Camionisiti: è sempre colpa nostra
Quando leggo la lettera del Presidente di Conftrasporto (pubblicata su Il Giornale lo scorso 4 luglio) dal titolo "Non sempre gli incidenti avvengono solo per colpa degli autisti dei camion" (intendendo, in breve, chiamare a correità i committenti) chissà perché mi viene in mente la vecchia polemica che se una donna viene violentata la colpa è anche del fatto che, magari, indossa blue jeans sexy!
Il tentativo di scusarsi (vecchio quanto l’uomo, visto che anche Adamo si giustificò dicendo "è stata Eva a farmi mangiare la mela") per i propri errori accusando altri (una volta è colpa del serpente tentatore, un’altra è colpa dei blue jeans sexy, ultimamente è sempre colpa degli arbitri) la dice lunga sul senso di responsabilità odierno.
Che ognuno si assuma le proprie responsabilità e smettiamola, una buona volta, di giocare a scaricabarile!
Al giorno d’oggi è sempre più difficile lavorare: dai nostri governanti arrivano nuove regole "burocratiche" un giorno sì e l’altro pure (tanto varrebbe chiudere il Ministero della Semplificazione ...vista la completa inutilità!), il mercato (con le sue leggi "autonome") ci schiaccia tra la forza finanziaria delle multinazionali e la scelta dei clienti di affidarsi a fornitori "esteri" (alla faccia del made in Italy).
Se adesso ci si mettono anche i camionisti a chiamarci in "correità" quando fanno degli incidenti, non so proprio cosa di peggio potrà riservarci il futuro.
Ma lo slogan del nostro capo del governo non era... lasciateci lavorare!?
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