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Chiesa e pedofilia, "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"

Chiesa e pedofilia, "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"

« Gesu annunciò il Regno ed è la Chiesa che venne » [*]

La lettera pastorale annunciata alla conclusione del colloquio a porte chiuse tra i vescovi irlandesi, i cardinali di Curia e il papa Benedetto XVI non è ancora pervenuta all’episcopato, al clero e ai fedeli della Chiesa cattolica irlandese, che già dalla Germania lo scandalo viene a toccare la persona del Pontefice, lasciando già muta la notizia che viene dai Paesi Bassi: dopo una inchiesta effettuata da Radio Netherlands Worldwide e dal quodidiano Ncr Handelsblad pubblicata il 26 febbraio, si scopre che nella cittadina di Heerenberg, la scuola affiliata al monastero salesiano di Don Bosco durante gli anni ’60 e ’70 il centinaio di ragazzi dai 12 ai 18 anni ospitati in quattro grandi dormitori erano vittime delle molestie sessuali di almeno tre insegnanti salesiani. "Succedeva su vasta scala e vari sacerdoti erano coinvolti. Alcuni erano più popolari di altri e lo sapevi perché c’erano più ragazzi che andavano a trovarli". Janne Gerats, ora cinquantasettenne, ha denunciato di avere subito abusi sessuali dall’età di undici anni. Secondo l’uomo questa pratica non era affatto inusuale nell’istituto. (da Ansa, 27/02/2010)

Monaco fu la diocesi dal 1979 al 1982 dell’allora cardinale Joseph Ratzinger. Nell’abbazia benedettina di Ettal, definito dalla stampa tedesca "il convento degli orrori", è in arrivo un visitatore apostolico per fare chiarezza sui abusi sessuali avvenuti negli anni Settanta e Ottanta.

Sempre in Baviera, a Ratisbona dove Benedetto XVI ha insegnato teologia all’università dal 1969 al 1977, suo fratello Georg Ratzinger, oggi 86enne, in un’intervista all’emittente Bayerischer Rundfunk ha detto di non saperne nulla dei abusi sessuali che sarebbero avvenuti tra il 1958 e il 1973 sui piccoli cantori del coro della cattedrale, il famoso coro di voci bianche ’Regensburger Domspatzen’. Georg Ratzinger è stato il direttore del coro tra il 1964 e il 1993, e prima di lui, fino al 1963, il vescovo Theobald Schrems.

Ieri 5 febbraio la diocesi di Ratisbona in una lettera del vescovo, Gerhard Ludwig Mueller indirizzata ai genitori e pubblicata sul suo sito web, fa sapere che si sono verificati numerosi episodi di abusi sessuali da parte di vescovi nei confronti di minori nell’ambiente del coro, precisando che un vescovo ha abusato sessualmente di due ragazzi nel 1958 ed è stato successivamente condannato a due anni di carcere. Il portavoce della diocesi, Clemens Neck, ha confermato che fu condannato il direttore del convitto, che nel frattempo è deceduto.
Un altro religioso, invece, è stato condannato a 11 mesi di detenzione per abusi nel 1971. Tre uomini, secondo quanto riferiscono, hanno dichiarato di aver subito abusi sessuali nei primi anni 60 oltre ad umiliazioni ed eccessive punizioni corporali da diversi insegnanti, nel periodo in cui frequentavano il convitto. Il vescovo Muller ha comunque garantito che la Chiesa intende fare chiarezza. (da Reuters / /Asca, / LRNew 05/03/2010)


"Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia"


"La Chiesa, lungo i secoli ha promosso la tutela della dignità e dei diritti dei minori e, in molti modi, si è presa cura di essi. Purtroppo, in diversi casi alcuni dei suoi membri, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato tali diritti: un comportamento che la Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare". (Benedetto XVI ricevendo i partecipanti al convegno del Pontificio Consiglio per la Famiglia sul tema dei diritti dell’infanzia l’8 febbraio - Apcom, 09/02/2010)

