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Benvenuti in Palestina: Israele "accoglie" gli attivisti, tra black-list e pestaggi

West Bank. Una decina di attivisti pro-palestinesi dell'International Solidarity Movement sono stati fermati da un contingente di soldati israeliani durante una marcia in bicicletta nella valle della Giordania. Alcuni di loro sono stati malmenati dagli ufficiali israeliani armati di mitra M-16. Il video del blocco, postato su Youtube, ha permesso l'identificazione e la sospensione di un militare che aveva colpito violentemente al volto un ragazzo con il calcio del suo fucile.

"Sabato, un gruppo di ciclisti palestinesi ed internazionali è stato brutalmente attaccato dalle forze di occupazione israeliana mentre percorreva in bicicletta la Route 90, l'autostrada principale che collega il Nord ed il Sud del paese attraverso la valle della Giordania", questa la denuncia dell'ISM, che ha caricato su Youtube il video del pestaggio. Il tenente colonnello Shalom Eisner è stato sospeso per le violenze sul manifestante, mentre è stata aperta un'inchiesta sulle modalità del blocco.

 

"I ciclisti stavano manifestando contro le politiche di apartheid israeliana in atto nella valle della Giordania, politiche che impediscono l'accesso dei palestinesi alle strade, e che fanno parte della campagna di pulizia etnica in atto nei confronti delle comunità beduine indigene della valle", ha detto il portavoce dell'International Solidarity Movement.

Flytilla Day. Nel frattempo è stato d'allerta all'aeroporto di Tel Aviv. Israele ha scelto la lotta senza quartiere contro gli attivisti dell'operazione "Benvenuti in Palestina", una campagna internazionale di denuncia dei blocchi stradali e delle assurde limitazioni imposte ai cittadini palestinesi dei Territori occupati.

Sono stati schierati 600 agenti di polizia - "per lo più in borghese", riporta l'ANSA - al fine di intercettare ed espellere immediatamente i partecipanti all'iniziativa "Welcome to Palestine". 80 cittadini stranieri (la maggioranza dei quali di nazionalità francese) sono stati arrestati quest'oggi all'aeroporto Ben Gurion e sono al momento in attesa di espulsione. Tra di loro anche 6 italiani.

Ad altri 7 attivisti italiani è stato invece negato l'imbarco su un volo Alitalia diretto in Israele; inseriti (insieme al fumettista Vauro, che però non è partito per motivi di lavoro) in una Black-list di stranieri "indesiderati" redatta per l'occasione.

Agli organizzatori della campagna, che avevano dichiarato di giungere "armati solo di uno spazzolino da denti", le autorità israeliane hanno rivolto una "lettera di benvenuto" che dimostra come il governo di Benjamin Netanyahu non perda il gusto per la provocazione:

"Caro attivista,

 

Apprezziamo la tua scelta di Israele come oggetto di preoccupazione per i diritti umani. Sappiamo che avevi molte opzioni degne. Avresti potuto scegliere di protestare contro la barbarie quotidiana del regime siriano contro il proprio popolo, che ha provocato migliaia di morti. Avresti potuto scegliere di protestare contro la brutale repressione del regime iraniano, dare il tuo dissenso al sostegno del terrorismo in tutto il mondo. Avresti potuto scegliere di protestare contro il governo Hamas a Gaza, dove le organizzazioni terroristiche commettono un doppio crimine di guerra lanciando razzi contro i civili e nascondendosi dietro ai civili. Ma hai scelto di protestare contro Israele, l’unica democrazia in Medio Oriente, dove c’è parità di diritti per donne, la stampa critica il governo, le organizzazioni dei diritti umani sono libere di agire, c’è libertà di culto per tutti e le minoranze non vivono nella paura. Ti consigliamo di risolvere prima i problemi reali della zona e poi tornare in Israele per condividere con noi la tua esperienza. Buon volo”

Ironia caustica anche per Amira Hass, che quest'oggi scrive su Internazionale: "Secondo i mezzi d’informazione israeliani, il nostro paese è di nuovo in pericolo. Domenica subiremo un pericoloso attacco: centinaia di turisti, forse migliaia, atterreranno in Israele e chiederanno di andare in Cisgiordania. Che calamità! Che provocazione! Immaginate mille persone armate di biglietto aereo che si accalcano agli sportelli dell’immigrazione e pronunciano la parola proibita: Palestina". Una parola che, a giudicare dalla vasta operazione di repressione messa in atto dal governo israeliano, fa ancora paura a molti.


