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Bologna, una via a Bettino Craxi: un esempio di amnesia storica

Il sindaco di Molinella (Bologna), Dario Mantovani, ha annunciato che una delle vie della nuova zona artigianale sarà intitolata a Bettino Craxi, l'ex Presidente del Consiglio socialista morto in esilio in Tunisia circa 20 anni fa.

Con questo provvedimento, l'Italia dimostra una volta ancora di avere vie e piazze dedicate a personaggi eroici ed esemplari da una parte e a individui ricordati più per le loro malefatte (coperte "istituzionalmente") e per una esistenza quanto meno discutibile dall'altra.
Una perfetta "convivenza" tra le personalità migliori e peggiori del nostro paese.
 
Quindi, passeggiando per le nostre città si può capitare su "Piazza Falcone e Borsellino" e poi poco dopo giungere in "Viale Luigi Cadorna" oppure passare per "Via Luigi Farini" per poi arrivare a "Largo Andrea Costa".
La memoria storica nel nostro paese è talmente carente da non permettere ai più di distinguere tra personaggi esemplari (che hanno compiuto gesta davvero importanti per il bene dell'Italia) a individui mediocri o di dubbia integrità morale (ma che la Storia ufficiale si accanisce troppo spesso a lodare in modo del tutto arbitrario e fuorviante).
In questo spazio, però non intendo soffermarmi sull'operato politico di Bettino Craxi costituito sicuramente di episodi positivi ma anche di tanti (troppi) risultati negativi (che ancora oggi condizionano profondamente il presente e futuro del nostro paese), ma ricordare che vi sono prove inconfutabili che hanno portato alla pronuncia di due sentenze passate in giudicato, una per corruzione (processo ENI-SAI) il 12.11.1996) e un'altra per finanziamento illecito (per le tangenti della Metropolitana Milanese il 20 aprile 1999).
Sorvolo poi sull'estinzione di diversi reati (causa decesso dello stesso Craxi) e per prescrizione di altri, ma rimane un fatto indiscutibile che l'esponente socialista (piaccia o no) era di fatto un pregiudicato latitante in Tunisia.
Capisco che il sindaco renziano Mantovani (classe 1982 e quindi durante la presidenza del consiglio di Bettino Craxi giocava ancora alle macchinine!) cercasse una personalità autorevole a cui intitolare quella via, ma lo inviterei caldamente a farsi una cultura sui fatti accertati dalla magistratura relativi alle incriminazioni e successive condanne dell'esponente socialista.
Come già detto, di quei fatti il paese ha pagato (e continua a pagare) conseguenze molto pesanti e negative.
Sarebbe poi il momento che si cominciasse ad operare una netta inversione di tendenza riguardo a come si intitolano vie e piazze nelle nostre città, perché personalmente ritengo profondamente offensivo che diverse di loro siano dedicate a macellai guerrafondai e a persone di dubbia moralità (che più che pensare al bene della nostra patria, hanno consacrato la loro esistenza al proprio tornaconto creando danni e dolori a non pochi dei nostri antenati).
Anche perché se in Italia, gli amministratori pubblici persevereranno nel lasciarsi colpire da "amnesia storica", si finirà con l'intitolare vie e piazze a gente come Raffaele Cutolo, Luciano Liggio o Toto Riina!
La fine di uno Stato civile!
 
Yvan Rettore
 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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