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Bologna F.C. : stipendi non pagati e imprenditori naif

Dopo aver preso un pacco da Joe Tacopina e dopo un abboccamento con il magnate (?) albanese Taci la famiglia Menarini, proprietaria della squadra di calcio di Bologna, aveva tutta l'esperienza per capire che l'interesse per il Bologna F.C. era riservato ad avventurieri e dilettanti allo sbaraglio, nessuno dei quali con un portafogli all'altezza dell'impresa. Nonostante l'esperienza i Menarini sembrano riusciti nell'impresa di vendere la squadra a un altro personaggio che oggi si rivela insolvente, in questo caso l'imprenditore sardo Porcedda. Che ha già procurato una bella penalizzazione di 3 punti alla squadra perché non ha pagato stipendi e altre pinzellacchere entro il tempo massimo concesso dai regolamenti sportivi.

Porcedda negli ultimi giorni ha tenuto il palcoscenico a Bologna, prima è apparso giurando che non c'erano problemi, poi si è incontrato con i protagonisti della vicenda (Menarini e banche) e infine ha fatto un salto dai carabinieri per una non-denuncia nei confronti di (pare) funzionari di banca, che gli avrebbero promesso la disponibilità dei soldi necessari, che poi invece i soldi non sono arrivati. Sia come sia, la gestione Porcedda, giudicata discreta sul piano strettamente sportivo, si è caraterizzata finora per la scia di conti scoperti, tra i quali anche il dovuto per l'acquisto di una delle stelline uruguaiane per la squadra che non tremare il mondo fa ormai da un pezzo. Ancora più incredibile è però che i Menarini abbiano ceduto la società senza pretendere nulla in cambio o quasi. Il Bologna è passato di mano senza che a chi l'ha venduto sia arrivato un euro, i Menarini non hanno avuto alcuna garanzia reale sull'ipotetica contropartita economica e sono anzi rimasti titolari di una fidejussione milionaria a coprire parte dei debiti della società. Davvero un atteggiamento naif. Con queste garanzia i Menarini hanno affidato la squadra a Porcedda e al suo staff, che ha rivoltato la società senza distruggere la squadra, ma che non è sopravvissuto alle scadenze economiche, evidentemente oltre le sue possibilità. Di sicuro sembra esserci solo la grande voglia dei Menarini di disfarsi della squadra, anche a costo di rimetterci qualche milione di euro, e il fatto indubitabile che di questi tempi non ci sia grande mercato per una squadra di calcio come il Bologna. Altra certezza è che non esistono (veramente) ricchi svampiti con la voglia di buttare decine di milioni di euro per farne uno squadrone e non esistono (veramente) ricchi talmente presuntuosi da pensare di poter far soldi gestendo una squadra di calcio.

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