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Campagna nazionale contro gli abusi nelle case di riposo

Lo scorso anno ho condotto un'inchiesta sulla condizione delle RSA italiane sia dal punto di vista amministrativo e organizzativo sia per ciò che riguarda il trattamento dei degenti da parte degli operatori che lavorano in queste strutture

Come evidenziato anche dalla Commissione Parlamentare istituita dall’Onorevole Ignazio Marino che per 5 anni ha indagato anche sulla condizione delle RSA, la situazione è a dir poco sconcertante. Ovviamente, le criticità non riguardano tutte le Residenze Sanitarie Assistenziali, ma molte di esse.

A questo link trovate la mia inchiesta pubblicata lo scorso anno che rendiconta anche sui risultati dell’inchiesta parlamentare presieduta dall’Onorevole Ignazio Marino: 

Queste realtà, nella maggior parte dei casi, presentano criticità a tutto tondo che spaziano dalla costante negazione a seguire le normative vigenti, sia in ambito sanitario che amministrativo che relativamente alle misure minime di sicurezza, sia per ciò che riguarda strettamente il comportamento degli operatori all’interno delle strutture.

Ciò che emerge è davvero molto grave.

La Legge che regolamenta anche le RSA è la Legge quadro 328/2000 fornisce tutte le indicazioni per “promuovere interventi sociali, assistenziali e socio-sanitari che garantiscano un aiuto concreto alle persone e alle famiglie in difficoltà, assicurando la qualità di vita, la prevenzione, la riduzione e l’eliminazione delle disabilità, del disagio personale e famigliare” anche quando un congiunto è costretto ad essere ricoverato presso una RSA (Casa di riposo).

Anziani – spesso semi abbandonati anche dai familiari – costantemente maltrattati, provati nella dignità, spesso trattati con psicofarmaci in quantità elevate al solo scopo di renderli in stato quasi vegetativo per arrivare in alcuni casi, alla morte provocata – anche – dall’uso indiscriminato di queste sostanze.

Condizioni igieniche in molti casi precarie. Alimentazione fornita ai ricoverati spesso mal cucinata, di scarsa qualità e non sufficiente.

In molte strutture, non viene rispettato il numero dei letti per camera, così si finisce per stare in 4 letti all’interno di camere che basterebbero appena per due persone.

C’è poi il lato amministrativo, tanto caro a molte strutture che – quando se ne è presentata la possibilità – hanno deciso di passare da unità sanitarie private a convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, sfruttando così denaro pubblico.

Amministrativamente poi, sono poche le famiglie che conoscono i propri diritti al momento di pagare le “rette” mensili sempre più care: ad esempio, attraverso la Sentenza della Corte di Cassazione n. 4558 del 12/12/2011, depositata in data 22/3/2012, si sa oggi che i malati di Alzheimer non devono pagare alcuna retta: nemmeno l’eventuale piccola quota parte calcolata sulla base della pensione. In casi del genere il Comune si deve accollare tutta la retta.

Ma c’è di più: con questa sentenza, si è esteso anche ai portatori di handicap, agli invalidi al 100% non autosufficienti e agli ultrasessantacinquenni con pensioni minime, la facolta di NON pagare la retta.

A questo link seguente alcune informazioni.

Così come in pochi sanno, che per calcolare la quota parte della retta si deve prendere in considerazione il reddito dell’anziano degente e NON di tutta la famiglia - come fanno in molte RSA- così come si legge all’articolo 25 della legge 328/2000: a questo link, maggiori informazioni.

Eppure, nonostante ciò, circa 700.000 famiglie coinvolte in questa problematica pagano rette da capogiro contro qualsiasi riferimento normativo.

Che dire poi del personale interno? Spesso sono persone senza alcuna qualifica professionale in ambito infermieristico che vengono impiegate per compiti sanitari specialistici (Ricordate che anche un’iniezione deve essere fatta da un Infermiere certificato)

Per non parlare dell’assoluta negazione di qualsiasi forma di sostegno al recupero di anziani che, se fossero aiutati a vivere meglio, passerebbero il resto dei loro anni in una condizione mentale migliore, invece…

Invece, molte RSA sembrano piuttosto dei Lager, dei luoghi di penitenza, veri e propri penitenziari dove scontare non si sa quale pena e per quale colpa: vergogna!

È la sola parola pronunciabile nei confronti di chiunque sfrutti gli anziani solo per denaro e li maltratti quotidianamente

Con questa Campagna di sensibilizzazione, vorrei – con tutta la Redazione della nostra testata – oltre ad informare le famiglie italiane, sostenere una battaglia contro gli abusi quotidianamente perpetrati all’interno di molte RSA italiane.

Chi sbaglia, specialmente quando si tratta di persone fragili, deve pagare in ogni senso sia uscendo dal settore, sia in ambito giuridico, con pene severe per chi – prove alla mano – venga sorpreso a non ottemperare le normative e a consentire all’interno delle Case di Riposo, comportamenti violenti e lesivi della dignità umana.

Per questo motivo, vi chiediamo di segnalarci ogni caso di abuso – anche amministrativo – di cui siete a conoscenza contattandoci alla mail: [email protected].

Tratteremo caso per caso con molta attenzione e daremo i primi consigli utili a coloro che si trovino in una situazione di abuso.

Inoltre, i risultati delle storie che ci farete pervenire saranno pubblicate in un volume che verrà diffuso sul Web.

Tutti diventiamo anziani: aderire a questa Campagna di sensibilizzazione significa cambiare visione delle cose anche per il futuro di chi oggi non pensa al domani…

Aderite anche firmando la petizione creata: firmatela e fatela firmare. Questa nazione cambia se cambiano i sistemi.
 
PETIZIONE (cliccare sul link, firmare e per confermare la propria firma, controllare la propria posta elettronica e cliccare sul link che arriva da firmiamo.it).
Questo articolo è stato pubblicato qui

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