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Articolo proposto Report svela lo scandalo Poste: “Dov’è la CISL?”, il silenzio che inquieta

L’Associazione Precari in Rete lancia un appello urgente alla Segreteria Nazionale della CISL e alla SLP CISL, il principale sindacato dei lavoratori di Poste Italiane, denunciando le gravi condizioni di sfruttamento che affliggono numerosi giovani portalettere precari.

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Luigi Sbarra, ex segretario generale della CISL, nominato sottosegretario della Presidenza del Consiglio per il Sud

Le denunce dell’Associazione giungono dopo che inchieste giornalistiche, come quelle di Report su Rai Tre del 23 febbraio e del 15 giugno scorsi, hanno portato alla luce pratiche di sfruttamento sistematico. “È un amaro luogo comune sostenere che il peggior nemico dei dipendenti di Poste sia il dipendente stesso,” dichiara l’Associazione Precari in Rete. “Ma prima di puntare il dito all’esterno, è doveroso un esame di coscienza collettivo. Cosa abbiamo fatto, in concreto, per migliorare le attuali, talvolta degradanti, condizioni di lavoro?”

L’Associazione sottolinea come i giovani precari siano costretti a lavorare 10-12 ore al giorno per circa metà della paga, compromettendo persino la propria salute, il tutto in nome del profitto aziendale.

“In questo scenario, spesso ci si affida, o ci si rassegna, ai sindacati, la cui missione dovrebbe essere la nostra difesa. Eppure, nonostante le evidenti prove emerse dalle inchieste televisive, una presa di posizione pubblica della CISL e SLP CISL incredibilmente tarda ad arrivare,” si legge nella nota dell’Associazione. “Ci chiediamo con amarezza: si sono forse distratti? O, peggio, i vertici di questo sindacato ritengono accettabile che questi giovani siano usati e gettati via da un meccanismo indifferente?”

Considerando che Poste Italiane necessita palesemente di più ore lavorative per smaltire il carico, arrivando persino a non retribuirle, l’Associazione Precari in Rete chiede con forza:

• Un aumento significativo delle stabilizzazioni previste per i lavoratori precari.

• La trasformazione dei contratti da part-time a full-time per garantire dignità e stabilità.

L’Associazione attende una celere e decisa risposta dai sindacati, auspicando un intervento concreto e immediato a tutela dei diritti dei lavoratori precari di Poste Italiane.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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