“Nella Chiesa è tempo di verità e giustizia sugli abusi sessuali compiuti negli ultimi decenni, perchè spesso i colpevoli sono stati, a torto, protetti più delle vittime stesse.” (Conferenza episcopale austriaca, St Polten, 05 marzo 2010)


Testo integrale del Decreto del card. Ennio Antonelli emesso al termine del processo penale amministrativo nei confronti di don Lelio Cantini. Il decreto è stato pubblicato sul «Nuovo Bollettino Diocesano» di Firenze n. 2 (marzo-aprile 2007).

In seguito al processo penale amministrativo nei confronti del Sacerdote Lelio Cantini, già Parroco di Regina della Pace, il Cardinale Arcivescovo ha emesso il seguente Decreto
Decreto

A conclusione del processo penale amministrativo, autorizzato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede in data 24 Maggio 2006 e svolto a norma del Can. 1720 del CJC, nei confronti di Don Lelio Cantini, nato i1 28 gennaio 1923 a Montespertoli (FI), Sacerdote del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze, dopo aver reso note all’imputato le accuse e le prove, aver preso atto della sua rinuncia a difendersi e aver valutato attentamente tutte le accuse e le prove con la collaborazione di due assessori, devo costatare, sia pure con intima sofferenza, che le accuse di falso misticismo, dominio delle coscienze, abusi sessuali negli anni dal 1973 al 1987, suffragate da abbondante documentazione, risultato oggettivamente credibili, almeno nella loro sostanza.

Per espiare i reati commessi e per riparare l’ingiustizia nei confronti delle vittime, a norma del can. 1336 1 § impongo a Don Lelio Cantini, per la durata di cinque anni a partire dalla notifica del presente Decreto, le seguenti pene: privazione della facoltà di confessare, proibizione di celebrare la Santa Messa in pubblico, proibizione di celebrare altri Sacramenti, proibizione di assumere incarichi ecclesiastici.

Aggiungo, come penitenza a nonna del Can. 1340 § 1, l’impegno di versare un’offerta annuale in denaro a una istituzione caritativa per un periodo di cinque anni e di darne rendiconto al Vescovo; inoltre il compito di recitare con umiltà e fiducia, compatibilmente con le condizioni di salute, il Salmo 51 (50) "Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia" ogni giorno per un anno intero oppure le litanie della Madonna.
Firenze, 12 gennaio 2007


Ennio Card. Antonelli, Arcivescovo

Notifica avvenuta per consegna personale all’interessato da parte dell’Arcivescovo in data 15 Gennaio 2007.


Della lussuria in generale e del peccato in particolare

Chi attacca la Chiesa sta anche cavalcando lo scandalo dei preti pedofili, che ne pensa? «I richiami forti che ha fatto il Pontefice sui preti pedofili sono stati strumentalizzati. Invece di sottolineare la chiarezza e la capacità che ha mostrato il Santo Padre nel dire ciò che è bene e ciò che è male e di dare un giudizio chiaro e netto sui mali della società, si approfitta di questo tema per condannare la Chiesa nella sua totalità». (Maurizio Lupi (Pdl) intervistato da Il Tempo, 10/02/2010)

"Nisi caste, saltem caute". Se non riesci a essere casto, sii almeno cauto. (citato dal giudice Piercamillo Davigo in Il Fatto, 17 febbraio 2010)