Ricordando Vittorio Arrigoni, restiamo umani.

 

 

Commenti all'articolo

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.114) 16 aprile 2012 23:03
    Enrico Emilitri

    Quell’idiota è riuscito a far passare sé stesso e Israele dalla parte della ragione a quella del torto! Ma non s’è accorto che quel coglione (mi si perdoni la franchezza) non aspettava altro? Ma è possibile che Israele continui a professarsi la più grande democrazia del Medio Oriente e poi si comporti peggio delle dittature che hanno portato il popolo ebraico ad un passo dalla totale distruzione????

  • Di (---.---.---.107) 17 aprile 2012 08:26

    Il militare è stato sospeso come dice una info dell’ANSA http://www.ansa.it/web/notizie/rubr...

    Che un poliziotto troppo violento (ma in Italia abbiamo visto di molto peggio e difficilmente i poliziotti violenti vengono ’sospesi’) significhi che Israele si comporti "peggio delle dittature che hanno portato il popolo ebraico ad un passo dalla totale distruzione" mi sembra decisamente eccessivo. Continuare a fare paragoni simili è francamente ridicolo.

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.122) 17 aprile 2012 13:13
    Enrico Emilitri

    Comnque sia non guadagna simpatie a Israele, né agli ebrei, visto che continuano a piangere sui 6.000.000 di vittime della Seconda Guerra Mondiale, ma nondimeno si dimostrano più nulla che poco tollerante non solo veros gli arabi in generale e i palestinesi in particolare, ma anche verso i propri simili (uan ragazza picchiata dagli ultraortodossi perché in T-shirt, una donna penalizzata perché ha rifiutato di sedere negli ultimi posti dell’autobus, ecc.).

  • Di Esperimento (---.---.---.22) 17 aprile 2012 17:17

    Dal comportamento di un soldato (peraltro punito, diversamente a quanto succede nel resto del mondo) si passa ad un intero popolo? 

    Visto che uno dei "pacifisti" aveva un coltello in mano, dobbiamo dedurre che tutti i pacifisti del mondo sono degli aggressori e dei violenti?
  • Di (---.---.---.107) 17 aprile 2012 18:02

    direi che piangere 6 milioni di morti sia legittimo visto che è successo settant’anni fa non settecento o settemila e molti dei sopravvissuti sono ancora vivi.

    poi direi che un (uno) poliziotto che mena un (uno) dimostrante non avrebbe le prime pagine dei giornali se fosse turco o cinese o russo o iraniano o quel che ti pare. ma la merita se è israeliano (e ciononostante, tutta la mia solidarietà a chi si è preso quella legnata sui denti).
    anch’io ho preso un cazzottone in faccia da un poliziotto iraniano anni fa, ma mica è stato fatto tutto ’sto pandemonio !

    poi direi che gli ebrei hanno smesso da tempo di sperare di essere simpatici a qualcuno (mi sai dire quando è stata l’ultima volta che è successo ?) nel tremila avanti cristo ? e ormai ci sono abituati (cioè se ne fregano di risultare antipatici se capita)

    poi direi che ragazze picchiate da ultraortodossi hanno provocato l’allontanamento e almeno in un caso certo l’arresto dell’aggressore, non della ragazza come sarebbe successo in altri paesi.
    e vogliano paragonare questi fatti assolutamente minori con i centroquarantamilioni di donne sottoposte a mutilazioni genitali ? o a reprimende da parte della polizia religiosa ? o arrestate perché guidano ? o menate perché si sbaciucchiano con il fidanzatino ? o ai gay messi a morte ?

    e che vogliamo dire dei turchi che ti arrestano (art. 301 del codice penale e rischi tre anni) se affermi che hanno sterminato gli armeni ? o dei massacri di curdi che continuano imperterriti da decenni ?

    certo, ha ragione la Hass a ironizzare su queste ansie esagerate del governo per un gruppo di contestatori (che mai avrebbero potuto fare ?!) ma insomma, non vi sembra di avere un po’ troppo il dente avvelenato con (e solo con) gli israeliani ?

