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CSI: “Crime Scene Investigation”, e in Italia?

Cercasi disperatamente alter ego di Leroy Jethro Gibbs e Horatio Caine, naturalmente con squadra al seguito.

Si sa che la finzione è altra cosa rispetto alla realtà. Lì in Tv anche per i casi più assurdi si trova sempre il bandolo della matassa e i protagonisti spiccano per le loro intuizioni e la loro bravura nel trovare le prove.

Quella è “fantascienza”, la realtà è scienza. Anche se di esattezza e accuratezza si sono perse un po’ le tracce.

Intercettazioni ambientali, cani molecolari, Dna ritrovati come d’incanto ad anni di distanza, vittime cercate dovunque e ritrovate vicino casa, testimoni scartati e poi ripresi, traduzioni sbagliate, sopralluoghi eterni…

La mia non vuole essere una critica, ma solamente esprimo un dubbio. Un legittimo dubbio.

Mi chiedo come mai a volte il buon senso e la ragione non guidi chi di competenza.

Si può “notare” una porta nascosta dopo innumerevoli visite a casa Misseri?

Si può trovare all’improvviso - dopo più di un anno - il Dna di Restivo sul maglione di Elisa Claps?

Si può condannare con assoluta certezza - dopo 20 anni dal presunto omicidio - un uomo senza prove sicure?

E’ un lavoro duro. A volte gli omicidi avvengono senza una ragione apparente. Sono follie di un momento e spesso non ci sono né regole né schemi prestabiliti.

Ma forse qualcosa in più si potrebbe fare. Voi che dite?

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