"Basta straordinari obbligatori e contratti di 7 giorni"
Questo il grido di protesta dei lavoratori di Amazon, il colosso mondiale delle vendite online. Vanta profitti stellari e una quasi totale immunità dalla crisi. Ma è il risultato di quella che potrebbe apparire una contraddizione del sistema, ma è solo la finalità. Da un lato crisi occupazionale, un giovane su due è disoccupato (nell’eccezione statistica di chi non cerca più un lavoro, non di chi non ha lavoro) e la disoccupazione over 40 è senza scampo, esercito di riserva, dicono i marxisti.
Dall’altra super sfruttamento, orari massacranti, ricatto e intimidazioni sul posto di lavoro, e salario da fame, il minimo per la riproduzione della forza lavoro (tanto pe campà). Lavoratori assunti non genericamente a tempo indeterminato, ma a scadenza settimanale! Sotto ricatto dove ogni qualsivoglia forma di organizzazione o di sindacato è vietato e persino rifiutato dai lavoratori che hanno paura delle possibili ritorsioni. Il tutto nella legalità e rispettando le norme e le leggi vigenti!
“Chi viene assunto a tempo determinato vive nella paura di non essere rinnovato e non può che accettare tutto ciò che gli viene propinato dal manager di turno, il tutto accompagnato dal rifiuto categorico ad ogni forma di sindacato o rappresentanza dei lavoratori, il che relega anche chi è assunto a tempo indeterminato in una situazione di impotenza”
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