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Chi se ne importa dell’autismo del killer di Newtown

Il killer soffriva di una grave forma di autismo“, ”Pare soffrisse di una leggera forma di autismo“, “Lanza era affetto dalla sindrome di Asperger“. Le notizie sui disturbi che affliggevano Adam Lanza, il ventenne che due giorni fa ha aperto il fuoco nella scuola elementare di Newtown facendo una carneficina tra adulti e bambini, si rincorrono di telegiornale in telegiornale, di servizio in servizio.

Ma è davvero rilevante? Sorge spontaneo chiedersi se sarebbe andata diversamente nel caso in cui il ragazzo fosse stato schizofrenico, depresso, ubriaco o anche solo temporaneamente fuori controllo. Adam Lanza viveva in una casa dove erano presenti delle armi, detenute legalmente da una maestra elementare, in un Paese in cui per legge, anzi, per espressa disposizione costituzionale, è possibile comprare una Colt al supermercato. Adam Lanza è solo la coda di una scia di sangue che dura da tantissimo tempo.

1999: Eric Harris (18 anni), e Dylan Klebold (17), due studenti della Columbine High School di Denver aprono il fuoco e uccidono 12 loro compagni ed un insegnante prima di togliersi la vita.

2005: Un sedicenne uccide il guardiano e poi spara su compagni di scuola e insegnanti del liceo Red Lake High School, nella riserva indiana di Red Lake (Minnesota), uccide sei persone e ne ferisce 14 prima di suicidarsi.

2006: Un uomo prende in ostaggio alcuni studenti della scuola di Nickel Mines, un villaggio Amish della contea di Lancaster, fa uscire i ragazzi e lega le ragazze con funi e manette. Uccide 5 giovani alunne e ne ferisce altre 5 prima di suicidarsi.

2007: Un killer apre il fuoco nel grande complesso Virginia Tech e uccide trentadue persone. Nel 2011, nello stesso campus, ancora due morti.

2008: Un ex studente apre il fuoco in un’aula della Northern Illinois University uccidendo cinque persone e ferendone una quindicina.

2012: Nella caffetteria della Chardon High School, Ohio, un ragazzo spara cinque colpi ed uccide tre persone.

2012: Un ex studente spara in una classe della Oykos University, Oakland. Sei morti.

2012: Alla prima di Batman, un uomo mascherato da Jocker entra in un cinema ad Aurora, in Colorado, e apre il fuoco sul pubblico uccidendo 12 persone e ferendone oltre 50.

2012: Un uomo entra nell’ufficio da cui era stato licenziato, a Minneapolis, e apre il fuoco sul suo ex datore di lavoro e diversi colleghi uccidendo tre persone e ferendone quattro prima di suicidarsi.

2012: Un uomo apre il fuoco contro la folla di un centro commerciale di Portland, Oregon, uccidendo due persone e ferendone diverse altre.

Tutti ricordiamo il precedente più eclatante: il massacro della Columbine High School, nel 1999. Anche lì si scatenò un dibattito sulla facilità con cui era possibile reperire armi negli Stati Uniti - il cui esito, come si può ben vedere - è stato pressoché nullo. Ma, anche lì, i media iniziarono un discorso parallelo che si insinuava in quello principale: perché i killer hanno agito?

Nessun autismo e nessuna malattia, l’attenzione sul finire degli anni novanta si concentrò sul fatto che Eric e Dylan – i due ragazzi colpevoli della sparatoria – ascoltassero band industrial tedesche come i Rammstein (poi costretti a scusarsi) ed utilizzassero videogiochi violenti. Successivamente, emersero anche presunte ideologie filonaziste dei due. Basta questo ad armare due ragazzini?

La mente umana è un filo di capello ed esistono personalità più fragili, personalità disturbate, personalità malate. Ma se davanti all’ennesima tragedia come questa vogliamo, davvero, porci la domanda “perché?“, non esistono autismo o ideologia che tengano. La risposta è solo una: perché avevano la possibilità di farlo.

I commenti più votati

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.76) 17 dicembre 2012 15:28

    Assolutamente d’accordo! Vedi se riusciva a fare una strage del genere lanciando sassi... che ipocrisia... pure Obama in lascrime... distoglieranno l’attenzione e poi se ne riparlerà alla prossima, d’altronde l’economia deve andare avanti... che amarezza!

    • Di (---.---.---.96) 17 dicembre 2012 16:39

      Da noi le armi sono proibite ma mi pare che si ammazza lo stesso. Venti o più ogni tanto no, ma tra al giorno per i motivi più svariati si. Per non contare quelli ammazzati dalla criminalità organizzata (mafia,andrangheta etc..) quelli addirittura amazzano sciolgono i bambini dei pentiti nell’acido oppure sparano in pieno centro uccidendo giovani innocenti.
      Ma quanto siete ipocriti e ignoranti (malafede?)

    • Di pint74 (---.---.---.195) 17 dicembre 2012 18:07
      pint74

      Noi,però,non siamo arrivati a questi livelli.Qui si parla di stragi in luoghi pubblici causate da folli,non di atti di terrorismo o di delinquenza ma stragi causate da gente che reputeresti normale ma che impazziscono quasi di colpo.
      Qui non è solo la questione armi ad essere un problema.
      La gente si stà esaurendo pian piano con questo sistema capitalistico.A mio parere,lo stress,i ritmi frenetici,la mancanza di ideali o di una morale,l’individualismo,la mancanza di valori reali ed altri fattori,stanno creando,pian piano ,degli individui che possono dar fuori da un momento all’altro e fare stragi come queste.

    • Di (---.---.---.245) 17 dicembre 2012 22:06

      Mi pare ovvio che la pistola non spari da sola ma sia sempre l’uomo a premere il grilletto.

    • Di (---.---.---.178) 18 dicembre 2012 18:20

      Se fosse stata normale questa gente non avrebbe fatto quello che ha fatto.
      Svegliati! Sono malati a rigor di legge con sembianze di gente normale.

    • Di (---.---.---.118) 20 dicembre 2012 18:17

      Ho capito. Quindi per te se si ammazza un bambino per volta e tutto normale se invece sono a motire venti in una volta siamo a posto, siamo nella norma e viviamo in un paese felice e civile.
      Ma sei sicuro di sentirti bene??
      Mi auguro che tu sia solo un provocatore diversamente sarebbe preoccupante.
      Scusa la domanda, ma dalle tue parti siete in tanti a pensarla così? Perchè se si a quel punto penso che ci sia un virus in circolazione.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.126) 18 dicembre 2012 09:14
    Damiano Mazzotti

    In Canada ci sono forse più armi che negli Stati Uniti ma non ci sono tutte queste stragi.

    Si tratta di questioni culturali: in Canada le usano per andare a caccia e non per andare in giro per il mondo per affermare i propri valori culturali. All’inizio della storia degli Stati Uniti furono trasferiti troppi disadattati sociali e troppi avanti di galera che poterono creare una loro sottocultura influente.

    Gli Stati Uniti fondano la propria politica estera sulle conquiste militari da oltre cento anni.

    Si tratta della legge del più forte, che è pure il principio guida della globalizzazione delle multinazionali che attraverso il loro potere finanziario legato alle grandi banche d’affari vogliono conquistare ogni angolo del pianeta per imporre la loro dittatura finanziaria. 

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