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Classe politica e cittadinanza: un divario enorme. Che nessuno colma

Hanno almeno un fallimento aziendale alle spalle. Molti sono protestati. Sempre più spesso, hanno le mani in pasta con le grandi organizzazioni malavitose. Giocano coi soldi dei contribuenti. Inciuciano ed utilizzano il denaro pubblico per scopi privati. Sono intoccabili. Guadagnano cifre da capogiro per lavorare il minimo degno di esser nominato. Arrivano alla pensione dopo un nanosecondo e senza aver fatto nulla per meritarlo.

E’ la nostra classe politica.

Che piaccia o meno, è la realtà di tutti. O quasi. Difficile oggi trovare qualcuno dei nostri parlamentari che non sia stato o non sia attualmente coinvolto in qualche faccenda che ad un comune cittadino darebbe grane su grane e la certezza di pena e galera.

La cosa stride ancor più, proprio in considerazione che, dall’altra parte della barricata, la maggioranza del nostro paese –costituita appunto dai cittadini– non appena compie un passo falso, anche involontariamente, si ritrova impelagato in azioni amministrative e penali.

Qualche esempio spicciolo. Se guidate la vettura ed involontariamente accendete gli antinebbia, è possibile che, in caso di posto di blocco di vigili o polizia, vi venga ritirata la patente ed il libretto di circolazione. Appiedati e denunciati per aver fatto un “click” su uno strumento della vettura senza magari essersene accorti. Vaglielo a spiegare ai poliziotti che non volevi certamente mettere in stato di allarme la nazione con quei fari abbaglianti!

Altro esempio: non arrivate a fine mese. I vostri figli vi guardano con odio, forse perché pensano che quella notte di alcuni anni fa, potevate far altro che pensare di fornicare e mettere al mondo un giovane disperato e senza prospettive di futuro. Avete delle priorità: suddividere lo scarno stipendio fra tasse, imposte, affitto e spesa. La priorità per voi è la spesa e l’affitto di casa. Sperate che qualcuno “in alto” comprenda. Niente affatto. L’Agenzia delle Entrate, ancor più attiva di un tempo, vi scaglierà contro con la potenza di un tornado, tutto ciò che vi siete “permessi” di non pagare a tempo debito. In qualche modo, il Sistema dice: “Non hai un centesimo? Bene: vai a rubare per pagare le imposte e le tasse. Semmai ti rimanesse qualcosa, vatti a comprare un tozzo di pane”.

E poi si può continuare all’infinito. Toccando limiti estremi, come le tante ipoteche sugli immobili cadute come una mannaia su contribuenti inconsapevoli di aver perso l’unica proprietà della loro vita, oppure pensando alle fasce deboli –famiglie disagiate, anziani, disabili– che non hanno alcuno strumento di Stato messo a disposizione per tirare a campare. Vi basti pensare che, il contributo economico per un invalido civile, parte da “ben 258,13 euro al mese per giungere ad un massimo di 480 euro: quello che spende un parlamentare per un giro di aperitivi alla Bouvette del Parlamento (la Bouvette è semplicemente... il bar) coi nostri soldi.


Insomma: stiamo vivendo un’epoca molto vicina nei contenuti a quella pre Rivoluzione Francese, dove appunto la famiglia imperiale stava al cittadino come una fetta di pane duro ad un piatto di ostriche freschissime servite con lo champagne più costoso. All’epoca però, i cittadini si ribellarono. Il resto è storia nota e la si ritrova nei libri di scuola.
 
Ciò che appare eclatante oggi, è l’assoluta mancanza di reazioni logiche da parte della cittadinanza Italiana, che se da un lato, apparentemente, urla e lamenta mancanze e necessità, dall’altra subisce e attende, senza sapere cosa.

Come si possa continuare a vivere, o meglio sopravvivere, con un divario sociale così allarmante non è cosa spiegabile. La lunga lista di precari, cassa integrati, poveri, non occupati, indigenti, tutto sommato non recrimina più di tanto una condizione che appaia almeno più dignitosa.

A meno che, gli stessi precari, cassa integrati, poveri, non occupati ed indigenti, nascondano a loro volta ricchezze occultate e lavori non dichiarati: sarebbe l’unica spiegazione “logica” ad una cittadinanza che grida contro il divario ma poi, torna a casa “dignitosamente”
 
A voi la riflessione.

 

Commenti all'articolo

  • Di vitof (---.---.---.193) 26 ottobre 2009 13:43
    vitof

    Chi vuole vedere la realtà ha tutti gli strumenti per farlo autonomamente, chi non vuole... non vuole, e quindi

    c’è poco da fare. La libertà è anche questo. I numeri (empirici ma difficilmente contestabili) dicono che opportunisti e prevaricatori sono una piccola minoranza, mentre il grosso è costituito da coloro che si credono furbi come i politici. Questo significa senza ombra di dubbio che il mago di Arcore ha compiuto il promesso "miracolo italiano": far credere alla gente quello che voleva lui.

    Veramente un genio del marketing. Resta da capire quando e come ci sveglieremo da questo incanto fatato.

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