Alcuni scienziati russi stanno esplorando la lussuria per cercare di capire quale sia la natura del “vizio”. Il professore di psicologia presso l’istituto umanitario Mosca-Economic, autore della monografia “I sette peccati capitali per credenti e non credenti”, Yuri Shcherbatykh, spiega: “Sigmund Freud sosteneva che l’istinto sessuale è una forza irresistibile, impossibile da controllare. La Chiesa crede che la gente può e deve resistere alla tentazione della carne, ma chi ha realmente ragione? L’atteggiamento verso l’istinto sessuale, da parte delle scienza e da parte del cristianesimo è diametralmente opposto. La Chiesa è piuttosto incline a vedere i bisogni sessuali come delle macchinazioni che sono nemiche dell’essere umano. La scienza ritiene invece che l’istinto di riproduzione sia naturale e necessario per l’esistenza di qualsiasi tipo, compresi gli esseri umani”. (blitzquotidiano.it, 12 febbraio 2010)

Papa Benedetto XVI ha recentemente parlato di «crimini enormi», di una piaga da combattere. Per Hans Kung, la ferita è più profonda, non si tratta di casi isolati, ma di un problema interno al clero: il celibato. Kung, fra i maggiori teologi cattolici prima che gli venisse revocata la “missio canonica” e che chiamò proprio l’attuale pontefice alla cattedra di teologia di Tubinga, è uno dei più influenti critici delle dottrine della Chiesa di Roma. Per lui l’unica soluzione per fermare la deriva morale di alcuni ambienti religiosi è quella di abolire l’insostenibile obbligo del celibato. Il teologo svizzero smonta le presunte certezze, dietro le quali si rifugia spesso il popolo dei cattolici, e scrive le sue obiezioni.

«Gli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti non hanno nulla a che fare con il celibato. Obiezione! (…) Come mai si registrano in massa proprio nella chiesa cattolica, guidata da celibatari? Chiaramente queste colpe non sono attribuibili esclusivamente al celibato. Ma quest’ultimo è la più importante espressione strutturale dell’approccio teso che i vertici ecclesiastici hanno rispetto alla sessualità». Kung, conosciuto in ambienti vaticani come “il ribelle” critica questa regola imposta «che non esisteva ancora nel primo millennio e fu imposta nell’undicesimo secolo». Se la prende con il silenzio delle gerarchie ecclesiastiche e contro quella «prassi decennale di insabbiamento dei casi di abuso». (blitzquotidiano.it, 5 marzo 2010)

vedi: Chiesa e pedofilia, la notizia che non fa notizia - AgoraVox Italia

Note

[*] « Jésus a annoncé le Royaume et c’est l’Eglise qui est venue » questa frase scritta dal teologo francese Alfred Loisy (1857 - 1940) nel saggio "L’Evangile et l’Eglise" che il Sant’Ufficio mise a l’indice. Sacerdote dal 1879, sospeso a divinis nel 1906 e severamente condannato da papa Pio X col decreto "Lamentabili sane exitu" e con l’enciclica "Pascendi dominici gregis" (1907), in cui il modernismo è definito sintesi di tutte le eresie. Scomunicato dalla Chiesa cattolica, Loisy non abbandonò i studi, nel 1909 venne nominato al prestigioso Collège de France, dove insegnò la storia delle religioni fino al 1932. L’eretico Alfred Loisy pose le basi di Vaticano II. Ad oggi, in Italia, il libro "L’Evangile et l’Eglise" non è tradotto.
Pio X (1835 – 1914) beatificato il 3 giugno 1951 e canonizzato il 29 maggio 1954 durante il pontificato di Pio XII, patrono della scismatica Fraternità Sacerdotale San Pio X, fondata da Mons. Marcel Lefebvre, che rigetta il Concilio Vaticano II, promuove il cattolicesimo tradizionalista, la messa in latino. Il Papa Benedetto XVI, con il Motu prorpio del 14 luglio 2007 riconosceva che la Messa tradizionale, detta di S. Pio V non è mai stata abrogata e che ogni sacerdote può celebrarla. Lo stesso Pontefice, con il Decreto del 21 gennaio 2009, affermava che i vescovi della Fraternità S. Pio X non sono né scismatici né scomunicati.
Dopo questo atto di riconciliazione e revisionismo di Vaticano II, scoppiò lo scandalo di Richard Williamson, il vescovo negazionista a cui il Papa aveva tolto la scomunica insieme ad altri tre vescovi lefebvriani.

