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Carlo Giuliani: Placanica sparò per legittima difesa (lo dice Strasbourgo)

La vicenda è nota a tutti, ma vediamo di ricostruire l’inizio della stessa: la morte di Carlo Giuliani si è verificata negli scontri che si sono generati il 20 Luglio 2001 durante il G8 di Genova. Nell’ormai tristemente famosa Piazza Alimonda, una Land Rover Defender con tre carabinieri a bordo (l’autista Filippo Cavataio, Mario Placanica e Dario Raffone) facendo manovra viene apparentemente bloccata da un cassonetto dei rifiuti.Il veicolo si trova fermo e viene assaltato da alcuni manifestanti, tra cui Carlo Giuliani.

Le immagini che poi hanno fatto il giro del mondo mostrano Giuliani sollevare un estintore che si trovava a terra e avvicinarsi alla Land Rover in modo minaccioso.all’interno del veicolo il carabiniere Mario Placanica, secondo quanto da lui stesso affermato, estrae dalla fondina la pistola ed esplode 2 colpi. Uno di questi colpisce Giuliani alla zigomo sinistro provocandone la morte immediata. Il fuoristrada nel tentativo di fuggire il più rapidamente possibile dal luogo del misfatto passa 2 volte sul corpo del ragazzo a terra. Il processo che in seguito viene istruito nei confronti di Mario Placanica viene archiviato il 5 maggio 2003 e proscioglie il carabiniere dall’accusa di omicidio in quanto lo stesso, secondo il GIP Elena Dalosio, avrebbe fatto un uso legittimo delle armi in dotazione. Ieri i giudici dell’Alta Corte Europea di Strasburgo hanno sostanzialmente accettato la versione delle autorità italiane, sancendo di fatto che il carabiniere non avrebbe fatto un uso spropositato della forza, ma in linea di massima avrebbe agito perché minacciato da un serio pericolo.



I giudici hanno comunque dato ragione anche alla famiglia Giuliani
, perché l’Italia avrebbe dovuto svolgere indagini più approfondite sulla vicenda, per verificare se la morte fosse imputabile a una cattiva gestione dell’ordine pubblico. Per questo la corte ha deliberato che lo stato dovrà risarcire la famiglia Giuliani con la somma di 40000 Euro. Il padre del ragazzo Giuliano Giuliani ha così commentato la decisione: "La sentenza della Corte europea dei diritti umani la possiamo considerare positiva, soprattutto nella parte in cui sostiene che l’inchiesta in Italia avrebbe dovuto valutare aspetti dell’organizzazione e della gestione dell’ordine pubblico e che non è stata adeguata nella misura in cui non ha ricercato quali siano state le persone responsabili di questa situazione, e non è cosa da poco. Noi, comunque, faremo ricorso e impugneremo la sentenza nella parte in cui non vengono messe in luce le violenze che le forze dell’ordine hanno fatto sul corpo di Carlo subito dopo la sua morte, per cercare di fare credere che il colpo fosse stato deviato".

Le immagini degli scontri di quei giorni sono ascrivibili ormai alla storia del nostro paese, da un lato la violenza dei manifestanti, dall’altra l’impreparazione delle forze dell’ordine che sicuramente ha contribuito a acuire gli scontri di quei giorni. Per quello che riguarda la vicenda Giuliani, credo che l’assoluzione del carabiniere sia sostanzialmente giusta, perché penso che non abbia fatto altro che difendersi da una violenta aggressione ai suoi danni. Certo mi rendo conto che molti potranno dissentire, dicendo che comunque la reazione è spropositata, che avrebbe prima dovuto sparare colpi di avvertimento in aria, ma nella fattispecie, sotto la minaccia di molti manifestanti e in particolare del Giuliani, io non mi sento di colpevolizzarlo.

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