    Fabio DP

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.37) 17 aprile 2012 20:12
    Enrico Emilitri

    Il problema non è che gli ebrei se ne infischino di essere simpatici o meno al mondo intero, solo che LORO sostengono da sempre di essere il POPOLO ELETTO, il POPOLO DI DIO, e come tale dovrebbero essere un esempio per il mondo intero, per cui dovrebbero essere più equi e tolleranti di tutti gli altri popoli, e quindi mostrare maggiore duttilità sia sul piano religioso che su tutti gli altri, invece finiscono col rendersi odiosi anche perché loro danno ad intendere di avere tutti i diritti perché nel resto del mondo tutti li odiano e nessuno li vuole, però non riescono a capire che, per es., per mettere fine al terrorismo (in primis palestinese) devono fare come hanno fatto spesso le principali potenze coloniali, cioè semplicemente li mollino, senza se e senza ma. Non servono trattative e road-map: serve solo abbandonare tutto e basta! Non ci vogliono? Va bene, si prendano pure la Cisgiordania e Gaza, però poi si arrangino i palestinesi (come hanno fatto libici, algerini, siriani, egiziani, vietnamiti, ecc.), tanto alla fine faranno come tanti, si litigheranno tra loro (un vecchio adagio recita "Su una cosa gli arabi sono tutti d’accordo: nel non andare mai d’accordo tra loro."), e se proprio vogliono fare la guerra a Israele lo faranno cone Stato indipendente, con soldati regolari, non come organizzazione terroristica.
    Per quanto riguarda il massacro degli Armeni, guarda che pure io l’ho sempre condannato, ma siccome la Turchia è - tra le altre cose - membro della NATO, allora gli si perdona tutto! Pertanto, non farmi passare per razzista e antisemita, perché io sono fondamentalmente contro la politica di Israele, non contro gli ebrei in sé, semmai contro certi loro comportamenti (il che non mi impedisce affatto di apprezzarne la cultura, l’arte, le personalità, ecc.; tra l’altro sono ammiratore di Arnoldo Foà, Primo Levi, Karl Marx, Albert Einstein, Sigmund Freud, che guarda caso sono, o sono stati, tutti ebrei).

    • Di (---.---.---.37) 17 aprile 2012 21:18

      Enrico, non vorrei essere caustico, ma inviterei a fare un giro in Israele per renderti conto di come stanno realmente le cose. I palestinesi che vivono in Israele, e sono tanti, sono perfettamente integrati, hanno pieni diritti, professano la loro religione senza problemi. Che un deficiente perda le staffe e dia una botta ad un ragazzo (che sicuramente tutto si aspettava meno di lasciare i suoi denti in una strada palestinese). Una ragazza picchiata dagli ultraortodossi... certo, in Italia abbiamo i bambini violentati dai preti, e allora ??

      I Palestinesi hanno comunque pieno controllo di Cisgiordania e Gaza, anche se formalmente fanno parte di Israele, là di israeliani non ce ne sono. Per sapere come vivono basta solo andare a vedere con Google Earth: dove il controllo è 100% israeliano abbiamo tutto coltivato, dove è 100% palestinese, tutto brullo. Chissà perché... anche questa colpa degli Israeliani ??
  • Di (---.---.---.107) 17 aprile 2012 21:09

    Guarda Enrico che non c’è alcuna accusa di antisemitismo. Ho solo aggiunto una serie di appunti alle tue affermazioni in particolare quando hai detto che "non guadagna simpatie a Israele, né agli ebrei, visto che continuano a piangere sui 6.000.000 di vittime della Seconda Guerra Mondiale, ma nondimeno si dimostrano più nulla che poco tollerante...ecc"

    L’idea che siccome hanno pagato tanto allora dovrebbero essere tolleranti adesso è una idea che non regge proprio. Proprio perché hanno pagato tanto (e dopo duemila anni di totale assenza di pretese nazionalistiche) quella che si è affermata laggiù è casomai l’idea che ’ora basta’.

    Gli altri esempi che ho fatto (i turchi versus armeni, curdi etc.) vogliono solo evidenziare che esistono nel mondo situazioni di cui si tratta e si parla molto ma molto meno, mentre di israele non c’è giorno che non ci sia un articolo che ne condanni l’operato (ultimo Gunter Grass su cui ho scritto). Possibile che questo accanimento particolare non sembri un po’ strano ? A me lo sembra.

