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 Home page > Tribuna Libera > Chi ha rubato il pc "nucleare" dell’Enel?

Chi ha rubato il pc "nucleare" dell’Enel?

La notizia del furto del pc nucleare presso l'area Enel di Tor di Quinto, "contenente documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all'estero" è un fatto a dir poco strano, anomalo.

La stessa Enel afferma che "è davvero singolare che un furto così mirato avvenga proprio a pochi giorni dalla tornata referendaria".
 
Cosa nasconde questo messaggio?
 
Da quello che è dato comprendere, sembra che sia stato rubato il pc affidato ad una dipendente, che lo custodiva in gran sicurezza dentro un cassettino chiuso a chiave...
 
Secondo una prima ricostruzione, il furto potrebbe essere avvenuto tra le 16.40 del primo giugno, e le 8 e 20 del 3 giugno, quando la lavoratrice è tornata al lavoro. 
 
Quindi, una società ricca e grande come l'Enel permette che un pc, contenente dati importanti e segreti sul nucleare, venga lasciato in un semplice cassettino chiuso a chiave.
 
Ovviamente ciò è ridicolo.
 
E' ridicolo credere che quei dati possano essere conservati con così ampia negligenza in un cassettino, è ridicolo credere che questo possa essere l'effettivo grado di sicurezza di tal società.
 
Tale fatto nasconde altro.
 
Quei dati probabilmente verranno pubblicati a breve, per altri motivi che avrebbero lo scopo o di creare alcuni problemi di natura politica all'attuale governo... oppure sono stati sottratti da qualche dissidente per regalare all'opinione pubblica quella trasparenza che ad oggi, da parte sia dell'Enel che del Governo è venuta meno.
 
I siti dove dovrebbero sorgere le centrali nucleari, sono:
 
Trino Vercellese (VC), Caorso (PC), in Lombardia una centrale fra Mantova e Cremona lungo l'asta pluviale del Po, Monfalcone (GO), Chioggia (VE), San Benedetto del Tronto (AP), Scarlino (GR), Montalto di Castro (VT), Borgo Sabotino (LT), Oristano, Termoli (CB), Mola di Bari (BA), Scansano Ionico (MT), Palma di Montechiaro (AG) e un deposito di scorie a Garigliano (fra Caserta e Latina).
 
Queste indicazioni sono state fornite sin dal dicembre del 2009 da parte dei Verdi, i quali avevamo reso noto i siti dove Enel e governo stavano valutando la costruzione delle centrali nucleari in Italia.
 
Non è giunta alcuna smentita ufficiale su ciò, nè da parte del governo, nè da parte dell'Enel.
 
Una cosa è certa, è probabile che il nucleare in Italia non verrà mai realizzato, perché nessuno vuole una centrale nucleare sul proprio territorio, l'interesse di realizzare le centrali e di insistere su tale progettualità, folle, è prevalentemente collegata agli elementi preliminari che anticipano la costruzione delle centrali che non troveranno mai, per fortuna, vita.
 
Parlo di progetti, di consulenze costosissime, che renderanno ricche le solite caste di tal società.
 
Il Ponte sullo Stretto vi ricorda nulla?
 
In ogni caso il nucleare è fallito ed in Italia non deve trovare affermazione. La storia del furto del pc dell'Enel, sempre che quel pc sia veramente esistito, nasconde altro e presto lo capiremo.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.143) 8 giugno 2011 09:24

    Perchè è ridicolo ? Dentro un cassettino chiuso a chiave ,probabilmente dentro una stanza chiusa a chiave e dentro un palazzo chiuso a chiave . Comunque , se era un computer non nella unica disponibilità del Presidente Enel (credo si chiami Colombo) , significa che conteneva certamente dati sensibili ma non "segreti di stato" .

    Chi la preso ? Boh! . Ricordo che un caso simile è successo alla Ferrari , dove un suo dipendente frego’ i piani di Maranello per poi passarli alla Mercedes . Per soldi .
    Aspettiamo di sapere.

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