vedi

Il vangelo visto da loisy, Roma contro il modernismo, Sergio Romano - Corriere della Sera, 9 novembre 2008

Il modernismo cattolico, moses - 19 luglio 2005
Sono un teologo libero di Juan José Tamayo - El País, 11 gennaio 2003

Scritti di/su Alfred Loisy in Internet Archive

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.93) 7 marzo 2010 14:50

    non puoi parlare di Dio,Vivere un mistero più grande di te, è poi distruggere, con blasfemie oltraggi il creato più perfetto che Dio abbia mai potuto fare.2Il Bambino, la bambina l’uomo la donna. è che noi chiesa definiti "alter Cristus" che distruggiamo solo x piacere una creatura ancora innocente.Con quale coraggio continuiamo ancora a celebrare,Il mistero che abbiamo distrutto, con il peccato più gtande che l’esere umano, il sacerdote può compiere. Quando non vivi il "mistero nel rispetto del mistero" Bisoga avere il coraggio di abbandonare il compito che Dio ti ha affidato.Il sacerdozio non è un mestiere,purtroppo come molti lo vivono, ma uno stato di vita che se non si ha il coraggio di viverlo, è meglio abbandonarlo.Non puoi celebrare un mistero quando abusi del mistero, realizzando abomini crudeli,a scopo di piacere, nel mistero. Tu sacerdote che vivi così non fai altro che celebrare il mistero della tua condanna. Pregherò affinche Dio Onnipotente perdoni questi abomini verso la creazione più eccellete che Dio abbia mai potuto fare. Grazie D Benedetto (SalinaLeni)

  • Di Resist Enza (---.---.---.128) 7 marzo 2010 16:12
    Resist Enza

    Georg Ratzinger non può credere che la sua Chiesa abbia potuto fare male a qualcuno.

    di Danilo Taino

    Corriere della Sera, 07 marzo 2010

    «È una cosa che la colpisce, che le fa male, un problema, questa rivelazione di violenze nel suo Coro della cattedrale?». «No», è la risposta secca. Questo è un problema sentito dalla stampa, spiega. «Die presse», ripete. [...] Il vescovo della città, Gerhard Ludwig Müller, formerà una commissione per analizzare i casi di violenza avvenuti nel convitto tra il 1958 e il 1973 e, se chiamato, Ratzinger dice che testimonierà. «Anche se non ho mai avuto notizia di casi del genere — dice — Ma sono a disposizione». Spiega che dei due insegnanti di Ratisbona accusati di abuso, uno fu allontanato nel 1958, prima che lui arrivasse alla direzione del Coro, e l’altro a lui non risulta avesse compiuto azioni scorrette. «No — dice — Non mi occupavo della disciplina dei ragazzi, mi occupavo della musica». [...] «Ha parlato di questo caso con suo fratello?», è la domanda finale. «Non di questo — risponde — È la stampa che vuole sapere queste cose».

  • Di Resist Enza (---.---.---.4) 7 marzo 2010 16:28
    Resist Enza

    Le prime pagine di venerdì 5 di Repubblica, Il Giornale, Avvenire e L’Osservatore Romano.

    Si può mentire in modo attivo o passivo. La menzogna può essere per omissione, tacere un fatto, non riportare l’informazione. Oppure gridando a l’aggressione: la verità come un complotto. Complotto di chi? Appunto. Basta insinuare il dubbio. Poi i vocaboli non mancano: comunisti, giudici, massoni (vechiotto), ebrei (proibito), islamici (troppo inverosimile), negri (in questo caso no).

    Venerdì 5 marzo

    la Repubblica in prima pagina porta due titoli che si specchiano. Il primo firmato da Enrico Franceschini porta il titolo "Le ferite d’ Irlanda / 1 - ’La mia infanzia rubata dalla Chiesa del disonore", racconta di Kathleen.

