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Caso Parmalat: i francesi non si fermano

Mentre il governo prepara alla Camera il provvedimento anti-scalata (decreto legge 26/2011), il 1 aprile è stato convocato il cda Parmalat per valutare la possibilità di rinviare di un paio di mesi l'assemblea già fissata dal 12 al 14 aprile, che è peraltro l'unico effetto concreto previsto per ora dalle mosse della maggioranza nel tentativo disperato di frenare la rapida avanzata dei francesi di Lactalis nella più grande azienda produttrice di latte del paese.

Si auspica la "manifestazione d'interesse" da parte della presunta cordata tricolore, a cui starebbe lavorando Intesa Sanpaolo, mentre è da segnalare un incontro a Palazzo Chigi tra l'ad di Parmalat Enrico Bondi ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta.
 
Nel frattempo Lactalis non molla la presa e ha annunciato che in assemblea voterà con tutto il suo pacchetto azionario al 29% (il 13,97% già in possesso ed il restante 15% rilevabile dai contratti diequity swap stipulati con Sogen e Credit Agricole) , mentre i legali del gruppo stanno studiando le contromosse per arginare le nuove norme Antitrust previste dal governo (esame preventivo sulle acquisizioni in aziende considerate di interesse strategico nazionale) con la possibilità di chiedere alla Commissione Ue una deroga alla notifica per partecipare attivamente all'assemblea.
 
Nella partita in gioco è entrata anche la Procura di Milano, che insieme al Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza ha avviato un'inchiesta per aggiotaggio che riguarda i contratti di equity swap e il rastrellamento di azioni dai fondi Zenit, Skagen e Mackenzie.
 
Lactalis non ha nessuna intenzione di lanciare un'Opa (Offerta pubblica d'acquisto) su Parmalat, poichè giudica sufficiente il 29% già acquisito per portare avanti il suo progetto industriale.
 
All'orizzonte si attende la famosa alternativa made in Italy: Ferrero, coadiuvato da Mediobanca e Intesa, sembra mostrare interesse ma ha ribadito le sue condizioni, ovvero che si tratti di un progetto industriale, di lungo periodo e (appunto) italiano, ma ha escluso anche in questo caso l'ipotesi di un'Opa.
 
In sostanza Ferrero si augura che sia Lactalis a rendersi disponibile a cederle le proprie quote.
 
Una previsione che non sembra proprio rientrare negli obiettivi dei francesi.

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