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Castellammare di Stabia: "La prima volta del Pdl"

Gli elettori stabiesi hanno deciso di chiudere la pagina politica che ha visto dominare negli ultimi quindici anni il centro-sinistra e affidano l’amministrazione cittadina all’ex senatore di An Luigi Bobbio.

Castellammare di Stabia: "La prima volta del Pdl"

Quella di Bobbio è stata una vittoria schiacciante con circa il 53% delle preferenze (21407 voti) contro il 32% del sindaco uscente Salvatore Vozza (12973 voti). Una vittoria costruita grazie all’exploit delle 12 liste che sostenevano il neosindaco, ma anche grazie alla capacità del centrodestra di mobilitare la cittadinanza, soprattutto i giovani. 
 
La vittoria è stata costruita soprattutto nelle periferie da troppo tempo trascurate dall’amministrazione Vozza, stanche delle troppe promesse non mantenute da tutti i primi cittadini stabiesi a cominciare dalla giunta Polito, per poi passare all’amministrazione di Ersilia Salvato, e per finire con l’amministrazione uscente artefice del crollo dell’ultimo feudo rosso della provincia di Napoli.
 
Di certo il crollo del centrosinistra stabiese è diretta espressione dell’andamento della politica fallimentare regionale di Antonio Bassolino, del trasversalismo e del trasformismo politico di cui non sarà di certo immune neanche alla nuova gestione politica cittadina di Bobbio.
 
Ma Castellammare rappresenta un caso emblematico della disfatta del centrosinistra, incapace di tagliare la rete clientelare che per troppi anni ha incrostato la vita non solo politica ma anche sociale della "città delle acque". 
 
"Contavo di vincere al primo turno ed evitare il ballottaggio, così non sarò costretto a fare combine o pastette" - Queste le prime parole del neosindaco dopo la straripante vittoria elettorale.
 
E le "pastette" Bobbio evita di farle con gli altri tre candidati a sindaco coinvolti nell’inchiesta condotta e portata a termine dal comando della Guardia di Finanza di Massa Lubrense che li vede imputati di reati quali falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello Stato, la cosiddetta "gettonopoli".
 
Stiamo parlando di Antonio Iovino, Antonio Sicignano e Rosa Cuomo, che si sono candidati a sindaco con delle liste civiche. Di questi sarà presente nel nuovo consiglio comunale solo Antonio Sicignano il quale con le civiche Cdl Stabia e Stabia Cambia supera lo sbarramento del 3% e si assicura la poltrona a Palazzo Farnese (sede del comune stabiese ndr).
 
Luigi Bobbio, che nel pomeriggio di martedì si è recato in corteo a Palazzo Farnese per prendere simbolicamente l’investitura popolare, annuncia una politica nuova per la città, un’occasione che non deve essere sprecata a motivo della sinergia politica venutasi a creare con la vittoria di Stefano Caldoro alla Regione e la presenza di Luigi Cesaro alla presidenza della provincia partenopea.
 
Bobbio fa leva sul suo rapporto non solo di partito ma anche personale con Caldoro e Cesaro, e soprattutto sul suo ruolo di Capo di Gabinetto del ministro della Gioventù Giorgia Meloni, che gli dà la possibilità di interagire col cuore del potere romano, arrivando fino alla Presidenza del Consiglio.
 
Mentre il sindaco uscente Salvatore Vozza rimaneva passivo e incapace di risolvere i problemi legati alle alleanze politiche interne alla coalizione che lo aveva sostenuto nel 2005, in seguito all’uscita dalla giunta dell’Udeur di Mastella, diretta conseguenza della caduta del governo Prodi dovuta alle inchieste dell’allora pm Luigi De Magistris, il Pdl ha dimostrato di essere in grado di mobilitare la cittadinanza, soprattutto i giovani disoccupati candidati nelle 12 liste che hanno portato Bobbio alla vittoria.
 
Grazie al premio di maggioranza Bobbio si assicura una larga governabilità con 18 consiglieri di maggioranza. Purtroppo tra essi figurano anche nomi quali Anna Scevola e Lorenzo Esposito, coinvolti in "gettonopoli", e purtroppo il trasformismo politico cittadino ha portato con Bobbio anche personaggi che fino ad inizio anno sostenevano Vozza, ma che all’ultimo momento hanno abbandonato il carro del perdente per aggrapparsi alle ruote del carro del vincitore, senza essere schiacciati.
 
Il centrosinistra porta nel consiglio comunale solo nove membri (quattro del Pd, tre di Sinistra ecologia e libertà e due di Italia dei Valori) che diventano dieci se ad essi si aggiunge Nicola Corrado il quale ha ottenuto un buon risultato con il 6,8% dei consensi, ma che è anche frutto della litigiosità politica interna dell’amministrazione Vozza.
 
I problemi per Castellammare non sono risolti naturalmente il giorno dopo il voto, adesso staremo a vedere quali saranno le iniziative della nuova gestione politica cittadina in termini di crisi economica e occupazionale, aspetteremo la diffusione da parte del ministero dell’Interno della relazione che la commissione di accesso inviata dal Prefetto di Napoli Pansa il quattro novembre, e che ha chiuso il suo iter il quattro febbraio, in seguito alle risultanze delle indagini sull’omicidio del consigliere comunale Gino Tommasino, assassinato agli inizi di febbraio del 2009.
 
Vedremo se Luigi Bobbio sarà in grado di gestire i rappresentanti delle dodici liste che lo hanno eletto, e se sarà in condizione di dire di no ai tanti che all’ultimo momento hanno deciso di abbandonare il centrosinistra per sostenerlo.

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