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Caccia: la vergogna della Regione Piemonte

I fatti: il Piemonte era in attesa da molti anni della possibilità di effettuare un referendum sulla caccia, richiesto da moltissimi cittadini (60.000 circa). Il referendum non si era mai effettuato per l'ostruzionismo della Regione, sia quando era governata dalla destra che dal centro sinistra. Da poco il TAR ha imposto alla Regione di fare il referendum.

Ebbene l'"assessore alla caccia" (lo nomino io così, tanto è contento) Sacchetto e il governatore Cota (quello che sta lì in virtù dell'appoggio di una lista presentata grazie a firme false e infatti un consigliere regionale, Giovine, è stato indagato... ma è consigliere lo stesso, come Cota ci governa lo stesso), i due eroi leghisti santi patroni dei cacciatori Sacchetto e Cota con il codazzo di tutti i loro accoliti e l'esitazione veramente abominevole del PD, anche se il PD non ha partecipato all'atto finale, con un colpo di mano, hanno fatto un emendamento alla Finanziaria che abroga l'attuale legge regionale sulla caccia e quindi hanno reso inutile il referendum abrogativo. Così hanno defraudato il popolo piemontese del suo diritto democratico a esprimersi sulla caccia. In futuro quali altre regole democratiche verranno aggirate? In Piemonte tornerà la legge nazionale, molto più permissiva e miope rispetto al tema della biodiversità e della tutela dell'ambiente.

La scusa è economica. I consiglieri regionali si vantano di averci fatto risparmiare i costi del referendum... ma chissà perché nessuno ha accolto la proposta di accorpare il referendum con le amministrative.

Insomma ci hanno venduto per 30 denari come Giuda, solo che Giuda si è impiccato, questi qui non pensano affatto di impiccare la loro “politica” e andarsene. No, restano lì.

Non riesco a vedere in questo atto nulla di positivo, nemmeno di lontanamente scusabile. Forse perché hanno giocato e giocano sula pelle di animali, innocenti animali, e questo lo sopporto sempre di meno. Il dolore degli innocenti mi fa stare male. Sempre di più. La prepotenza degli arroganti invece mi indigna sempre di più.

Sono stanca e arrabbiata, più arrabbiata che stanca e dunque ancora ne scrivo perché si sappia, perché si capisca la miopia crudele di queste persone, che governano la mia Regione, ma non mi rappresentano. Non rappresentano in Piemonte quasi nessuno, solo lo 0,6% della popolazione giacché tanti sono i cacciatori nella mia Regione. Non vedo l'ora che se ne vadano, ma certo pensare alla tiepidezza di altre parti politiche non aiuta.

Ci hanno venduto per 30 denari, hanno venduto animali innocenti e indifesi, ignari di queste aberrazioni. Hanno venduto noi cittadini, la nostra possibilità di esprimerci democraticamente. Hanno venduto, anzi svenduto ancora di più la loro credibilità. Se passeranno alla storia sarà in una noticina a piè di pagina, saranno tra gli sconfitti: quelli che hanno attentato alla democrazia e hanno perso. Che hanno attentato all'ambiente e al futuro, anche dei loro figli, e hanno perduto. La storia e il tempo faranno giustizia (e i loro elettori? chissà). E magari farà giustizia anche il TAR giacché il comitato per il referendum farà ricorso!

Che si sappia, tutto questo si sappia: è importante!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.55) 7 maggio 2012 15:32

    Non dimentichiamo che nella finanziaria della regione piemonte c’è anche l’abrogazione di una norma sulle aree protette che permette ai cacciatori di transitare all’interno dei parchi con le armi seppur in custodia e in netto contrasto con le norme nazionali che considerano questo un reato.

  • Di (---.---.---.175) 8 maggio 2012 11:08

    Al di là dell’innocenza dei poveri animali cosa per me importante (io vivo in campagna e vedo ciò che succede nella stagione venatoria) per altri forse in secondo piano, resta il fatto molto grave dell’attentato alla democrazia: aver impedito ai cittadini di esprimersi.


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