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"Crociata" contro il sesso sfrenato

Contro la sfrenatezza del sesso da parte di una Chiesa sempre impegnata nella difesa di nuove generazioni e dalla parte della famiglia non dimenticando, talvolta, di puntare l’indice anche contro figure importanti della politica Italiana.

Il monito del presule arriva dall’omelia pronunciata, per la commemorazione di Santa Maia Goretti, a le Ferriere di Latina, lunedì 6 luglio “Qui è in gioco il bene dell’uomo, dobbiamo interrogarci tutti nel danno causato e sulle conseguenze prodotte dall’aver tolto l’innocenza a itinere nuove generazioni”.

LATINA - Incalza senza mezzi termini la Chiesa cattolica sulla questione di degrado morale e sfrenatezza di comportamenti sessuali. Una vera e propria crociata quale azione pubblica promossa a scopo religioso e morale, lanciata nei giorni scorsi, dal presidente della Cei (Conferenza episcopale italiana), cardinal Angelo Bagnasco che fa da staffetta con il suo vice, il segretario generale della Cei, guarda caso, di nome Mariano e di cognome Crociata, vescovo di Noto ed insegnante di Cristologia all’istituto di scienze religiose di Mazzaro Del Vallo. Una crociata nella crocita, contro la sfrenatezza del sesso da parte di una Chiesa sempre impegnata nella difesa di nuove generazioni e dalla parte della famiglia non dimenticando, talvolta, di puntare l’indice anche contro figure importanti della politica Italiana.

Ma andiamo con ordine. Il monito del presule arriva dall’omelia pronunciata, per la commemorazione di Santa Maia Goretti, a le Ferriere di Latina, lunedì 6 luglio: “Assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che si dice pudore, sobrietà, autocontrollo”, ha detto Crociata. Un monito lanciato con moderazione ma che porta alla riflessione su chiare lettere sulla opposizione alle virtù della Santa Goretti (giovane contadina che maturò il tentativo di stupro e, a seguire, l’omicidio) - e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresistibile che invera la parola lussuria, con cui fin dall’antichità – ha detto ancora il segretario della Cei - si è voluto stigmatizzare esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sforzo narcisista”. Poi ha aggiunto: “Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Qui è in gioco il bene dell’uomo, dobbiamo interrogarci tutti nel danno causato e sulle conseguenze prodotte dall’aver tolto l’innocenza a itinere nuove generazioni”. 

Un segnale di grande significato morale e religioso, questo di monsignor Crociata, che porta, però, alla mente di chi scrive un episodio riportato dalla stampa, il giorno in cui Bagnasco punta l’indice contro il sesso sfrenato. E si tratta di un giovane avvocato romano che fa pedinare la fidanzata da un investigatore privato il quale scopre che la futura sposa lo tradisce con uno spogliarellista cubano, conosciuto durante la festa di addio al nubilato. Il risultato? Nozze disdette e richiesta di danni morali e materiali. La storia ha come protagonista Alessio - riporta il quotidiano più importante del Mezzogiorno - 29 anni e la sua fidanzata di 27 anni. Le nozze sono fissate l’11 luglio. I due decidono di festeggiare l’addio al nubilato e al celibato. Lui, insospettitosi, incarica un’agenzia investigativa di seguire la promessa sposa. Il giorno dopo il responso è conciso: "tradimento consumato, nozze annullate”. La donna ora risarcirà i danni morali al suo partner?

Insomma questo per dire che il nuovo monito della Cei è quello di frenare gli istinti sessuali e non disprezzare pudore, sobrietà e autocontrollo.

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