C’è un Fini anche in casa leghista?
Litania di panzanate, degne di Spinoza.it, profferite da Umberto Bossi in canotta vacanziera d’ordinanza e probabilmente sotto l’effetto di sostanze strane. Così si è espresso: "Per uscire dai pasticci, per avere stabilità nel Paese occorre avere forze politiche che hanno anche una grande forza in Parlamento".
E difatti questa maggioranza, mai così forte numericamente in Parlamento, ha dimostrato e sta dimostrando come riesce a far uscire l’Italia dai "pasticci" della disoccupazione, del declino economico, sociale e morale, della ripresa che non decolla ("Ne usciremo meglio degli altri", Tremonti dixit), del pessimismo delle famiglie, delle imprese, dei giovani. Probabilmente Bossi si riferiva alla stabilità di una classe politica distante dalla realtà di tutti i giorni, intoccabile nei suoi interessi di casta ed impunibile per la corruzione esondata fuori dei limiti della decenza. O forse pensava ai suoi sostenitori padani, stabili nell’evasione fiscale e nello sfruttamento della manodopera clandestina.
Altra perla del Bossi pensiero (?) è: il PD e Fini "hanno una paura boia del voto e quindi fanno di tutto per mettersi di traverso sulla linea del voto". Ma è proprio vero che sia l’opposizione ad aver paura delle urne, e non sia invece un monito rivolto ai propri (ex) sostenitori?
Durante un recente incontro con delle persone - di cui conoscevo l’indiscussa fede leghista - sono rimasto sorpreso dalle "nuove" dichiarazioni contro "il covo di corrotti che sono tutti nel PdL" più che ai tempi di tangentopoli, a tutti i problemi economici "che questo governo non risolve", alla rabbia che sta montando tra la gente "per le promesse fatte e non mantenute", e via di questo passo.
Vuoi vedere che anche nel "territorio" leghista sta dilagando la convinzione che anche Bossi & c. abbiano fatto e stiano facendo i loro sporchi interessi, invece che quelli annunciati (ma mai realizzati) ad ogni pie’ sospinto alla gente del nord? Vuoi vedere che la gente sta comprendendo che il federalismo serve solo a sistemare amici e parenti, come ha fatto papà Umberto con il Trota?
Se questa sensazione fosse vera, gli appelli di Bossi al voto sarebbero solo una chiamate alle armi per i suoi caporali. Come d’altra parte sta facendo Berlusconi con vertici e riunioni più o meno segrete e gli ordini alla campagna acquisti, tutti segni di debolezza di una squadra che comincia a dubitare del proprio allenatore.
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