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Attacco terroristico in India. Tra i morti un italiano

Dopo gli attacchi di stanotte a Mumbai e le dichiarazioni di Obama, l’Italia piange il suo morto.
 
La Farnesina, infatti, ha appena comunicato la morte di un cittadino italiano: Antonio Di Lorenzo. "Posso confermare che un nostro connazionale è deceduto", ha detto Frattini su Canale 5, aggiungendo di essere certo che la matrice degli attacchi è di Al Qaeda.
 
Questa tremenda notizia arriva proprio mentre la polizia libera il Taj Mahal.
 
L’Hotel Oberoj, invece, è ancora sotto l’assedio del gruppo Deccan Mujahideen.
Secondo un primo bilancio provvisorio della polizia indiana ci sarebbero 101 morti di cui 6 stranieri e più di 300 feriti (fonte Le Monde)
 
Tra i morti stranieri, oltre all’italiano, ci sarebbero un cittadino britannico un giapponese e un australiano.

Tra gli ostaggi invece ci sono anche due membri del Parlamento europeo.
 
Gli attacchi sincronizzati sono cominciati alle 22.30 ora locale (18.00 ora italiana). Uomini armati hanno attaccato la stazione centrale di Mumbai (Bombay), gli stessi attacchi sono avvenuti negli hotel di lusso Taj Mahal e Oberoi (Trident) e nel caffè Leopold, celebre ristorante dei turisti, e in svariati ospedali della città.
 
Il numero preciso dei commandos è ancora incerto. La loro età, però, sembra aggirarsi tra i 20 e i 25 anni.
 
Sembra anche che le prime rivendicazioni riguardino la liberazione dei mussulmani detenuti in India.
 
La polizia indica gli assalitori come facenti parte del movimento Studentesco Islamico d’India (SIMI), un’organizzazione fuorilegge. Le prime dichiarazione (fonte AP) li indicano legati a dei gruppi pakistani e del Bangladesh. Il SIMI e il gruppo che già 2 anni fa si era reso autore degli attentati esplosivi alle periferie di Bombay che fecero 187 morti, nei convogli ferroviari.
 
Il governo regionale di Maharashtra (ovest dell’India) ha decretato la chiusura del centro di Bombay e di tutti gli uffici pubblici.

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