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Chennai (India): dove il mare incontra la terraferma

 

Chennai non può essere, ovviamente, paragonata alla prosperosa Mumbai, o alla storica Delhi. Le attrazioni turistiche sono poche, ma i locali sono più ospitali che in altre città e il traffico scorre più lento. La quarta città più grande dell'India preferisce la tradizione al boom tecnologico imperante in tutto il subcontinente.

70 km quadrati senza un reale centro, sembra un prolungamento dei villaggi costieri. Il festival più famoso di Madras, l'antico nome della città durante il colonialismo britannico, è l'Arubathimoovar, una parata primaverile colorata e colorita in cui le statue di bronzo dei 63 santi di Shiva attraversano le strade del quartiere di Mylapore. La devozione religiosa è piuttosto forte qui. Per visitarla non vi occorrono più di due giorni. Situata a est della baia del bengala, è divisa in diversi piccoli quartieri. Il principale, George Town, è intriso di vicoli e bazar. Le altre due zone da segnalare sono quelle di Anna Salai, in cui si trovano le due stazioni ferroviarie collegate con le principali città del Tamil nadu.

La seconda è Triplicane, vicino al porto, con hotel di medio bassa categoria, ma con caratteristici ristoranti di cucina locale. Non solo la città è stata rinominata, anche alcune delle strade principali, come la Harris Road diventata Audithanar Road, addirittura riportano un numero civico vecchio e uno nuovo. Ad Egmore potrete visitare il Pantheo complex, un eccellente museo con una collezione notevole dedicata al periodo Chola e Vijayanagar. Con lo stesso biglietto potrete accedere alla Art National Gallery, la quale raccoglie dipinti del 18° secolo del periodo Mughal e Rajasthani.

Un altro luogo di interesse e, per certi aspetti, di culto è la casa di Vivekanandar, in cui il famoso ascetico, di ritorno dall' America, si trasferì per meditare. Nella parte meridioale di Chennai si trova un interessante miscuglio religioso: il tempio di Kapaleeshwarar, in stile dravidiano, quello di Ramakrishna Mutt e la cattedrale neogotica di San Thome. Tra il fiume Adyan e la costa, vi è la Theosophical Society, la quale include, oltre ad edifici religiosi induisti, cattolici, buddisti e islamici, il bayan tree, un albero di 400 anni.

Nel quartiere di George Town si erge il Forte omonimo, costruito dagli inglesi costruito nel 1653 dalla ben nota Compagnia delle Indie. Al suo interno, oggi, è collocata l' amministrazione dei cittadini mussulmani di Madras. Chennai non è da concepire come una città indiana, ma come crocevia di religioni e popoli, punto di partenza verso altri orizzonti, terrestri e non.

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