Belgio: una legge contro il sessimo

Joëlle Milquet, ministro belga degli Interni e delle Pari Opportunità, e Annemie Turtelboom, Ministro della Giustizia, hanno presentato al Consiglio dei Ministri un progetto di legge contro il sessismo che andrebbe a modificare una legge del 2006 che già si pone come obiettivo la lotta delle discriminazioni tra uomo e donna.

Il dibattito è stato scatenato da un reportage, Femme de la rue, della regista Sofie Peeters. La giovane, con una telecamera nascosta, ha mostrato come, in alcuni quartieri di Bruxelles, le donne non passano perché si sentono apostrofare con termini che vanno da “cagna” a “puttana”, passando per tutto lo spettro di insulti possibile.

Il film ha talmente fatto discutere che Freddy Thielemans, sindaco di Bruxelles, ha introdotto un’ordinanza che prevede una multa (di un ammontare compreso tra i 75 e i 250 euro) per casi di questo genere.

Il progetto di legge presentato dai due Ministri introduce, sul piano penale, il concetto di "sessimo", definendolo come:

«Qualsiasi gesto o comportamento verbale che ha come obiettivo manifesto quello di esprimere disprezzo verso una persona in ragione della sua apparenza sessuale, o di considerarla inferiore, o di ridurla alla sola dimensione sessuale, pregiudicando la sua dignità». 

Sono già apparse molte critiche al progetto. Qualcuno ha fatto notare che questa definizione è già di per sé ambigua. Nella frase, infatti, il termine sessuale viene usato in maniera diversa: prima per esprimere il genere di appartenenza, poi per il sesso (la riduzione alla dimensione sessuale).

Altre notano, invece, come il testo si concentri sui “gesti e sui comportamenti”, nella sfera pubblica, non considerando, ad esempio, che le strade sono piene di pubblicità che riducono la donna a un corpo o a un oggetto.

Il nuovo progetto, prima di diventare legge, dovrà passare al vaglio del Parlamento belga.

Foto: Luciano/Flickr