    Sul ’popolo eletto’ soprassiederei... a meno che tu non sappia esattamente il senso che la mentalità ebraica conferisce a questo concetto. Sennò c’è il rischio di interpretare non la realtà del pensiero ebraico ma quello che i cristiani hanno sempre detto di loro...

    Fabio

  • Di Enrico Emilitri (---.---.---.12) 17 aprile 2012 22:55
    Enrico Emilitri

    Vorrei rispondere alle ultime osservazioni:

    1. Gli ebrei stessi in primo luogo (e gli israeliani in particolare) non facilitano affatto le cose ad altri Paesi, popoli e culture perché, a differenza di altri (e tra questi musulmani, buddhisti, cinesi, giapponesi, ecc.), non hanno mai data realmente l’idea di essersi - se non del tutto - perlomeno in parte pressoché totalmente integrati nelle realtà in cui si inserivano o con le quali venivano comunque in contatto, anche perché italiani, francesi, britannici, spagnoli, portoghesi, tedeschi, cinesi, giapponesi e così via hanno create fiorenti comunità che hanno contribuito sovente in modo determinante allo sviluppo dei contesti coi quali venivano in contatto e si inserivano perché si sentivano sempre e comunque a casa propria anche se mantenevano in ogni caso fortissimi legami ancestrali con le realtà di provenienza, mentre gli ebrei si sentivano a casa propria SOLO ED UNICAMENTE in Palestina e nelle immediate vicinanze (e forse neppure lì), sostenendo che Dio gliel’aveva riservata in esclusiva (e capirete che per culture e civiltà come la nostra, di derivazione principalmente greco-romana, ma non solo, concetti simili sono difficilmente - anzi per nulla - comprensibili e addirittura inaccettabili);
    2. Che mentre noi troviamo ovunque realtà ed ordinamenti che hanno come sostrato non solo religioso, ma anche politico-istituzionale, giuridico, economico e sociale [pensiamo a Nagasaki (con Hiroshima vittima del bombardamento atomico), sede della principale diocesi cattolica in Giappone; o a Malaysia e Indonesia, Stati musulmani nel Sudest Asiatico; alle Filippine e alle Samoa, Stati cristiani del Pacifico, e tutti senza che la presenza europea e occidentale sia allo stato attuale così determinante; a Bosnia-Erzegovina, Kosovo e Albania, Paesi europei ma con maggioranze islamiche, ecc.], al di fuori dell’attuale Stato d’Israele è esistito, nel coros della Storia, solo un Paese che ha fatto dell’ebraismo il proprio fondamento non solo religioso, ed è il Regno dei Khazari, nell’Asia Centrale già sovietica, infine dispersa dall’avanzata islamica nella regione nel Tardo Medioevo e da cui pare discendano gli Askhenaziti, e ciò significa che se al di fuori di quest’ultimo precedente l’ebraismo non è riuscito a mettere completamente radici in alcun altro posto del mondo è perché nell’ebraismo stesos vi sono degli enormi problemi di fondo che rendono difficile la comprensione ad altri Paesi, popoli e culture.

    Con questo spero di essermi pressoché definitivamente spiegato, altrimenti perché buona parte degli stessi ordinamenti oggi esistenti un po’ dappertutto sono di ispirazione greco-romana, cristiana, musulmana, ecc., ma nessuno o quasi di derivazione ebraica? (Non mi risulta, in effetti, che la maggior parte delle Costituzioni derivi dal Decalogo più di quanto non discenda dalle Dodici Tavole o dalla Magna Charta, né che i Parlamenti esistenti o esistiti risalgano alle Gerusie greche o dal Senato romano anchorché dal Sinedrio ebraico).

  • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.107) 18 aprile 2012 11:59
    Fabio Della Pergola

    Quello che dici mi sembra storicamente discutibile.
    Se il milione circa di ebrei dei tempi di cristo fossero, insieme ai loro discendenti, rimasti tutti e sempre "ebrei" oggi sarebbero tra i 250 e i 300 milioni (dicono gli studi demografici). Invece sono una quindicina di milioni in tutto.

    Questo significa che la stragrande maggioranza delle persone di religione o cultura ebraica si sono, nel corso dei secoli, integrati-assimilati nelle aree di diversa cultura maggioritaria (cioè sono diventati cristiani o musulmani o altro).

