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 Home page > Tribuna Libera > Berlusconi, i gay e la pancia dei cattolici

Berlusconi, i gay e la pancia dei cattolici

Dopo lo scandalo "bunga bunga", che ha visto il nostro premier impegnato ad ospitare, gratificare economicamente e a preservare dalla giustizia una minorenne marocchina con trascorsi di prostituzione, Silvio si ritrova a dover far pace con gli Italiani, o meglio con il suo elettorato.

Nonostante tutto però, l'italiano medio è ancora pronto ad assolverlo, affermando che potrebbe trattarsi della solita marea di fango che la sinistra, non avendo argomentazioni politiche, prova a scagliargli contro.

Il Cavaliere, cercando di giustificare per l’ennesima volta la sua condotta, moralmente deprecabile e che poco si addice ad un Capo, ha dichiarato che è meglio amare le belle donne che essere gay.

Queste sue parole, oltre ad offendere gratuitamente la categoria degli omosessuali, sembrerebbero avere anche una valenza politica. A mio modo di vedere, Silvio inviava un messaggio ai cattolici, con un chiaro riferimento a colui che potrebbe essere il suo avversario più accreditato per le prossime elezioni: Nichi Vendola.

Ancora una volta il Cavaliere proverà ad ascoltare “la pancia degli Italiani” (dal libro di Beppe Severgnini) e in questo caso la pancia dell’elettore cattolico. A riprova di ciò, Berlusconi sta cercando di ricucire con l’Udc.

Silvio cerca quindi l’assoluzione, e poco gli importa se è stata proprio Famiglia Cristiana ad affermare che aveva ragione la sua ex-moglie Veronica Lario: il premier è malato.

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