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 Home page > Attualità > Cronaca > Cesare Battisti: no all’estradizione, liberato in Brasile

Cesare Battisti: no all’estradizione, liberato in Brasile

La Corte Suprema del Brasile ha liberato Cesare Battisti e ha rivendicato la sovranità nazionale del paese

Cesare Battisti resta in Brasile, libero. Il notiziario brasiliano Jornal Nacional e l’Agencia Brasil hanno comunicato la decisione del STF, Supremo Tribunale Brasiliano, presa con 6 voti contro 3 nel pomeriggio dell’8 giugno di respingere il ricorso del governo italiano contro la decisione dell’ex presidente Lula che il 31 dicembre scorso non aveva concesso l’estradizione di Cesare Battisti. E’ prevalsa in seno alla Corte la linea di rispetto della sovranità nazionale brasiliana.

Questa decisione è stata il preludio della successiva, presa in serata, che conferma la non estradizione di Battisti considerando il trattato italo-brasiliano che disciplina la materia. Poco dopo la mezzanotte è avvenuta la liberazione di Cesare Battisti per ordine del presidente della Corte Suprema, Cesar Peluso. L’italiano si trovava da 4 anni in carcere nel reclusorio Papuda di Brasilia. Il suo avvocato, Luis Eduardo Barroso, procederà al più presto a inoltrare in suo favore la richiesta di un visto permanente presso il Ministero della Giustizia affinché possa restare legalmente nel paese e continuare con lasua attività di scrittore. 

”Sempre una parola di rispetto e solidarietà per le vittime degli anni di piombo, nessuno è felice di quello che è successo. E’ importante capire che il Brasile è un paese con una tradizione di umanità e l’idea di punire 32 anni dopo qualcuno che era parte di uno scontro ideologico è un po’ distante dalla sensibilità politica del Brasile” ha dichiarato Barroso. Si tratta di un paese che ha anche concesso l’amnistia ai militanti e ai membri dei governi coinvolti con la dittatura militare e quindi non è una società punitiva.

“E’ giusto che l’Italia comprenda la situazione brasiliana, la situazione della Suprema Corte, e che volti pagina. Sono convinto che in poco tempo questo sarà superato”. Informati sul caso QUI. Una rassegna recente QUI.

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.138) 11 giugno 2011 22:49

    Bisognerebbe chiedersi se analoga decisione il Brasile l’avrebbe presa nei confronti di un paese meno screditato , in termini geopolitici , dell’Italia .

    Quando si ha ha un premier che gira il mondo a raccontare le malefatte e le angherie dei giudici italiani , questo è il meno che si può raccogliere .
    " Chi è causa del suo mal pianga se stesso " .

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