    "Era una bambina di otto anni, quando la strapparono dalle braccia della madre, giudicata incapace di provvedere ai suoi bisogni, e la rinchiusero in orfanotrofio. «Ho vissuto prigioniera di un incubo fino alla maggiore età», ricorda Kathleen O’ Sullivan, una delle vittime delle violenze e degli abusi sessuali perpetrati per decenni nelle scuole, nei riformatori, nelle parrocchie di tutta l’ Irlanda. «Le suore ci affamavano, mangiavo la carne, una salsiccia, soltantoa Natale,e ricevevo un uovo sodo per Pasqua. Ma questo era il meno. Ci picchiavano per un nonnulla. Ci seviziavano fisicamente e psicologicamente. Facevo la pipìa letto dalla paura tutte le notti, e loro per punizione mi costringevano a sfilare nuda per la camerata con in testa le lenzuola bagnate di urina. Era un sistema sadico, satanico. I giornali hanno scritto che è stato il nostro Olocausto». «Ma se è così , aspettiamo ancora la Norimberga che faccia piena luce e giustizia su quel mostruoso abominio»..." [leggi]

    Al racconto della vittima risponde la riflessione del teologo. "Le ferite d’ Irlanda / 2 Abolire la regola del celibato è l’ unica soluzione" un testo scritto dal teologo svizzero Hans Küng presidente della Fondazione Etica mondiale (Stiftung Weltethos).

    "Abusi sessuali in massa ai danni di bambini e giovani ad opera di preti cattolici, dagli Usa alla Germania, passando per l’ Irlanda: un enorme danno di immagine per la chiesa cattolica, ma anche segno palese della sua profonda crisi. Il primo a prendere pubblicamente posizione a nome della Conferenza episcopale tedesca è stato il suo presidente, l’ arcivescovo Robert Zollitsch (di Friburgo). La sua condanna degli abusi, definiti «orrendi crimini», e la richiesta di perdono sono primi passi nel processo di assunzione di responsabilità per fare i conti col passato, ma altri devono seguire. La presa di posizione di Zollitsch mostra indubbiamente gravi errori di valutazione, che vanno contestati. Prima affermazione: Gli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti non hanno nulla a che fare con il celibato. Obiezione! È indiscutibile che tali abusi si verifichino anche in seno alle famiglie, nelle scuole, nelle associazioni e anche nelle chiese in cui non vige la regola del celibato. Ma come mai si registrano in massa proprio nella chiesa cattolica, guidata da celibatari?..." [leggi]

    Mentre Il Giornale si affanna a tenere il passo con l’attualità e titola "Vaticano in imbarazzo pronto al repulisti" [leggi], un articolo di Andrea Tornielli, vaticanista di casa, che spiega come in Vaticano nessuno ha visto niente, nessuno ha saputo niente del nigeriano corista in San Pietro, procacciatore di giovani per il numero due della Protezione civile, il gentiluomo di Sua Santità Angelo Balducci. Il giornale di Vittorio Feltri si dimostra esperto nella caccia alla palomba : "Il cacciatore che attende il “passo delle palombe” nel suo appostamento, mettendo a confronto la sua abilità con l’intelligenza del colombaccio".

    Abilità del cacciatore:

