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Astensione record alle europee? Nessuno (o quasi) le ha europeizzate

Il 43,5% di affluenza alle urne è lo specchio dell’ennesima campagna europea nazionalizzata. Con rarissimle eccezioni. Il vero dibattito? Sui social network. Sempre e comunque. L’affluenza alle urne per le ultime europee continua a calare, attestandosi su un triste 43,5%. Si tratta del record assoluto da quando gli europei cominciarono ad eleggere direttamente i loro rappresentanti nel 1979. Quando invece l’Europarlamento non è mai stato così forte. Come spiegarlo?

«L’Europa non interessa le masse». Falso. Il referendum sulla Costituzione europea in Francia nel 2005 fu un successo di partecipazione proprio perché si parlò di Europa.

E allora diciamolo. Nelle democrazie moderne la ricetta per un’affluenza alle urne alta non è un segreto: prendere una posta in gioco chiara, aggiungere ampie dosi di confronto (e scontro) intenso tra leader, completare con una spolveratina abbondante di peperoncino dato da media critici e dinamici.

Barroso a spasso per l’Europa? Perché no!

Purtroppo per l’ennesima volta in Europa non c’è stato nulla di tutto questo. Perché non si è trattato di un’elezione europea ma di ventisette elezioni nazionali, una per paese.

Innanzitutto la posta in gioco non era né chiara né europea. O meglio, la crisi ecnomica – salvo in un’Italia in preda al Noemigate di Berlusconi – ha certo dominato la scena. Ma mai con una prospettiva europea. Sempre trattandola come se fosse un problema nazionale e non continentale, per non dire globale.

Non solo. Il confronto tra leader europei non è avvenuto. Ma cosa c’entrano Sarkozy e Aubry, Zapatero e Rajoy, Berlusconi e Franceschini in una campagna elettorale europea?



Avremmo voluto vedere il conservatore Barroso, Presidente uscente della Commissione europea, solcare le strade d’Europa per difendere il suo mandato. O un Rasmussen, candidato abortito e mai ufficiale dei Socialisti europei, contrattacare con un progetto alternativo. Solo i Verdi di Daniel Cohn Bendit hanno adottato una vera piattaforma programmatica paneuropea sviluppando una campagna transnazionale, seppur timida.

Un tale squallore politico paneuropeo è stato allora dipinto con scarsissima volontà da media nazionali – nazionalizzati per non dire nazionalisti – che non hanno fatto il minimo sforzo per europeizzare una campagna dai tratti deprimenti.
 
L’eccezione – e va detto – sono i tanto bistrattati nuovi media, quelli definiti inaffidabili, troppo partecipativi, per non dire devianti. Le riviste online, i blog, facebook, twitter rappresentano una novità salutare nell’ambito della democrazia europea in fieri. Su Internet sono nate iniziative come Bloggingportal.eu, Think about it, Parlorama e perché no il “nostro” Eudebate2009.eu col suo test di affinità politiche europee VoteMatch Europe. Tutte recensite nel Netvibes di Eudebate2009.eu.

Poca cosa però di fronte ai bulldozer delle opinioni pubbliche nazionali, delle Tv e dei siti di massa. Che hanno ancora una volta monopolizzato il dibattito. Nazionalizzandolo. Ed impoverendolo.

La ricetta per delle Europee davvero partecipative la conosciamo. Ma chi sta cucinando, bruciandola, la democrazia europea?

http://www.cafebabel.com/ita/articl...


Commenti all'articolo

  • Di Adriano Farano (---.---.---.228) 8 giugno 2009 16:22
    Adriano Farano

    Grazie alla redazione di Agoravox per aver pubblicato questo pezzo. Vorrei solo segnalare che visto che i danesi non sono molto fantasiosi, il Rasmussen citato è in realtà il socialista Poul Nyrup http://www.eudebate2009.eu/ita/tag/... e non Anders Fogh liberale ex premier né Lars Loeche attuale primo ministro, entrambi liberali smiley
    Un saluto da Faranossen a tutti gli amici di Agoravox

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.62) 8 giugno 2009 19:24
    Damiano Mazzotti

    In realtà qualcosa è cambiato...

    è nato un movimento internazionalista giovane, che ha diversi candidati in molti paesi europei come la Germania.... si chiama Newropeans ed è nato grazie al fondatore del Progetto Erasmus

    In Italia non sono riusciti a candidarsi in tempo, un po’ anche a causa delle pastoie burocratiche: la famosa raccolta di firme che avvantaggia i gruppi storici e organizzati capillarmente sul territorio... insomma un metodo oligarchico per evitare la nascita di nuovi movimenti... come anche gli sbarramenti al 4%

    è anche così che si garantisce l’immobilismo italiano..