    Quelli che sono rimasti ebrei per tradizione non hanno avuto modo, per ragioni storiche di dispersione in microcomunità (che chissà perché sembri descrivere come un minus ebraico), di costituirsi come stato-nazione, ma la separatezza non mi risulta che in sé sia una colpa. Altrimenti sarebbero ’colpevoli’ mille popoli diversi e minoritari, dai rom ai curdi, dagli aborigeni australiani a quelli nordamericani eccetera
    E che dire dei cinesi che ovunque vadano restano chiusi in comunità che non hanno quasi - per generazioni - contatti con il mondo che li circonda ?

    Nel caso degli ebrei poi è emerso il movimento sionista. Il quale, di per sé, non avrebbe dato risultati perché è noto che la maggior parte degli ebrei emigranti preferivano andare in america piuttosto che in palestina. La cose sono cambiate con l’avvento del nazismo e con la persecuzione. E gli ebrei si sono costituiti come stato-nazione. E allora ? Hanno fatto alla fine - spinti da un dramma di portata storica - il percorso che altri hanno fatto prima di loro.
    Non riesco a capire quello che vuoi sostenere.
    In particolare con l’ultima domanda: perché tutti gli ordinamenti nazionali sono di ispirazione greco-romana o cristiana o musulmana e non ebraica ? potrei aggiungere anche non-fenicia, non-assira, non-egizia, non-etrusca... eccetera. Nella storia alcuni hanno vinto e altri hanno perso, e allora ?

    In conseguenza di tutta questa storia è emerso il problema palestinese, drammaticamente irrisolto, in cui esistono ragioni e torti (secondo me) da entrambe le parti. Ma non vorrei davvero riaprire di nuovo questa polemica.

  • Di (---.---.---.212) 18 aprile 2012 13:18

    Bisogna dire che gli ebrei sono davvero insopportabili,non si stupiscano se hanno tanti detrattori nel mondo.



    • Di Enrico Emilitri (---.---.---.20) 18 aprile 2012 17:02
      Enrico Emilitri

      In effeti non riesco a capire perché le mie osservazioni siano storicamente discutibili. Se ciò è dovuto alla formulazione lo accetto, altrimenti è sempre la solita storia: criticare Israele significa attirarsi la collera di Dio, dunque meglio tacere e lasciare che faccia quello che vuole (come, per es., assalire le navi che portano socorsi ai palestinesi e poi lamentarsi se passeggeri ed equipaggi malmenano i militari israeliani prima che tocchino il ponte! Cosa credono? Che, col pretesto dei soccorsi, le organizzazioni pacifiste e umanitarie portino armi e materiali militari a Gaza piuttosto che a Ramallah?), perché tanto Israele ha tutti i diritti e nessun altro può vantarli.
      In quanto al fatto che non esistano legislazioni e ordinamenti che non sono neppure assiro-babilonesi o etruschi, vorrei informare il nostro amico che il più antico corpus giuridico è il cosiddetto "Codice di Hmmurabi", voluto dall’omonimo re babilonese cui (a quanto sembra) si è ispirata la stessa legislazione ebraica (vedasi l’articolo su Storica National Geographic n. 38 - Aprile 2012) e al quale si rifanno - alla lontana - esperienze successive quali le Dodici Tavole, il Codice Giustinianeo (Corpus Juris Civilis) e la Magna Charta (senza contare esempi più recenti).
      E, volendo insistere (senza per questo essere o apparire razzisti e antisemiti), gli ebrei stessi danno agli altri l’impressione (certamente sbagliata, ma comunque diffusa) di essere un popolo disadattati, visto che no si trova a proprio agio neppure in Palestina, che pure dovrebbe essere la loro Patria d’elezione! E con questo, personalmente, dichiaro (per parte mia) chiuso l’argomento!

  • Di (---.---.---.37) 19 aprile 2012 00:24

    Enrico, vorrei farti notare due cosucce sull’assalto alle navi che portano soccorsi.