  • preparare il sito adeguatamente mimetizzato;
  • far funzionare i “volantini” (Un volo troppo lungo dei volantini portano via le palombe; volantini richiamati troppo presto avvicinano ma non fanno fermare le palombe);
  • posizionare ed azionare i richiami sulle “racchette”, i cosidetti “azzichi” in relazione alla direzione dei venti (tutti i volatili si posano contro vento, per cui occorre guidare il “poso” della palomba; mai far “grillare” cioè far frullare il richiamo vivo “in faccia”, sarebbe uno “scaccio” assicurato; interrompere troppo presto l’azionamento degli “azzichi” potrebbe essere causa del mancato “poso”, ecc.);
  • potature delle piante per consentire la visuale degli animali “posati” (piante troppo fitte e/o troppo fosche impedirebbero la vista degli animali posati e/o il volo dei volantini);
  • sparare alla conta, cioè in tempo e senza “doppiare” l’animale ( Attenzione a non sparare al primo conto, a rispettare “la mano” cioè scegliendo l’animale da colpire in relazione alla posizione occupata al momento nell’appostamento per evitare di colpire in più di uno lo stesso animale; massima attenzione in attesa della conta, poiché tutto quanto sopra descritto e puntualmente rispettato può essere reso vano da una mossa sbagliata, da un piccolo fruscio o dall’impazienza di “tirare il grilletto”).
  • [adattato da Club della Palomba - Le cacce tradizionali]

    Il quotidiano della Cei, Avvenire, preferisce ignorare i fatti a dedicarsi ad opere più cultuali: "Ostensione della Sindone: il boom delle prenotazioni". Una informazione che rallegra gli organizzatori dell’evento e placa con un "boom" le loro intime preoccupazioni di un "flop".

    Invece l’organo ufficiale dello Stato della Città del Vaticano trasanda le contingenze di questo basso mondo per portare avanti il disegno della trascendenza con titoli enigmistici: "Cresce piano l’esercito del dragone", "Una tragedia europea", "Le armi della fame", "Ripresa a bassa intensità", "Nostre Informazioni", "Quell’«ignobile macchia» agli albori del Reich". Economia delle parole, ma forse la notizia è in quell’«ignobile macchia».

  • Di Resist Enza (---.---.---.122) 8 marzo 2010 13:03
    Resist Enza

    La lezione dello scandalo tedesco

    di Aldo Maria Valli
    su Europa del 6 marzo 2010

    È difficile dire se il problema, come sostiene con grande sicurezza Hans Küng, sia il celibato. La questione è delicata e controversa.
    Di certo, comunque, il dramma degli abusi commessi da sacerdoti deve indurre la Chiesa a un profondo ripensamento circa la formazione dei preti nei seminari. L’aspetto dell’affettività non può essere trascurato come non pertinente. In quanto uomo, il prete non è un essere anaffettivo. E il problema si pone fin dall’inizio, fin dai seminari minori frequentati da bambini e ragazzi di dieci, dodici anni. Occorre interrogarsi con coraggio e sincerità sulla relazione tra pedofilia e repressione della sessualità e dell’affettività. Occorre chiedersi chi sia il sacerdote: un funzionario di Dio, secondo la definizione di Drewermann, o un uomo completo? Proprio dal teologo e psicanalista tedesco arrivano sollecitazioni che la Chiesa non può più fingere di ignorare. Chi sono i candidati al sacerdozio? Chi approda nei seminari? Che cosa c’è dietro una vocazione? In Funzionari di Dio Drewermann (che il Vaticano ha sospeso dall’insegnamento) ha messo in chiaro che spesso ci sono personalità deboli in cerca di sicurezza, ci sono conflitti sessuali e parentali irrisolti, vere e proprie nevrosi, nodi psicologici assai intricati, di fronte ai quali la Chiesa agisce senza preparazione e spesso senza consapevolezza.
    Ma se fa così, come può continuare a proclamarsi «esperta in umanità»? «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene».
    L’esortazione di san Paolo, ripresa da Giovanni Paolo II, è più attuale che mai. Ma come fare il bene se non si riconosce la realtà per quella che è, se ci si rifugia in un mondo ideale e immaginario? Su questi temi cruciali il confronto fra cristiani di diverse confessioni rischia di ridursi a una battaglia per stabilire chi sia, fra tutti, il prete più stressato: il cattolico, il protestante o l’ortodosso? [...]

    ( http://www.europaquotidiano.it/dett... )

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