elegga un Congresso che rispetti la pace che discuterà e approverà le riforme necessarie per costruire la riconciliazione, l’apertura politica e l’inclusione della Colombia rurale. E’ anche importante che il Presidente eletto sia per la pace. Insomma la pace è nelle mani del risultato delle elezioni del 2018.

Scenari del risultato delle elezioni 2018.

NEMICI DELLA PACE. L’ex presidente Alvaro Uribe si è sempre opposto con veemenza all’accordo di pace e ha condotto una campagna pubblica per resistere alla sua attuazione. Il candidato presidenziale di destra, scelto da Uribe è Ivan Duque, del partito Centro Democratico. Ivan Duque ha dichiarato che non cancellerà l’accordo di pace, ma lo modificherà sostanzialmente.

AMICI DELLA PACE. La corsa presidenziale ha attualmente tre principali contendenti progressisti: Humberto de la Calle, Juan Manuel Galan e Gustavo Petro. Ognuno ha dichiarato il suo impegno per l’accordo di pace. FARC. La Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC) secondo l’accordo di pace avrà nel futuro senato cinque seggi e altrettanti nella camera. Questi sono i nomi per il senato Iván Márquez, Pablo Catatumbo, Carlos Antonio Lozada, Victoria Sandino, Sandra Ramírez per il senato. Per la camera:Byron Yepes, Olmedo Ruiz, Marco León Calarcá, Jesús Santrich y Jairo Quintero. Comunque le due liste avranno diversi candidati. Per esempio per il senato sono 23. Il candidato sarà Rodrigo Londoño Echeverry, Timochenko. Il programma delle FARC è centrato sulla attuazione completa dell’accordo definitivo di pace firmato dalle FARC-EP con il governo di Santos (per i dettagli vedere l’inizio di questa nota). Importante sarà anche un’azione efficace per eliminare il neoparamilitarismo che sta causando un alto numero di omicidi di leader sociali, dei diritti umani e anche di ex-guerriglieri. Inoltre v’è la lotta contro la corruzione e l’impegno per un nuovo modello sociale, economico di società. FARC ha dichiarato che è aperta ad alleanze con forze politiche che sono per la pace.

ELN. L’ELN chiaramente non parteciperà alle elezioni del 2018. Tra l’altro tempo fa dichiarò che queste elezioni saranno un ostacolo ai negoziati di pace con il governo. Questa presa di posizione è dovuta a Germán Vargas di Cambio Radical è, ex vicepresidente di Santos, in contrasto con diversi punti dell’accordo di pace con le FARC, che sostiene che dopo le elezioni del 2018 si dovrebbero interrompere i dialoghi con l’ELN. Le delegazioni per il dialogo di pace tra il governo della Colombia e l’Esercito di liberazione nazionale (ELN) hanno concluso venerdì, 1 dicembre 2017, il quarto ciclo di colloqui a Quito. Il quinto ciclo inizierà il 9 gennaio 2018 sempre a Quito. Il bilancio non è positivo. Ha influito su questo la rottura del cessate il fuoco per ben due volte da parte dell’ELN, che causato diverse morti. Fatto che rischia di mettere in discussione il rinnovo del cessate il fuoco che scade a gennaio. Il secondo fattore che ha creato questa situazione sono le divisioni all’interno della delegazione governativa. Questa situazione sarà un tema in campagna elettorale per quelle forze politiche che sono contro gli accordi di pace e sono d’accordo con la posizione di Germán Vargas.

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