    1. gli era stato imposto di dirottare verso un porto israeliano, loro avrebbero curato il trasporto degli "aiuti" verso Gaza.
    2. la nave umanitaria non si è fermata ma ha tentato di forzare un blocco navale di un paese formalmente in guerra con tutti i suoi vicini, prendendo poi a bastonate i militari scesi per convincere il comandante a cambiare rotta: un’altra nazione meno civile li avrebbe presi a cannonate, altro che scenderci sopra in corda doppia.
    3. i palestinesi a Gaza non hanno bisogno di nessun aiuto umanitario visto che hanno il più elevato tasso di obesità del mondo: significa che sicuramente NON patiscono la fame.
    4. Gaza riceve da Israele praticamente tutto quello di cui hanno bisogno per vivere, compresa elettricità gratis (che ovviamente Hamas riceve e distribuisce in città... ma mica la distribuiscono gratis). Guardati questo video http://www.youtube.com/watch?v=Cf21QqvHauw&feature=youtu.be

    Tutto ciò a dimostrare che si fa presto a condannare israele anche quando gli scappa una puzzetta. Come mai nessuno si preoccupa dei massacri di cristiani per mano di mussulmani in africa ?? http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/03/nigeria-strage-scontri-etnici-500-morti-colpi-machete.shtml?uuid=489aec76-2a86-11df-9f17-62d64697deee&DocRulesView=Libero

    Come mai non si dice che il Sig. Vittorio Arrigoni, di cui il commento a calce dell’articolo "Ricordando Vittorio Arrigoni, restiamo umani", è stato ammazzato proprio dai palestinesi per il fatto di portare i corrotti costumi occidentali (parrebbe essere omosessualità, punibile con la morte a quanto sembra) in Palestina ??
    • Di Enrico Emilitri (---.---.---.206) 19 aprile 2012 01:37
      Enrico Emilitri

      In ogni caso la conclusione è sempre la stessa: a torto o a ragione Israele non ci fa una bella figura, e in un momento in cui avrebbe, invece, bisogno di recuperare consensi, la migliore politica sarebbe quella di alsciar perdere tutto e mollare palestinesi, pacifisti e quant’altro (come si direbbe sempre in questi casi "Che si ammazizno tra loro se vogliono, ma la smettano di romperci i coglioni!". D’altronde, citando "Michael Collins", non hanno fatto così anche gli irlandesi? Una volta che gli inglesi se ne sono andati si sono sparati tra loro e lo stesos Collins ci ha rimesse le penne.) e pensare a risolvere i propri problemi interni, tra cui quello di un’economia che a conti fatti non riesce a decollare, tenendo conto che, al di fuori dei prodotti ortofrutticoli (hai presente i pompelmi JAFFA?) e, quando vengono commerciate, le armi, personalmente non ho mai trovato sul mercato un televisore, un computer, una vettura, vestiti, scarpe e accessori MADE IN ISRAEL, mentre, a parte il MADE IN ITALY, vedo spesso MADE IN CHINA, MADE IN JAPAN, MADE IN COREA, ecc., tanot che mi sono sempre domandato di che vivono realmente gli israeliani, visto che con tutti i soldi che da oltre un secolo vengono inviati in Israele questi dovrebbe essere perlomeno una delle prime economie dle mondo, e invece non so se è neppurein classifica!

  • Di (---.---.---.37) 19 aprile 2012 11:22

    Come si vede la superficialità. Basta fare un giro su internet per rendersene conto http://www.israele.net/sezione,12,.htm

    Successivamente, basta contare quanti Noble hanno vinto gli Israelaini e quanti i palestinesi per capire che gli arabi hanno tra le mani la gallina dalle uova d’oro e se la vogliono fare in brodo.
    • Di Enrico Emilitri (---.---.---.87) 19 aprile 2012 18:11
      Enrico Emilitri

      A fronte di quanto ho potuto personalmente riscontrare, mi sai spiegare perché Israele e gli israeliani continano a dare una così pessima immagine di sé? Perché se è vero com’è vero che gli altri non fanno di meglio, come già ho sottolineato più volte non è che loro stessi agevolino e facilitino il compito.

  • Di (---.---.---.37) 19 aprile 2012 18:54

    Cosa dovrebbero fare per risultare più simpatici, fare entrare tutti quelli a cui stanno sulle scatole gli israeliani e permetter loro di andare in giro a dimostrare il loro disprezzo ? Non vi piacciono gli israeliani ? Non andate in Israele, semplice, a loro non gliene importa nulla di risultare simpatici, tanto lo sanno che gli ebrei, da sempre sono nel mirino, quindi l’unico modo per difendersi è fare cerchio.

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