Chi è l’incostituzionale, la Fornero o la Lega Nord che ora si lamenta?
Il ministro del lavoro Elsa Fornero al centro di una furiosa polemica politica per un’infelice uscita sul Wall Street Journal
Una polemica che nasce dall’intervista rilasciata il 27 giugno dal ministro italiano al quotidiano di New York, durante la quale Fornero ha dichiarato che il diritto al lavoro «va guadagnato».
Ora, non voglio soffermarmi troppo sull’affermazione del ministro. Certo è stata un’uscita estremamente infelice, ma, per quel che ho interpretato io, esprimeva un concetto molto semplice: siamo in tempi di crisi e il lavoro non è qualcosa che piove dal cielo ma, come in qualsiasi altro ambito della vita, si cerca di ottenere con l’impegno e il sacrificio.
La frase del ministro per me rimane semplicemente troppo sintetica e poco pensata, nient’altro. Mi hanno però stupito molto le reazioni della politica, e una in particolare: quella della Lega Nord.
Gianvittore Vaccari, senatore della Lega Nord, trova il candore di affermare arrabbiato: «Il lavoro è un diritto. Il ministro Fornero ha giurato sulla Costituzione o su Topolino?».
Che bella sorpresa! Si parla di Costituzione... Sorvoliamo sulle frasi ben più che infelici che spesso arrivano da quella zona politica, ma consideriamo per un momento solo i testi scritti, quelli ufficiali:
Costituzione Italiana, articolo 5:
«La Repubblica è una e indivisibile».
Statuto della Lega Nord, articolo 1:
«Il Movimento politico denominato “Lega Nord per l’Indipendenza della Padania” ha per finalità il conseguimento dell’indipendenza della Padania attraverso metodi democratici e il suo riconoscimento internazionale quale Repubblica Federale indipendente e sovrana».
Ops, qualcosa non va... Non chiedo la luna, chiedo solo un po’ di coerenza: abbiamo avuto l’incostituzionalità in parlamento per anni. Da parte della Lega un silenzio imbarazzato sarebbe stato più che apprezzato.
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