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Cento bambini sfrattati da una scuola per farne uffici comunali

Un anno iniziato nel peggiore dei modi per insegnanti e bambini del plesso “Buccellato” di Castellammare del Golfo. Un plesso storico e, da sempre, storico simbolo delle scuole elementari del golfo. Rischiano di essere sfrattati 137 alunni tra la scuola dell’infanzia e quella primaria. Sono queste almeno le intenzioni del sindaco Marzio Bresciani che ha deciso con pugno fermo di cambiare la destinazione d’uso dell’edificio appena ristrutturato “per assicurare una sede definitiva all’ufficio tecnico comunale”.

Così adesso i genitori dei 137 bambini e gli insegnanti del plesso sono sul piede di guerra: “Faremo di tutto per riavere la nostra scuola – affermano a gran voce sulle righe del quotidiano La Sicilia - non escludiamo l’occupazione”. Loro vogliono difendere quell’edificio che appartiene al mondo dell’istruzione e non della politica e non intendono lasciare quell’istituto che, dopo anni di tribolazioni per continui lavori di manodopera e battaglie sostenute sempre da quei genitori, erano riusciti a renderlo utilizzabile. Anzi di più: l’edificio, dotato di aria condizionata e pompe di calore, aule nuove e accoglienti e molto altro, si può definire una delle strutture di ricezione scolastica tra le più rinomate del territorio castellammarese. Nel 2005 però l’edificio ha dovuto subire ulteriori lavori di ristrutturazione, dovuti alla caduta di calcinacci dal soffitto di un’aula. Un ennesimo impegno che ha visto nuovamente scendere in campo i genitori affinché tutto avvenisse al più presto e senza cambiamenti nella destinazione d’uso, visto che l’ingente spesa per la ristrutturazione (quantificata in 413 mila euro) era aggravata anche dal fatto che i bambini dovevano essere accolti da altre strutture scolastiche, con notevoli difficoltà di spostamento e adattamento, difficoltà che riguardavano lo stesso Comune, che ha dovuto sborsare 12.000 euro di affitto a quelle scuole che hanno accolto i bambini del Plesso Buccellato.


La gestione commissariale del Comune aveva però fatto ben sperare e prima dell’insediamento dell’amministrazione Bresciani aveva quantificato in 63.000 euro l’impegno di spesa per la messa in sicurezza della scuola. Adesso però, con la decisione del Sindaco di cambiare la destinazione d’uso, quanto raccontato potrebbe essere reso vano. Così, mentre giace dormiente il progetto stanziato e finanziato dai commissari per costruire l’ufficio tecnico nell’ex Mattatoio comunale a Piazza Petrolo, il Sindaco propende per la decisione perentoria di usare l’istituto nuovo di zecca, una decisione che non ferma però quei genitori che tanto hanno lottato per difendere la storica sede del Plesso Buccellato, e che hanno deciso di non demordere, ricorrendo, qualora servisse, anche alle vie legali e agli strumenti della reazione. Il loro comitato ha infatti deciso, dopo assemblee, proteste al comune e attraverso i media, di farsi sentire anche in consiglio comunale.

Durante il prossimo consiglio che avrà luogo giorno 8 di settembre un agguerrito team di genitori si mobiliterà in un sit in e andrà a spiegare le proprie ragioni anche alla schiera di consiglieri che dovranno deliberare e dire la propria anche sulla perentoria decisione del sindaco di cambiare la destinazione d’uso all’edificio e sfrattare, così, quei bambini che attendevano finalmente di entrare nella propria scuola ristrutturata. “Una società che non da il giusto peso all’infanzia – si legge in una dura nota pubblicata sul quotidiano La Sicilia – è una società senza futuro. L’amministrazione di destra preferisce risolvere i propri problemi occupando gli spazi della scuola. E’ semplicemente assurdo”. Si è costituito anche un comitato di quartiere per sottolineare “l’importanza sociale di una scuola che rende un servizio insostituibile in un’area storica della città”.

Il Sindaco Bresciani, per contro, ha replicato al guazzabuglio che si è venuto a creare con queste parole: “Dobbiamo risolvere definitivamente il problema dell’ufficio tecnico ospitato in locali fatiscenti. Tuttavia, d’accordo con i genitori, vorremmo trovare una soluzione di compromesso”. La sua soluzione sarebbe quella di trovare altre sedi per accogliere i bambini della scuola dell’infanzia e primaria, per esempio quelli del centro disabili di via Marconi, al di fuori del centro storico. In ogni caso loro, i bambini, devono sloggiare, perché la scuola deve diventare ufficio tecnico. E su questo il Sindaco non vuole retrocedere un passo.

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