  • Di lo scemo del villaggio (---.---.---.230) 8 giugno 2009 19:46

     credo che siamo molto lontani dalla realta’.

     la realta’ di un’Europa sempre piu’ xenofoba, egoista e razzista, la realta’ di un parlamento europeo che non e’ altro che un comitato di lobbisti privati al servizio di plutocrati nazionali, la realta’ di una classe politica europea sempre piu’ avulsa dai problemi sociali reali e preoccupata solo dei suoi privilegi.

     non sono per nulla stupito che piu’ di un europeo su due se ne sia sbattuto grandemente le balle di andare a legittimare con una croce una pletora di bastardi che usurpano e discreditano le funzioni pubbliche e disprezzano e truffano coloro che pretendono (a parole) di rappresentare.
     sarei quasi propenso a credere che le masse comincino veramente a capire che, cosi’ com’e’ oggi, il suffragio universale e’ solo una presa per il culo, che perpetua la legittimazione dell’eterna "congiura dei ricchi" e che quindi va delegittimato nel modo piu’ semplice: non votando in elezioni che altro non sono che buffonate spettacolari ad uso e consumo del popolino. ecco forse il "popolino" comincia a mangiare la foglia.

     personalmente, credo che queste elezioni europee 2009 dimostrino, al di la’ delle percentuali con cui si baloccano gli (sputtanati) elzeviristi dei mainstream, solo una cosa: il disprezzo dei sudditi per una ignobile casta di politicanti avidi, razzisti, ignoranti, disonesti, (aggiungerei bastardi), una casta che non rappresenta che meno della meta’ degli europei, una casta che gli europei disprezzano, disprezzano, disprezzano.

     QUESTA EUROPA LA DISPREZZIAMO!

     questo credo sia l’unico vero messaggio che scaturisce dalle urne.
    Una verita’ che quegli ignobili parassiti al potere e i loro giornalisti servi si guarderanno bene dal far trapelare.
     Una verita’ che, storicamente, quando non vuole essere capita con le buone, i popoli la fanno capire con altri mezzi.
     Speriamo presto.


  • Di Adriano Farano (---.---.---.228) 8 giugno 2009 19:53
    Adriano Farano

    Io sono andato a votare ieri e ti posso dire che Newropeans non aveva spedito le schede (in Francia ogni partito deve spedire le sue schede ai seggi per permettere agli elettori di votare).
    Volevo poi dire in quanto giornalista servo che l’Italia per me è ormai ufficialmente entrata nel club prestigioso dei paesi euroscettici. Il commento dello "scemo del villaggio" rispecchia un sentimento sempre più diffuso ed alimentato proprio dai suoi beneamati servi giornalisti. C’era sul Corriere della Sera di un paio di settimane fa un "focus" sulle lobby nelle quali si lamentava il fatto che il registro dei lobbisti a Bruxelles non fosse (ancora) obbligatorio. Senza ricordare che le lobby esistono anche a Roma. Qualcuno sa dirmi se al Parlamento italiano c’è un registro, anche facoltativo, dei lobbisti? Il problema è che sull’onda del movimento anti-casta tanti hanno iniziato a pensare che c’è anche una "casta europea". Senza capire che si sbagliano di battaglia.

  • Di lo scemo del villaggio (---.---.---.230) 9 giugno 2009 08:29

     newropeans? e cosa e’ ? una nuova marca di profilattici? e poi cosa vuol dire che in Francia non sono riusciti a inviare le schede elettorali? che lo hanno fatto di proposito? Sillogismo errato e processo alle intenzioni. Complimenti per lo stile giornalistico...da vero mainstream.
     
     Detto questo, uno che va a sostenere il regime col suo voto in un paese come l’italia dove per fare un partito servono 175.000 firme, a fronte delle 4.000 tedesche, mi da la misura della sua comprensione della realta’....

     invece che leggere i tuoi "pezzi", (il primo e l’ultimo in cui mi sono imbattuto) meglio dedicarsi a cose piu’ profique.


  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.5) 9 giugno 2009 11:15
    Damiano Mazzotti

    La burocrazia è il metodo che utilizza la vecchia politica per mantenere l’oligarchia gerontocratica....
    Mi fa specie che in un Paese come la Francia ci sia tanta burocrazia...
    L’Europa avrà tanti difetti, ma ci tiene lontani dalle guerre e se un giorno si spaccherà non oso pensare alle conseguenze.... meglio poveri che defunti...

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